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FIA aspetta i dati dell'ERS poi vieta il "quali mode"?

I tecnici FIA hanno il sospetto che ci sia chi in F1 stia abusando dell'energia elettrica in qualifica, mandando false informazioni ai sensori destinati alle letture dei commissari federali. Per questo ha chiesto ai Costruttori di fornire entro venerdì gli schemi dell'ERS, mentre i team vogliono conoscere al più presto la Direttiva Tecnica che vieterà il "party mode" in qualifica da Spa. Due esigenze che non si possono conciliare fra loro, perché...

Il motore della Red Bull Racing RB 16

Foto di: Giorgio Piola

C’è una data: 21 agosto 2020. Entro venerdì i quattro Costruttori di motori di F1 (Mercedes, Ferrari, Honda e Renault) dovranno consegnare alla FIA gli schemi di funzionamento del sistema ERS e dei collegamenti elettrici fra MGU-K e MGU-H per ottemperare alla direttiva tecnica della FIA TD/36 – 20 che è stata emanata in occasione del GP 70° anniversario a Silverstone.

Il dubbio dei tecnici FIA è che ci possa essere chi stia violando la portata di energia elettrica in qualifica mandando, pare, falsi segnali ai sensori di lettura della Federazione e potendo contare su una potenza extra dal sistema ERS.

La successiva lettera del segretario generale della Federazione Internazionale, nella quale si anticipava che dal GP del Belgio a Spa sarebbe stato vietato il “party mode”, vale a dire l’uso della mappa da qualifica per il motore, si legherebbe in modo diretto all’ultima TD, tanto che le squadre sarebbero costrette a usare la stessa configurazione elettronica sia per il giro secco del sabato che per la gara.

Insomma ci sarebbe chi continua a fare il furbo e la FIA sta cercando il modo di farli venire allo scoperto con controlli sempre più stringenti. Ci sono due sensori che misurano i flussi di energia elettrica in entrata e in uscita dalla batteria e dalla MGU-K.

Questi strumenti devono trasmettere i dati all’acquisizione dati della FIA per monitorare che l’energia erogata dalla MGU-K sia conforme ai regolamenti (non più di 120 kW, pari a 163 cv). E nella direttiva si specifica che chi altera intenzionalmente quelle misurazioni è colpevole di gravi violazione, spazzando via alcune zone grigie delle norme, come andiamo sostenendo su Motorsport.com.

Le squadre sono state invitate a collaborare e non è escluso, quindi, che ci saranno controlli sul sistema ERS mentre le monoposto saranno ai box a Spa-Francorchamps. L’ultima direttiva tecnica, quindi, avrebbe ispirato la successiva lettera che bandirà dal Belgio il “party mode”.

Toto Wolff, team principal Mercedes, è sicuro che i motori della W11 non patiranno alcun effetto negativo dal provvedimento, lasciando intendere che non è Brackley che potrebbe avere delle ripercussioni dal provvedimento, mentre altri invocano la diramazione della nuova TD per intervenire sulle mappature affinché i motori non debbano soffrire in certe situazioni (safety car, bagnato, risparmio carburante, surriscaldamenti ecc.) per le quali godevano di regolazioni specifiche.

Si è aperto un vero vaso di Pandora sulle power unit: la FIA intende agire confidando che la variazione delle mappature contravvenga il fatto che i piloti non posso ricevere degli aiuti alla guida, sebbene il “party mode” sia una funzione attiva dal 2014, anno di introduzione dei motori ibridi.

La FIA, quindi, fa bene ad andare avanti con le sue indagini se ha il dubbio che ci sia qualcuno che aggiri le norme per migliorare le prestazioni. La sensazione è che i Costruttori spingano per conoscere i vincoli del divieto al “party mode” il più rapidamente possibile, mentre la FIA avrebbe interesse a guardare prima i file che arriveranno dai motoristi venerdì e deliberare solo dopo la tanto attesa TD. Entrambe le parti portano avanti richieste condivisibili…

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