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Ferrari: trovato il punto per ripartire da zero?

Le qualifiche del GP d'Ungheria mostrano una Scuderia che incassa un distacco pesante dalle imprendibili Mercedes, ma ritrova il ruolo da terza forza, tornando a giocare il ruolo che aveva nei test invernali.

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Dopo le quattro... Mercedes c’è la Ferrari. La squadra di Maranello ha beneficiato della crisi Red Bull (la squadra di Milton Keynes è sembrata la Scuderia in confusione vista in Stiria) e si è riportata a essere la terza forza del mondiale dopo che i tecnici hanno messo in ordine i dati che non avevano convinto a Spielberg.

L’ala anteriore nuova è stata messa da parte perché troppo scarica per il toboga ungherese, ma il fondo modificato è stato riproposto e ha dato i suoi frutti. A tutto questo si è aggiunta anche una diversa sospensione posteriore, sicuramente modificata nell’idraulica del terzo elemento e, forse, anche nelle geometrie. E all’improvviso la SF1000 sembra essere tornata quanto meno la macchina che avevamo visto nei test invernali di Barcellona.

Non un fulmine di guerra, ma nemmeno un gambero Rosso capace di sprofondare al quinto posto del mondiale Costruttori. Sebastian Vettel ha chiuso la qualifica all’Hungaroring al quinto posto seguito da Charles Leclerc staccato di appena 61 millesimi di secondo. Un niente a riprova che i due sono arrivati al limite attuale della macchina.

Il distacco è stato pesante (1”327), ma a una distanza siderale ci sono solo le frecce nere, perché le Racing Point sono nel mirino anche nel passo gara.

“E’ stata una qualifica che rispecchia il nostro attuale potenziale. Non possiamo certo dirci soddisfatti di una terza fila – ha detto il team principal, Mattia Binotto - , soprattutto alla luce del pesante distacco rispetto alla squadra che occupa la prima. Detto questo, è singolare vedere la differenza che c’è sui pochi tratti di rettilineo di questo circuito fra alcune vetture e il resto del lotto. Su un tracciato dalle caratteristiche diverse da quello di Spielberg oggi siamo riusciti in qualifica a tirare fuori il meglio dalla monoposto, ma questo non è certamente sufficiente”.

“L’obiettivo in gara è quello di raccogliere il maggior numero di punti possibile, cercando di sfruttare tutte le opportunità che dovessero presentarsi. Inoltre, dovremo essere pronti ad ogni eventualità, visto che, al momento, le previsioni meteorologiche sono molto incerte”.

Il quadro è chiaro e molto realistico. Ci si deve accontentare di quello che c’è, ma a Maranello continuano a sfornare delle soluzioni per cercare di risalire la china, anche se nel paddock si respira il fastidio per la sfacciata superiorità delle Mercedes, evidenziato da Binotto con quella sottolineatura “…nei pochi tratti rettilinei della pista”.

C'è chi comincia a mettere l’accento sul fatto che montano i sospetti di un motore che esprime prestazioni che vanno oltre i limiti delle famose TD della FIA, mentre gli altri sono tutti raccolti con potenze praticamente simili.

Oggi le Ferrari non deve guardare cosa fanno gli altri, ma leccare le sue ferite. Rispetto allo sbandamento visto in Austria, la Scuderia sembra aver ritrovato un punto di ancoraggio che può essere utile a tirare una riga da cui ripartire da zero.

Il fatto che Vettel sia davanti a Leclerc conferma che i tecnici hanno lavorato sul posteriore della SF1000 che resta più attaccato al suolo, trovando quella trazione che era mancata a Spielberg. La Ferrari che abbiamo visto in Ungheria è tutt’altro che estrema: la Rossa non produce scintille, se non saltuariamente, con il fondo del T-tray che sfrega sull’asfalto, come sono solite fare Red Bull, Renault e Mercedes.

È stato fatto un (piccolo) passo avanti nella comprensione sull’uso delle gomme: la Mercedes sfrutta il DAS per portare gli pneumatici nella giusta finestra di utilizzo, mentre i tecnici di Maranello devono ottenere gli stessi risultati con strumenti più tradizionali.

Vettel vede Mercedes e Racing Point a una distanza siderale “I due team che ci partono davanti sembrano su un altro pianeta...". Leclerc è più possibilista: “Credo che il nostro passo gara sia migliore rispetto a quello della qualifica e con una buona strategia penso sia possibile guadagnare qualche posizione. Domani abbiamo delle carte da giocarci”.

Come dire che l’obiettivo può essere il podio, portando a casa il massimo dei punti ed evitando gli autoscontri della scorsa settimana. La Ferrari guarda al futuro con uno sguardo minimalista, ma svoltare l’angolo sarebbe già qualcosa di molto importante…

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, nella conferenza stampa dei Team Principal
Ferrari SF1000, dettaglio tecnico
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000
Il nuovo fondo della Ferrari SF1000 al GP di Stiria
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari in conferenza stampa
Naso Ferrari coses e ali anteriori nella corsia dei box
Ferrari SF1000, dettaglio tecnico
Ferrari SF1000, dettaglio tecnico
Meccanici della Ferrari al lavoro in garage, dettaglio del motore della SF1000
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Ferrari SF1000
Charles Leclerc, Ferrari SF1000
Scintille per Sebastian Vettel, Ferrari SF1000
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