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Massa: "Prima di chiudere vorrei ancora vincere!"

Felipe fa un bilancio di otto anni a Maranello con Luca di Montezemolo a tributargli tutti gli onori

Massa:
Felipe Massa ha vissuto una giornata molto speciale. La squadra del Cavallino gli ha tributato un saluto degno di un pilota che ha corso per otto anni con la Scuderia: che fosse un evento importante lo si è capito anche dalla presenza di Sergio Marchionne, Luca di Montezemolo e Piero Ferrari, ma a colpire è stata la risposta dei tifosi: erano oltre 15 mila gli appassionati che hanno voluto essere al Mugello nonostante il brutto tempo, per salutare il brasiliano che chiude la sua undicesima stagione con un contratto Ferrari. Ha avuto momenti di emozione, altri di commozione. In che cosa è speciale essere un pilota Ferrari? “Questa è stata una delle esperienze più importanti della mia vita, certamente molto più di quanto mi aspettassi quando sono entrato a Maranello. Ma c’è un legame che arriva da lontano: nella prima gara che ho disputato in karting avevo già una tuta rossa. Per me la Ferrari è sempre stata la squadra di riferimento, anche quando Senna correva con la McLaren o Piquet gareggiava con la Williams. Devo ammettere che è sempre stata la Ferrari la squadra che mi ha dato più emozioni. E la cosa non si è limitata al piacere di guidare la macchina Rossa, ma anche per le tante amicizie che ho instaurato in questi anni. Non posso dimenticare che dormivo nella casetta che c’è dentro alla pista di Fiorano. Ci saranno tante cose che mi mancheranno una volta lasciata la Ferrari…”. Sei stato un pilota molto criticato specie nell’ultimo periodo, anche se sei stato fra i piloti del Cavallino che hanno vinto di più. Qual è il tuo rammarico e quale il rimpianto che ti porti dietro? ”Sono una persona che accetta le critiche, anche se a volte sono state più dure di quelle che dovevano essere. Però non sono… incazzato per le tante cose che sono state scritte e che non erano vere. So perfettamente come funziona questo mondo e conosco anche come funzionano certi giornali che devono vendere. Comunque sono di più i bei ricordi di questa esperienza: sono orgoglioso di aver fatto parte della Ferrari per così tanti anni. Ho conquistato tante vittorie e ho vissuto dei momenti difficili. Ricordo delle vittorie fantastiche: specie quella in Brasile, quando per la prima volta indossavo la tuta verde e gialla. Vincere a Interlagos per un brasiliano è un qualcosa di speciale e molto difficile da spiegare: è un sogno che vale più di vincere un mondiale. Il rimpianto più grosso è stato proprio non aver vinto il mondiale in Brasile, davanti alla mia gente. Ma voglio ricordare i tanti momenti belli: ho contribuito a vincere i titoli Costruttori, ho avuto esperienze umane molto belle con le persone della squadra. Certo ho avuto anche delle fasi difficili, specie quando le cose non funzionavano come avrei voluto. E c’è stato l’incidente: un momento molto duro della mia carriera, ma anche alcune gare difficili. Alla fine il bilancio è positivo: posso dire di non essere un pilota frustato, dopo tutto quello che ho fatto”. E’ stato più condizionante per il prosieguo della tua carriera il titolo svanito in pochi secondi in Brasile o l’incidente in Ungheria ”Il Gp del Brasile non mi ha comdizionato, perché non ho perso il campionato a Interlagos. È successo prima, in tante altre gare dove avevamo lasciato dei punti, ma in quel Gp avevo centrato la pole, il giro più veloce e avevo vinto la corsa: insomma avevo fatto una gara della Madonna. Il risultato, quindi, non dipendeva da me. Se devo essere sincero mi sono bruciati molto di più i punti persi a Singapore: in quel Gp sono successe delle cose che io non riuscirò mai ad accettare. E fra gli episodi negativi ricordo anche l’Ungheria quando abbiamo rotto il motore e tre giri dalla fine, quando avevo la vittoria in tasca. Però rompere un motore fa parte delle corse. Insomma ci sono stati momenti che mi hanno fatto molto più male che in Brasile”. Entra in sala stampa Luca di Montezemolo che di soppiatto si siede accanto al pilota brasiliano, proprio mentre gli viene chiesto quali sono le sue motivazioni per il futuro… ”Digli la verità Felipe – interviene, sorridendo, Luca di Montezemolo – sapete è terrorizzato: dopo essere stato con la Ferrari, non vuole più guidare una Formula 1. Ve l’ha già fatto l’annuncio? Massa si ritira dai Gp! Dobbiamo stargli vicino perché lui giorno e notte ha pensato che dopo la Ferrari non vuole più infilarsi in un abitacolo di Formula 1, a meno di cose clamorose…”. Per un istante piomba