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F1: un giudice sospende l'accordo per il GP di San Paolo

L'accordo tra la Formula 1 e il nuovo promoter del GP di San Paolo è stato sospeso temporaneamente da un giudice dopo una azione legale riguardante l'utilizzo di fondi pubblici e la relativa trasparenza del contratto per assicurare ad Interlagos la gara.

Prima sequenza di curve di Interlagos

Prima sequenza di curve di Interlagos

Andrew Hone / Motorsport Images

In dicembre l'AD della F1, Chase Carey, aveva siglato l'accordo di cinque anni con il nuovo promotore della corsa (che non sarebbe più stata GP del Brasile), essendo scaduto quello precedente che aveva stipulato Bernie Ecclestone e che scadeva a fine 2020.

Dopo che i programmi per gareggiare a Rio sono saltati, ecco che il nuovo promoter Brazilian Motorsport si è preso carico dell'organizzazione, dando modo a Carey di continuare il legame con il tracciato di Interlagos.

Alle spalle del tutto c'è il governo di Abu Dhabi con il suo ramo di investimenti Mubadala e a capo del gruppo Alan Adler, ex-velista olimpico che nel paese sudamericano ha già organizzato altre manifestazioni come concerti rock, spettacoli del Cirque du Soleil, tornei PGA e partite pre-campionato di NBA.

Il cambio di denominazione a GP di San Paolo è invece dovuto al sostegno che la città fornirà, seguendo le orme di quanto fatto nel 2020 dalle regioni per le gare di Stiria, Toscana ed Emilia Romagna.

Il supporto economico è quindi venuto alla luce e la città pagherà ogni anno 20 milioni di Real (pari a 3,65 milioni di dollari) per ciascuno dei cinque previsti dal contratto, mentre prima il sostegno era solo legato ai lavori di ristrutturazione e rinnovamento del tracciato.

Venuta alla luce la questione, è partita prima una petizione pubblica, poi una azione legale sostenuta dall'assessore e avvocato locale Rubens Nunes, che ha scritto su Twitter quanto segue.

"La F1 è importante per San Paolo e per il Brasile - sono un fan anche io - ma questo non autorizza la città a stipulare contratti senza un'offerta, in segreto e con una società senza conoscenza della zona, creata solo qualche giorno fa per questo scopo".

Il contratto è stato sospeso dal giudice Emilio Migliano Neto, in attesa di ulteriori indagini.

"I fatti rivelano senza dubbio, almeno in questa fase, che i princìpi trasparenza a livello anche pubblico vengono violati in modo esplicito - spiega - Anche per questo motivo [assenza di offerta] è necessario sospendere l'esecuzione del contratto, per valutare se vi siano effettivamente le risorse per coprire le spese previste dall'accordo sottoscritto".

Le autorità di San Paolo hanno ora cinque giorni di tempo per presentare i relativi documenti.

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