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F1 | Galleria di errori Red Bull, ma Max rischiava di essere ultimo

Max è solo ottavo in griglia di partenza, mentre avrebbe potuto firmare la pole position del GP di Singapore, oppure scattare in fondo alla griglia di Marina Bay. Il muretto di Milton Keynes ha richiamato l'olandese ai box mentre stava facendo il miglior tempo, perché nel serbatoio non ci sarebbe stato il litro di benzina per le verifiche. Verstappen ha fatto un giro in più del previsto e gli ingegneri sono stati freddi nel tamponare uno sbaglio che poteva costare molto più caro della quarta fila.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Andy Hone / Motorsport Images

“Box, Box, Box”. È uno dei messaggi che si sentono più di frequente nelle comunicazioni tra gli ingegneri ai box e i piloti in pista, ma non era mai accaduto di sentirlo rivolto ad un pilota lanciato alla conquista della pole position nell’ultimo giro della Q3.

Il primo ad essere stupito è stato Max Verstappen, che ha risposto con un “why?” urlato quando è stato animatamente invitato a rientrare ai box.

Un perché che si sono chiesti tutti coloro che stavano assistendo alle qualifiche di Singapore, visto che al leader del mondiale sarebbe bastato completare le ultime due curve per conquistare la pole position.

La chiamata ai box ha condannato Verstappen a rinunciare alla prima posizione, ma lo ha anche salvato dal rischio di partire in ultima fila.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Se Max non avesse imboccato la via d’ingresso in pit-lane avrebbe festeggiato la pole position, con tanto di interviste di rito e la consegna dell’ambito ‘ruotino’ della Pirelli. Ma poco dopo i commissari tecnici avrebbero constatato l’assenza del chilo di benzina che per regolamento deve essere nel serbatoio a termine di qualifiche e gara.

Verstappen avrebbe così non solo perso la pole position, ma si sarebbe visto cancellare tutti i tempi, con conseguente retrocessione all’ultimo posto della griglia di partenza.

La chiamata ai box è stata quindi provvidenziale, ma in precedenza un’altra “chiamata” è stata l’origine dei problemi che hanno portato Max a concludere la serata di Marina Bay in ottava posizione.

Verstappen nel suo diciannovesimo passaggio (il suo ultimo nella Q3) aveva ottenuto due parziali molto positivi nel T1 e T2, ma la squadra lo ha invitato ad abortire il giro perché ha ritenuto che sarebbe arrivato nelle ultime due curve troppo vicino a Gasly, che lo precedeva.

Max ha obbedito, e ha preso un piccolo margine per rilanciarsi. Sembrava una scelta perfetta, anche per il timing (nelle ultime battute della Q3 il tracciato si stava velocizzando) ed il cronometro ha confermato che la caccia alla pole position era destinata ad andare a buon fine quando è arrivato il messaggio “box, box, box”. Il giro percorso in più è stato fatale, visto che i calcoli dei chili di benzina sono precisi al grammo.

“È stato un nostro errore di calcolo – ha ammesso Christian Horner – i calcoli che ci hanno portato alla quantità di benzina imbarcata prevedevano cinque giri lanciati, ed invece ne abbiamo fatto uno in più. È stato frustrante dire a Max di rientrare ai box, ma non c’era altra scelta".

"Senza il campione che deve essere nel serbatoio per regolamento saremmo stati retrocessi. Ma d’altra parte siamo contenti del lavoro fatto sulla monoposto, Checo lo ha confermato, visto che per due centesimi non ha ottenuto la pole”.

“Col senno di poi avrei dovuto concludere comunque il giro in cui ero dietro Pierre – ha confermato Verstappen – certo è che abbiamo tutti i sensori del mondo per vedere quanta benzina c’è in macchina. È frustrante perché la monoposto andava molto bene, e le condizioni difficili come quelle in cui abbiamo disputato le qualifiche mi piacciono molto. Peccato”.

La seconda posizione di Perez ha salvato il bilancio di giornata della Red Bull, ma ovviamente a prevalere su tutto è stata la delusione di Verstappen. Già da giovedì Max era stato chiaro sull’importanza che avrebbe avuto la qualifica questo weekend, e il lavoro svolto nelle tre sessioni di prove libere è stato quasi esclusivamente sul giro veloce.

Ma, al di là di una chance importante nelle mani di Perez, gli exploit di Spa e Monza sono ancora troppo freschi nella memoria per poter depennare il nome Verstappen dalla lista dei possibili vincitori.

“Non voglio nemmeno pensarci – ha concluso Max – è realisticamente molto difficile. Sull’asciutto la vedo davvero dura, ma se dovesse piovere forse potrebbe esserci qualche chance in più. Il tutto, sia chiaro, sempre in uno scenario tutt’altro che semplice”.

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