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Gp Australia: Rosberg porta in fuga la Mercedes

Ricciardo secondo davanti al sorprendente Magnussen. Male le Ferrari: quinto Alonso e ottavo Raikkonen

La Mercedes domina il Gp d'Australia con Nico Rosberg, dopo la delusione per il ritiro nelle prime fasi di Lewis Hamilton con problemi alla power unit. I pronostici sono stati rispettati con la freccia d'argento che ha avuto il totale controllo della corsa: il tedesco coglie il quarto successo in carriera che è il 14esimo della Stella a tre punte. Nico rifila 24"9 a Daniel Ricciardo, ma il margine poteva essere molto più largo visto che c'è stata una safety car che ha azzerato il vantaggio precedente. Cinque motori Mercedes ai primi sette posti testimoniano la netta superiorità della power - unit realizzata a Brickworth: Nico Rosberg ha firmato anche il giro più veloce in 1'32"478 e non ha mai dato la sensazione di dover risparmiare troppo benzina, potendo tenere sempre un passo migliore a tutta la concorrenza. Unico momento di paura al pit stop, quando un meccanico gli ha rotto il cestello dei freni anteriore sinistro montando la gomma nuova: bastava un piccolo detrito per grippare la ruota. E' andato tutto bene segno che era il suo giorno! Festa grande per i tedeschi, anche se Toto Wolff mastica amaro per il repentino ritiro di Lewis Hamilton, l'autore della pole, che fin dalla partenza ha accusato problemi alla power - unit: l'uomo di punta è rimasto a secco di punti! Anzi, questo è stato un Gp che ha premiato le "seconde guide" con un podio occupato dai piloti che vogliono lasciare il ruolo delle spalle per diventare i grandi protagonisti... Daniel Ricciardo centra il primo podio della carriera con un eccellente secondo posto nel Gp di casa: il debuttante della Red Bull Racing ha mostrato quello che può essere il potenziale della RB10. Una macchina molto interessante dal punto di vista aerodinamico, ma che paga ancora nel motopropulsore un gap importante. Ricciardo non ha commesso alcun errore sapendo gestire la pressione con freddezza (una volta tanto non ha deluso in partenza mantenendo la seconda piazza al via): l'Energy Renault ha confermato i clamorosi passi avanti fatti rispetto ai test, lasciando la maglia nera dei motoristi allo 059/3 Ferrari, anche se il ritiro di Sebatian Vettel al terzo giro lascia dubbi inquietanti sull'affidabilità. Il quattro volte campione del mondo si stava trascinando i problemi di elettronica non risolti già nelle qualifiche e questo deve far riflettere su quale deve essere l'approccio alle nuove tecnologie che la F.1 ha introdotto nel Circus. L'eroe della giornata è certamente Kevin Magnussen. Il danese, al debutto in Formula 1, ha centrato subito un podio con una McLaren molto consistente: se escludiamo il successo di Giancarlo Baghetti nel Gp di Francia del 1961 alla prima nei Gp con la Ferrari, quello di Kevin è certamente l'ingresso nel Circus più consistente che si ricordi nell'era più recente insieme a quelli di Lewis Hamilton e Jacques Villeneuve! A soli 21 anni rilancia la McLaren, restituendo il sorriso a Ron Dennis che ha scommesso su un talento di cui sentiremo ancora parlare: il ragazzo ha corso come un veterano arrivando ad un paio di secondi da Ricciardo. La McLaren ha portato anche Jenson Button al quarto posto: l'inglese è stato abile ad entrare per primo in pit lane sotto il regime di safety car, guadagnando un paio di posizioni, ma anche l'ex campione del mondo è stato molto consistente, smentendo le previsioni di chi sosteneva che con l'asciutto la MP4-29 sarebbe scivolata più indietro perché preparata per la pioggia! Jenson ha corso la seconda parte della corsa con il muso rotto: il meccanico del sollevatore al pit glielo ha ammaccato al cambio gomme, rivelando una debilezza del pezzo che si era già vista in Bahrein. La grande delusione è la Ferrari: Fernando Alonso quinto e Kimi Raikkonen ottavo. Il bilancio della squadra del Cavallino è deficitario: lo spagnolo ha dovuto giocare una gara in difesa con la power - unit che non è stata in grado di esprimere la piena potenza nei primi 15 giri. A Maranello c'è ancora molto da lavorare se si vuole entrare nella lotta di vertice, visto che la Mercedes è parsa imprendibile. Pesano i 35 secondi dalla W05: al momento la F14 T risulta essere la quarta forza del campionato. I problemi non sono solo legati al motopropulsore, visto che Kimi Raikkonen ha sofferto per gli improvvisi bloccaggi dei freni per un brake-by-wire che non è a punto e non dà fiducia al finlandese. L'ex Lotus ha patito anche una innocua toccata di Kobayashi al via. Il team del Cavallino porta a casa dei punti preziosi, ma il livello di competitività è parso più basso del previsto, anche se ha portato due vetture al traguardo. Valtteri Bottas è il pilota che ha dato più spettacolo in una gara che non è stata affatto entusiasmante: il finlandese con la Williams poteva puntare a qualcosa di più di un sesto posto, ma Valtteri ha commesso un errore grave toccando il muro con la posteriore destraal 12esimo giro. Rientrato ai box su tre ruote è ripartito per niente demoralizzato, inanellando una serie di sorpassi enrtusiasmanti che hanno mostrato il valore della FW36. Resta il rammarico di non aver visto Felipe Massa: il brasiliano è stato tamponato alla prima curva dal kamikaze Kamui Kobayashi che ha fatto filotto alla staccata: il giapponese non ha tenuto conto delle gomme fredde ed è arrivato lungo... La zona punti è stata completata da Nico Hulkenberg settimo con la Force India e dall'eccellente accoppiata della Toro Rosso con Jean-Eric Vergne nono davanti al compagno di squadra, Daniil Kvyat. Il russo è stato un altro debuttante che ha fatto subito bene, nonostante abbia girato poco nell'inverno. La squadra di Faenza centra punti importanti che danno morale al team diretto da Franz Tost. Fra le delusioni c'è la Lotus: Romain Grosjean e Pastor Maldonado sono stati costretti al ritiro, ma arrancano con una E22 molto al di sotto di un rendimento decente. Male anche Sauber, Caterham e Marussia: Max Chilton provoca l'aborto della prima partenza perché si blocca sulla griglia. Non va meglio al compagno Jules Bianchi che non scatta al giro dopo, quando si spengono i semafori: i due sono ripartiti dalla pit lane (il francese con un ritardo di qualche giro per le riparazioni) ma non sono mai stati nel gruppo... Ci si aspettava un'ecatombe di ritiri e, invece, abbiamo visto una Formula 1 con 14 monoposto al traguardo: ci avevano detto che gli ultimi quindici giri sarebbero stati una gara nella gara e, invece, non è successo molto. Vedremo a Sepang...

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