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Whitmarsh: "Un giorno traumatico per la McLaren"

Il team principal fa un'analisi razionale e fredda sulla delusione della MP4-28 al debutto

Whitmarsh:
Bisogna chiamare Chi l’ha visto per trovare la McLaren? È facile fare dell’ironia dopo la prima giornata di prove nel Gp d’Australia, ma nemmeno i più pessimisti avrebbero accettato di vedere Jenson Button all’undicesimo posto e Sergio Perez al tredicesimo. Un tracollo per il team di Woking che viene reso ancora più evidente se si analizza il distacco dalla Red Bull RB9 di Sebastian Vettel: 2,3 secondi. Un’eternità per una squadra che alla presentazione della macchina si era candidata per essere vincente proprio a Melbourne. La MP4-28 si sta rivelando una grande delusione: prima di scappare via da Woking, Paddy Lowe aveva dato il via alla rivoluzione di un progetto che alla fine dello scorso anno aveva assicurato alla McLaren la macchina più competitiva. All’ultimo anno del regolamento con i motori V8 di 2,4 litri Tim Goss ha dato un taglio netto alla tradizione tecnica della squadra, scegliendo il muso alto e la sospensione anteriore a schema pull rod. Scelte giuste sulla carta, che stanno costando molto nel lavoro di sviluppo: la squadra di Martin Whitmarsh sembra imbattersi negli stessi guai che avevano reso difficile l’avvio del campionato 2012 alla Ferrari… Il team principal è piuttosto sbigottito: “Questo debutto è stato traumatico: certamente uno dei giorni più difficili che ricordo”. Non c’è un problema da risolvere, ma un progetto da rivedere: “Non c’è grip, non c’è ritmo nè costanza nei tempi”. L’analisi del capo è impietosa, ma concreta e lucida. Alcuni guai erano già emersi nei test invernali e la squadra ci sta lavorando, ma non è venuto niente di pronto per il debutto stagionale. Jenson Button è preoccupato, ma non crede che questo sia il vero potenziale della McLaren: “E’ evidente che non siamo stati veloci quanto avremmo voluto, ma è evidente che non può essere questo il nostro effettivo livello, per cui prima di giudicare la macchina voglio studiare tutti i dati per capire cosa non ha funzionato oggi e per trovare una chiave per migliorare domani. Le qualifiche domani saranno difficili per noi, ci concentreremo di più sulla gara…”. Il pilota più esperto cerca di mantenere calmo l'ambiente, a anche Sergio Perez, che si era candidato addirittura per il mondiale, cerca di dissimulare la grande delusione. A Woking stanno vivendo un momento di transizione piuttosto difficile: l'emoraggia di tecnici, specie dall'area aerodinamica, non è stata drenata con l'arrivo di uomini di esperienza, ma solo di giovanissimi neolaureati, promettenti ma con poca dimestichezza con la F.1. Non è un caso che Janathan Neale, il team manager che presentando la stagione ai ranghi di Woking, abbia chiesto almeno una vittoria ad una squadra che ha sempre lottato per il titolo...

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