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Ferrari: un doppio ritiro in cerca di risposte

Leclerc si è schiantato nella percorrenza della Parabolica in un pauroso crash causato da un repentino sovrasterzo mentre la Rossa era in piena accelerazione: il monegasco è andato oltre i limiti della SF1000 commettendo un grave errore di valutazione dopo aver scalato la quarta posizione. Vettel, invece, è rimasto senza freni subito forse per il cedimento di un cestello. La Brembo effettuerà dei test al banco dinamico per capire cosa è successo.

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000, sbatte contro le barriere

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

La Ferrari sta battendo tutti record. Ma quelli negativi. La caduta della Rossa non si ferma. Si sperava che Spa-Francorchamps segnasse il punto di non ritorno, ma evidentemente non si è ancora raschiato il barile. Negli ultimi due GP la SF1000 non è arrivata a punti e nel mondiale Costruttori è precipitata al sesto posto, scavalcata anche dalla Racing Point che ha agguantato un podio con Lance Stroll e un punticino anche con Sergio Perez.

Le Ferrari sono state costrette al ritiro: Sebastian Vettel per un problema emerso ai freni posteriori che ha costretto il tedesco a fermarsi al sesto giro, mentre Charles Leclerc ha pagato l’eccessiva fiducia su una Rossa “traditrice” che lo ha mollato in piena fase di accelerazione quando aveva già lasciato la corda della Parabolica nel giro 25.

Due problemi distinti con un uguale risultato: zero punti. La sequenza dei guai che attanagliano la monoposto di Vettel è impressionante. Il tedesco è anche poco fortunato: rimedia uno spavento al giorno. Al botto fra le due curve di Lesmo del venerdì, si aggiunge la paura di essere rimasto senza freni alla Prima Variante: nell’unico punto della pista dove c’era una via di fuga molto lunga.

“Il doppio ritiro di oggi è la conclusione peggiore di un fine settimana molto difficile – ha spiegato Mattia Binotto - . Dopo il Belgio sapevamo che anche qui saremmo stati in grossa difficoltà e così è stato, come si è visto ieri in qualifica, ma non vedere la bandiera a scacchi con nessuna delle due vetture fa male”.

“Dispiace ancora di più che uno dei due ritiri, quello di Sebastian, sia avvenuto a causa di un problema di affidabilità della vettura: situazioni del genere – in questo caso un guasto all’impianto frenante – non devono accadere. È una stagione molto dura ma è nelle difficoltà che si diventa più forti”.

Il team principal glissa, ma Vettel ha investito i cubi di polistirolo nella via di fuga della Prima Variante senza poter percorrere i previsti zig zag. Il tedesco ha avuto un serio problema al corner posteriore sinistro. Prima della staccata della Parabolica si era visto un pezzo di carbonio volare via dal retrotreno.

Molto probabilmente si è staccato un pezzo del cestello che copre l’impianto frenante che ha iniziato a strisciare sul cerchio, causando un surriscaldamento che ha letteralmente cotto i freni posteriori, causando la successiva uscita della SF1000 alla fine del rettilineo d’arrivo.

Vettel è riuscito a portare la Rossa fino ai box, mentre dalla ruota posteriore sinistra uscivano lingue di fuoco che evidenziavano la gravità del danno che ha portato allo stop definitivo. Tutto l’impianto frenante è stato smontato e verrà spedito alla Brembo che effettuerà dei test al proprio banco dinamico per studiare le cause che possono aver messo in crisi il sistema.

La telemetria ha segnalato che alla ruota posteriore sotto esame c’erano temperature molto superiori alla norma, segno che qualcosa era successo: nei prossimi giorni i test dovrebbero dare delle risposte esaurienti su cosa può essere successo alla Rossa.

Charles Leclerc, invece, si era portato a un’insperata quarta posizione grazie a prodigiosi sorpassi e una tattica sagace: il monegasco si è abituato a guidare oltre il limite della propria macchina, cercando di trarre quello che la SF1000 non è in grado di dare. Il risultato è un pauroso botto in un punto della pista dove non esce mai nessuno.

Leclerc si è piantato nelle protezioni all’esterno con il muso e il lato sinistro della vettura a una velocità stimata intorno ai 220 km/h, dopo un improvviso sovrasterzo che il giovane pilota non ha potuto riprendere a causa del ridotto carico aerodinamico.

Il ragazzo si è lasciato prendere dalla foga “annusando” la possibilità di cogliere un risultato che cancellasse la striscia negativa. E, invece, ha rimediato un brutto errore che certo gli toglierà un po’ di fiducia su questa SF1000 così infida.

Certo Charles si è lasciato prendere la mano, ma la sua Ferrari si è imbizzarrita, proprio come era successo al venerdì a Sebastian Vettel fra le due curve di Lesmo, un altro punto dove è raro andare a sbattere quando le monoposto sono in accelerazione. E, allora, i dubbi che la sospensione posteriore idraulica non risponda ai cambiamenti di altezza dettati dall’assetto Rake sono qualcosa più di un sospetto.

Insomma, da qualunque parte la si guardi, questa Ferrari colleziona problemi e rotture. È evidente che è la cartina al tornasole di un qualcosa che non gira a dovere nel Reparto Corse. Un conto è che i piloti rimediano delle figuracce con una SF1000 che non va e un altro conto è che siano a rischio di brutti botti perché c’è qualcosa che non funziona a dovere oppure cede.

La prossima settimana arriva il Mugello. La Ferrari celebrerà il 1000esimo GP sulla pista di casa e sarà lecito aspettarsi qualcosa di speciale per un giorno storico. Il tracciato sarà più favorevole alla Rossa e la Scuderia ha avuto l'opportunità di provare dopo il lockdown con una vettura 2018, per cui avrà un piccolo vantaggio da far valere. Come dice Laurent Mekies, bisogna voltare pagina. Speriamo che il direttore sportivo francese abbia ragione…

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