F1 | Gilles 40 sulle ali del vento: "respirare" il mito a Nonantola
Jonathan Giacobazzi, attuale Key Executive Relationship Manager Ferrari, insieme a Matteo Brusa ha allestito una mostra dedicata a Villeneuve nel Museo Cantina Giacobazzi/Gavioli. Per ricordare i 40 anni dalla scomparsa del campione canadese sono stati raccolti dei cimeli che difficilmente si rivedranno ancora tutti insieme.
Foto di: Franco Nugnes
L’ultimo reperto alla mostra “Gilles 40 sulle ali del vento” è stato aggiunto il giorno prima dell’inaugurazione. Si tratta del contagiri della Ferrari 126 C2 che era montato sulla rossa di Villeneuve in quel tragico 8 maggio di 40 anni fa.
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: il contagiri della 126 C2 di Gilles
Photo by: Franco Nugnes
E, come una reliquia, è stato aggiunto agli altri cimeli nella teca dedicata a Zolder, GP del Belgio 1982. In quello scrigno trasparente è racchiuso ciò che rimane della monoposto dell’”Aviatore”, telaio 158: un lembo dell’ala accartocciato, il naso crepato del musetto, il pedale dell’acceleratore, una candela del 6 cilindri turbo, il volante e una cintura di sicurezza ventrale.
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: il volante e il contagiri e la cintura della 126 C2 di Zolder
Photo by: Franco Nugnes
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: il pedale dell'acceleratore e il naso del muso della 126 C2 di Zolder
Photo by: Franco Nugnes
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: l'ala anteriore della 125 C2 di Zolder
Photo by: Franco Nugnes
Tutto quello che è stato raccolto negli anni da Jonathan Giacobazzi o che gli è stato prestato per questo appuntamento, forse, irripetibile. I tifosi di Gilles Villenueve forse non sanno che Enzo Ferrari volle alienare la rossa della tragedia, facendola “seppellire” sotto alla Gestione Sportiva dopo che era stata sminuzzata in migliaia di pezzettini da meccanici che hanno lavorato un paio di settimane per non lasciare traccia.
Il pedale dell’acceleratore è stato occultato e salvato da uno dei meccanici fedelissimi di Gilles, perché era il simbolo del campione canadese pronto a schiacciare il gas sempre e comunque. E lateralmente era stato inciso con un cacciavite che quello era il pedale delle qualifiche di Zolder.
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento
Photo by: Franco Nugnes
Una storia, tante storie si legano in un racconto che spiega perché Gilles sia diventato leggenda ancora prima di morire. E la mostra che è stata allestita a Nonantola al Museo Cantina Giacobazzi/Gavioli di Nonantola rende l’idea a chi l’epopea di quel piccolo canadese non l’ha vissuta in prima persona, ma è stato contagiato da quella… febbre Villeneuve che si era diffusa in Italia e nel mondo.
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: Mauro Forghieri posa con la 312 T4 e i fan di Gilles
Photo by: Franco Nugnes
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento
Photo by: Franco Nugnes
All’inaugurazione di sabato 14 maggio non è mancato l’ingegnere Mauro Forghieri, genio della tecnica, e padre di quelle monoposto rosse che hanno fatto la storia del Cavallino. Il tecnico modenese si è visto tributare un caloroso applauso fra due ali di sostenitori di Modena Motori che si sono formate all’ingresso delle sale museali. E, giustamente, ugual trattamento è stato riservato ad Antonio, papà Giacobazzi, sponsor, ma soprattutto amico fidato di Gilles, dal quale tutto è germinato.
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: tributo ad Antonio Giacobazzi
Photo by: Franco Nugnes
Non poteva che essere la famiglia Giacobazzi a diventare il cordone ombelicale grazie al quale portare il ricordo di Villeneuve alle nuove generazioni. Janathan, attuale Key Executive Relationship Manager Ferrari, insieme a Matteo Brusa ha allestito un percorso museale molto immersivo che è stato curato dai tecnici di Vision Up.
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: il casco di Villeneuve e quello di Tambay
Photo by: Franco Nugnes
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento
Photo by: Franco Nugnes
Non solo Gilles, ma anche Jody Schecketr, Patrick Tambay e René Arnoux: amici, compagni di squadra, rivali rappresentati da casco o tuta. Bottiglie di champagne mai aperte, autografate. Tabelle dei tempi originali e anche uno striscione dell’epoca “Dio perdona, Gilles no”.
Un viaggio nel tempo che porta l’orologio a 40 anni fa, ma le emozioni che si vivono sono maledettamente reali come i brividi che fanno accapponare la pelle osservando quei cimeli gelosamente conservati e pubblicamente condivisi fino al 31 luglio.
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: i guanti di Villeneuve
Photo by: Franco Nugnes
La Ferrari 312 T4, le altre carrozzerie, un cambio testimoniano una Formula 1 che non c’è più, ma fanno traspirare quel Gilles capace dell’impossibile con le rosse che lo ha reso indimenticabile. Bella la chiusura della mostra con il casco di Jacques. Perché se è vero che Gilles ha vinto “solo” sei GP, il figlio è diventato il Villeneuve campione del mondo…
Mostra Gilles 40 sulle ali del vento: Jonathan Giacobazzi con la moglie all'inaugurazione
Photo by: Franco Nugnes
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