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GP Abu Dhabi: è vera gloria Red Bull o paura Mercedes?

Max Verstappen ha raggiunto l'obiettivo che la Red Bull si era prefissata: battere sul campo le imprendibili Mercedes. L'operazione è perfettamente riuscita alla squadra di Milton Keynes nell'ultima gara del mondiale 2020, anche se c'è il dubbio che i motori della Stella siano stati sgonfiati per problemi di affidabilità. I guai di power unit hanno condizionato la Racing Point che ha perso il terzo posto nel mondiale Costruttori a favore della McLaren.

Max Verstappen, Red Bull Racing, primo classificato, festeggia sul podio

Max Verstappen, Red Bull Racing, primo classificato, festeggia sul podio

Andy Hone / Motorsport Images

Obiettivi raggiunti, sia in casa Red Bull che Mercedes. Non è usuale vedere le due squadre di vertice contente dell’esito di un Gran Premio, inseguendo di fatto gli stessi traguardi, ma l’ultima gara stagionale completa due classifiche, quella di tappa e quella generale.

Così al termine dei 55 giri di Yas Marina, Red Bull e Max Verstappen hanno festeggiato il miglior weekend del 2020, un fine settimana che sia l’olandese che la squadra di Milton Keynes aspettavano da inizio stagione.

Ci sono stati tre motivi che hanno determinato il dominio di Verstappen: l’ottimo lavoro fatto dalla Red Bull sulla RB16 (impeccabile sui 5.554 metri di Yas Marina), i problemi fisici di Lewis Hamilton e la linea della prudenza scelta nel box della Mercedes sul fronte power unit.

Il primo allarme in merito era suonato in Bahrain, quando Sergio Perez ha visto sfumare un podio meritatissimo per il cedimento della MGU-K, poi le sirene si sono riattivate ad Abu Dhabi, con il medesimo problema che ha bloccato George Russell nelle prove libere di venerdì.

Bottas, un ‘secondo’ Mondiale

Era rimasto solo un traguardo stagionale per la Mercedes, ovvero il secondo posto di Valtteri Bottas nella classifica piloti, ed a quel punto nel box campione del Mondo hanno deciso di tirare i remi in barca: power unit depotenziate ed un solo obiettivo, ovvero arrivare sotto la bandiera a scacchi.

Le ridotte chance di Verstappen di soffiare il secondo posto finale a Bottas erano legate ad un successo (molto probabile) e una gara di Valtteri conclusa sotto la quinta posizione.

Alla fine Verstappen ha fatto la sua parte, ma anche Bottas, seguito da vicino da un Hamilton nell’inedito ruolo di scudiero.

Ha faticato molto Lewis e i dialoghi continui con il suo ingegnere Peter Bonnington si sono limitati a pochi commenti sulla strategia e, da parte di ‘Bono’, messaggi frequenti per ricordare al suo pilota di bere.

Terminata la corsa si è visto chiaramente che Hamilton ha sofferto non poco nella serata di Abu Dhabi, ma ha comunque terminato dignitosamente un fine settimana che probabilmente il campione del Mondo si sarebbe risparmiato.

Una vittoria che lancia verso il 2021

Alla fine è stato comunque un trionfo Red Bull, al di là dei problemi degli avversari, e Christian Horner si è goduto il momento.

“Ci porteremo dietro gli esiti di questo weekend come uno slancio positivo verso la prossima stagione – ha spiegato il team principal della Red Bull – torneremo in pista nel 2021 con molto componenti di questa monoposto, ed è per questo che abbiamo continuato a spingere durante tutta la stagione. La prossima stagione non è poi così lontana, quindi è importante per noi mantenere questo slancio e una buona dose di fiducia”.

E a proposito di 2021, in casa Red Bull non tutto è ancora chiaro, visto che manca la conferma sul nome del pilota che affiancherà Verstappen.

“Albon ha fatto un ottimo lavoro oggi – ha sottolineato Horner – al di là del quarto posto finale questo è stato probabilmente il suo miglior weekend migliore dell’intera stagione 2020. Nelle fasi finali della corsa ha messo sotto pressione Lewis, ed ora faremo le nostre valutazioni, non credo che ci vorrà molto per prendere la decisione finale”.

McLaren festeggia, delusione Racing Point

La volata per la terza posizione finale nella classifica Costruttori è finita con una grande festa nel box della McLaren e, a pochi metri di distanza, alcuni meccanici in lacrime nel garage della Racing Point.

Dopo il Gran Premio del Bahrain sembrava fatta per la McLaren, poi è arrivato l’incredibile exploit del tandem Perez-Stroll nella gara di Sakhir, ed anche sette giorni fa i giochi sembravano chiusi, ovviamente a favore della squadra di Silverstone. A distanza di una settimana è arrivato l’ennesimo ribaltone (questa volta definitivo) a favore della McLaren quinta con Norris e sesta con Sainz, che ha suggellato con un risultato inatteso quanto meriato una stagione sorprendente.

Il decimo posto di Lance Stroll è servito a poco (anche il canadese come tutti i motorizzati Mercedes ha corso con la power unit in modalità ‘safe’), ma sul bilancio di giornata pesa come un macigno il ritiro di Sergio Perez per un problema al motore (nuovo) montato venerdì.

Il rammarico per i ‘ragazzi’ della Racing Point è dovuto al ruolo che ha avuto la mancanza di affidabilità della power unit Mercedes in un momento cruciale della loro stagione, una variabile davvero imprevista che la squadra ha subito senza margini di manovra. Ma il 2020 della Racing Point, iniziato tra molte polemiche, non sarà di certo una stagione che la squadra valuterà come deludente, e tra pochi giorni sarà già ora di cambiare divise ed iniziare la nuova avventura Aston Martin.

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