il gelo nella stanza, ma è pronta la chiarificazione del presidente burlone che continua a ridere divertito…. ”No, è uno scherzo…”. E allora arriva la risposta di Massa… “Mi sento motivato. Avevo 20 anni anni quando ho iniziato in F.1 e adesso ne ho trentadue ma mi sento ancora con la voglia di correre. Spero che ci siano ancora molte cose belle da fare. La voglia e la motivazione ci sono sempre”. Hai ancora due gare con la Ferrari, quali risultati ti aspetti? ”Vincere, cercherò di ottenere il massimo. L’anno scorso avevamo fatto bene ad Austin che è una pista che mi piace e in Brasile sono sempre andato molto forte, per cui spero di metterci qualcosa in più di mio. Vorrei finire questa storia con la Ferrari con un bel risultato, contribuendo alla conquista del secondo posto nel campionato Costruttori”. Hai già qualcosa in mano per guardare con fiducia al prossimo anno in F.1? ”Credo che ci sarò, ma non credo che sia il momento giusto per fare degli annunci. Sto lavorando per trovare la direzione giusta e sono sicuro ne verrà fuori qualcosa di buono”. A questo punto interviene di nuovo Luca di Montezemolo… “Scusami Felipe se mi sono intromesso, ma volevo essere qui nel giorno del tuo tributo davanti ad un grande pubblico. Sono sorpreso di quanta gente sia venuta per te nonostante il brutto tempo. Il presidente vuole riconoscere il merito di Massa… ”Felipe aveva già firmato il contratto con la Ferrari nel 2001 e ha corso per noi otto anni da titolare, mentre all’inizio lo avevamo mandato, come si dice nel gergo calcistico, a farsi le ossa nelle squadre minori, visto che ha corso per la Sauber”. Il bilancio, quindi, è positivo? ”Con noi Felipe ha sempre dato il massimo. Tolto qualche volta che mi ha fatto un po’ arrabbiare, ma non potrebbe essere diversamente, altrimenti ci sarebbe qualcosa di anomalo…”. Pronta la replica del brasiliano… “Anche tu qualche volta mi hai fatto arrabbiare!”. E Luca di Montezemolo, taglia corto ridendo… “Tu più di me. Scherzi a parte, Felipe è stato veramente un pilota da Ferrari. Felipe avrà un posto nella storia del Cavallino perché ha vinto 11 Gran Premi, perché ha centrato delle pole, perché ha corso otto anni con noi. Avrà un posto nella storia perché è stato il pilota della Ferrari, e non solo, che aveva vinto un mondiale tagliando il traguardo davanti al suo pubblico e qualche secondo dopo, per uno strano sorpasso, si è ritrovato privo del titolo. Tutto è successo negli ultimi metri dell’ultimo giro, dell’ultimo Gran Premio della stagione. Con lui abbiamo passato momenti molto belli e altri più difficili. Ricordo, per esempio, quando mi chiamò per darmi dei riscontri delle macchina non era pari alle nostre attese. Ha vissuto momenti molto difficili dopo l’incidente dell’Ungheria, ma gli siamo stati tutti molto vicini. Lo voglio ringraziare pubblicamente, perché l’ho già fatto in privato”. La storia, comunque, è arrivata all’epilogo… ”Penso che sia stata presa insieme la migliore decisione – prosegue il Presidente - sia per noi e sia per lui: dopo otto anni è ora di cambiare e di avere nuove motivazioni. Mi auguro che Felipe faccia molto bene nelle ultime due gare e poi dia il suo meglio stando dietro alle Ferrari! Credo, inoltre, che le strade di Felipe e della Ferrari avranno altre possibilità di incrociarsi ancora, perché lui è un membro importante della nostra famiglia. Ci tengo a sottolineare che si tratta di una separazione consensuale, nell’interesse di tutti: amichevole, serena e costruttiva. Adesso ti lascio alla tua giornata di gloria, perché sono venuto per festeggiarti…”. Montezemolo lascia la sala, mentre a Felipe viene chiesto che consiglio darebbe a Raikkonen che l’anno prossimo si troverà come compagno di squadra Fernando Alonso, visto che il brasiliano ha dovuto fare i conti sia con lo spagnolo che con Michael Schumacher, insomma due… mostri. ”Kimi conosce molto bene la Ferrari, ma non conosce bene Fernando. L’importante è che vada in palestra e si prepari molto bene”. Sarà dura per il finlandese con Fernando in squadra? “Si, Fernando è un pilota molto veloce, che vuole tutto in modo perfetto. È sicuramente un pilota forte e non sarà facile per Kimi, anche se arriva in squadra in un momento in cui si riparte con tutto da zero. Sono due piloti di esperienza che avranno molto da dare alla Ferrari…”. Nella squadra dove andrai l’anno prossimo chiederai un contratto da prima guida? ”Si, ho sempre detto che non andrò in una squadra che mi vuole per i soldi o per tappare i suoi buchi, ma che mi cerca perché crede nel potenziale che potrò darle…”.

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