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Austin: si frena prima per risparmiare benzina in gara?

La telemetria Wintax di Marelli ci rivela le strategie per affrontare certe fasi del Gp degli Stati Uniti

La Formula 1 torna ad Austin per il Gp degli Stati Uniti: si tratta di una pista che piace ai piloti perché è molto tecnica e divertente da guidare. Il tracciato disegnato da Hermann Tilke misura 5.513 m: si trova a 150 metri sul livello del mare e ha un dislivello di 30 metri. Il Gp si disputerà su 56 giri per una distanza di 308,405 km. Il tempo di riferimento è quello ottenuto lo scorso anno da Sebastian Vettel con la Red Bull – Renault RB8 in Q3 in 1’35”657. AUSTIN PISTA AD ALTO CARICO Si tratta di un impianto che richiede una configurazione della monoposto ad alto carico aerodinamico, mentre all’analisi della simulazione di Wintax di Magneti Marelli risulta di media severità per il motore V8, impegnativo per il cambio e con buona ricaricabilità del KERS. La Pirelli ha deciso di portare negli Usa le gomme Medie (bianche) e Hard (arancio) tenuto conto delle alte temperature che si trovano in Texas e delle sollecitazioni laterali (curve veloci in sequenza che mettono in crisi il lato destro della vettura che è quello in appoggio) e longitudinali (frutto delle frenate particolarmente impegnative). CON IL DRS SI GUADAGNANO 12 KM/H La FIA ha autorizzato due zone di DRS per favorire il sorpasso nei due tratti rettilinei più lunghi e dall’analisi Magneti Marelli della telemetria Wintax4 emerge che nel rettilineo più lungo del tracciato, posto nel secondo settore, si raggiungeranno i 321 km/h di velocità massima e si potranno aggiungere altri 12 km/h (arrivando a 333 km/h) con l’ala mobile aperta (nell'immagine). In questa zona del tracciato emergerà quanto questo tratto possa essere severo per il motore a cui farà seguito la frenata più rilevante del tracciato (circa 2200 KW) che conterà per il 20% della carica della batteria del KERS. IL KERS VALE PIU’ DI TRE DECIMI Secondo i dati stimati dal sistema di Magneti Marelli l’influenza del recupero di energia avrà un peso di oltre tre decimi di secondo al liro (0”34). Anche su questo circuito emergerebbe che il migliore utilizzo del KERS sia quello in modo “burst”, vale a dire a raffica, con tre diverse attivazioni da circa 2” nei tre tratti più lunghi di percorrenza a massima potenza. L’utilizzo del KERS solo nella prima fase dell’accelerazione consentirà di non dovere allungare troppo il rapporto finale della settima marcia, avendo una rapportatura del cambio più confacente ai tratti guidati della pista. È chiaro che il pilota, nel caso dovesse difendersi da un sorpasso senza poter usare il DRS, potrà utilizzare il KERS per tutta la sua disponibilità (fino a 6”6, ovvero 400 KJ su un motore da 60 KW). E visto che abbiamo parlato della trasmissione, molto sollecitata, possiamo anticipare che Austin, dopo Montecarlo e Singapore, è la pista con il maggior numero di cambiate (sono stimate 4038): a differenza dei due tracciati cittadini, la pista del Texas presenta curvoni ad alta velocità con frequenti cambi marcia in percorrenza che solleciteranno questa parte meccanica. OCCHIO AI CONSUMI! Ma l’aspetto più interessante della simulazione di Wintax evidenzia quanto il tracciato statunitense sia probante per i consumi e mostra quanto sia sensibile al variare del peso: 10 kg incidono per 0”35 nel tempo sul giro. Ad Austin il consumo di carburante è elevato proprio come a Abu Dhabi e, come avviene a Montreal (il Gp del Canada è il più probante della stagione) è necessario sviluppare delle mappature di risparmio per terminare la gara. I dati che emergeono dal sistema Magneti Marelli dicono che dove non sia possibile ridurre il consumo della benzina smagrendo la carburazione, è necessario intervenire in gara su un altro parametro, l’early-liftoff, ovvero anticipando leggermente la frenata. Questa pratica, seppure in contrasto con la ricerca della prestazione, è ampiamente utilizzata in alcune situazioni di corsa, quando il pilota non è impegnato nel difendere la propria posizione. È stimato che il risparmio di benzina con l’early-liftoff può essere compreso tra il 4 e l’8% con una minima penalizzazione prestazionale (1-2 km/h) se si anticipa la staccata di 15 metri! Si può capire quanto conti la sensibilità del pilota nel sapere modulare diversi stili di guida in funzione delle strategie di gara. ANTICIPARE LE STACCATE Emerge, dunque, quello che potrebbe sembrare un paradosso: grazie a Wintax, infatti, si può ipotizzare di partire con qualche litro di benzina in meno rispetto agli avversari (avendo una monoposto più prestazionale nella prima fase dalla corsa) per poi gestire i consumi con le mappature del motore (miscela aria/benzina più magra) e le diverse strategie di guida (con staccate leggermente anticipate che permetterebbero anche di stressare meno le gomme, specie alla fine di uno stint). In un giro di pista ad Austin ci sono tre staccate “importanti”: la stima è di un tempo di frenata di circa 15”5 a tornata che consentirebbe una buona possibilità di ricarica del KERS (684 KJ). WINTAX CONSIGLIA Il sistema di telemetria Magneti Marelli, come avete potuto constatare, permette di studiare l’influenza che hanno affidabilità e prestazioni in funzione della strategia con cui si usano i diversi parametri della monoposto. E qui ci siamo limitati a focalizzare solo alcuni aspetti che si possono indagare alla ricerca delle migliori prestazioni, ma in un prossimo futuro cercheremo di coinvolgervi in un modo più diretto. E non mancheranno le sorprese interessanti…

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