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Intervista

F1, GP del Brasile: promoter furiosi per la cancellazione

I promoter del Gran Premio del Brasile hanno criticato aspramente la decisione della Formula 1 di annullare la gara di Interlagos e temono adesso ripercussioni legali.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB15 precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10 e Sebastian Vettel, Ferrari SF90, alla partenza

Zak Mauger / Motorsport Images

Nella giornata di venerdì la F1 ha annunciato la cancellazione di tutti i round in America per il 2020 e quindi i GP del Brasile, Messico, Austin e Canada non si disputeranno.

Tamas Rohonyi, promoter di Interlagos e coinvolto da circa 40 anni nell’evento, ha affermato di aver appreso da una lettera che il GP del Brasile non si sarebbe disputato nel 2020.

La lettara ha messo in evidenza come in Brasile i contagi da COVID-19 siano in grande aumento ed ha aggiunto che cinque team hanno avanzato serie perplessità relativamente ad un viaggio nel Sud America.

Interlagos ha avuto un rapporto difficile con la F1 da quando è subentrata Liberty Media. I nuovi proprietari, infatti, hanno scoperto dopo l’acquisizione che gli organizzatore del GP avevano firmato un accordo con Ecclestone per non pagare alcun canone dal 2018 al 2020. Quel contratto scadrà quest’anno e non si è ancora arrivati alla firma di uno nuovo.

Chase Carey, inoltre, vuole allontanarsi da Interlagos in futuro e vuole che sia Rio la città che possa ospitare il prossimo GP del Brasile.

Rohonyi ha affermato che il GP del 2020 si sarebbe dovuto fermare solo per cause di forza maggiore ed ha evidenziato come le motivazioni fornite dalla F1 non siano veritiere sostenendo che nella zona di San Paolo il tasso di infezione non è così grave come negli altri Paesi.

“Prima di tutto questa cancellazione non ci ha colti di sorpresa, ma devo dire che non possiamo accettare la motivazione, il ragionamento che sta alla base”, ha detto a Motorsport.com. “Parlano del tasso di infezione del virus in Brasile, che è un po' come paragonare la California alla Florida in un paese come il Brasile, che è di dimensioni continentali”.

“Abbiamo tutti i numeri per lo Stato e la città di San Paolo. Questi dati sono stati presentati alla Commissione Medica della FIA dal nostro stesso ufficiale medico, che è, tra l'altro, anche il vice presidente. Le sono cifre molto buone. Se si guardano i dati di San Paolo, anche del Brasile, in base proporzionale, rispetto all'Inghilterra, la situazione è decisamente migliore”.

“Questa cancellazione è una sorta di ragionamento privo di fondamento per annullare la gara”.

“Se avessero consultato non solo la mia azienda, ma anche il governo della città avrebbero ricevuto un piano dettaglio e già esistente. Prova ne è data dal fatto che il circuito di Interlagos era aperto ed ha ospitato gare già la settimana scorsa”.

“Inoltre la FIA ha emesso uno protocollo di 10 pagine molto complesso che spiega come ospitare un evento in queste circostanze e che avremmo seguito”.

Rohonyi ritiene inoltre che le opinioni delle squadre non abbiano un ruolo legale in questa decisione.

 “Quello che ho trovato davvero strano è che l'intero approccio è piuttosto semplicistico. Uno dei motivi presentati per l’annullamento è dato dal fatto che cinque squadre hanno espresso preoccupazione. Beh, nessuno dei contratti in F1 dice che si correrà in un Paese se le squadre ne avranno voglia”.

“Gli accordi di Formula 1 hanno una sola clausola che permette a una delle due parti di rompere il contratto, e nel caso specifico nessuna di queste è una causa di forza maggiore. Ci stiamo avvalendo della consulenza legale perché ci sono perdite massicce da parte del Comune e della mia azienda”.

Rohonyi ha poi affermato che la cancellazione del GP ha creato un enorme danno per la città e potrebbero esserci implicazioni legali perché il denaro pubblico è stato speso per migliorare la sede di un evento che non avrà luogo e che potrebbe anche non disputarsi più in futuro.

“Nel nostro caso, e penso che sia molto, molto simile a Città del Messico, corriamo in un circuito municipale e secondo il contratto che abbiamo firmato è il Comune responsabile del mantenimento degli standard della F1”.

“Solo quest'anno hanno speso 8 milioni di dollari per l'aggiornamento del circuito. L'intera area del paddock è stata coperta, e sono state fatte molte piccole migliorie che la gente non vede ma che sono molto essenziali, come quelle relative alle fognature ed ai servizi igienici”.

Quando è stato contattato per un commento sulle affermazioni di Rohonyi, un portavoce della F1 ha fatto riferimento al comunicato stampa di venerdì sui cambiamenti di calendario, in cui si afferma che le gare americane sono state annullate "a causa della situazione in costante evoluzione della pandemia da COVID-19 in corso, delle restrizioni locali e dell'importanza di mantenere le comunità e i nostri colleghi al sicuro".

 

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