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Ferrari simulator driver: perché Kubica ha le carte in regola

Il ruolo del tester al simulatore è destinato a crescere nella F1 moderna: il polacco ha ricevuto un'offerta dalla Haas come terzo pilota, ma potrebbe essere coinvolto anche nei piani Ferrari visto che la Scuderia cerca un conduttore di esperienza che sia in grado di accelerare lo sviluppo del nuovo simulatore in arrivo.

Pitwall Ferrari

Pitwall Ferrari

Erik Junius

Quanto conta un simulator driver nella Formula 1 moderna? Più di quanto si possa pensare, per un ruolo che diventa sempre più importante nello sviluppo di una monoposto, anche se l’impegno resta oscuro e difficilmente offre le luci della ribalta.

In vista del budget cap che dal 2021 limiterà i costi a 175 milioni di dollari, i top team stanno facendo quegli investimenti nella factory utili a modernizzare la struttura prima che scattino i limiti imposti dalla FIA.

E allora c’è chi ha previsto la revisione della galleria del vento, chi agisce sui sistemi del CFD e chi, come la Ferrari, ha varato il piano per la sostituzione del simulatore: non più il “ragno” che si muove sospeso grazie agli attuatori idraulici, ma un impianto con una sorta di slitta che si muove in uno spazio più ristretto con una maggiore precisione di dati.

E a Maranello stanno valutando chi possa essere il pilota di esperienza in grado di sviluppare il nuovo simulatore, tenuto conto che la Scuderia si muove nella direzione dove sono già andate Mercedes e Red Bull.

Antonio Fuoco e Davide Rigon saranno ancora i tester più affidabili in questo campo, ma loro sono nati e cresciuti con il “ragno” per cui è giusto che la Ferrari si guardi intorno per trovare un pilota capace di accelerare lo sviluppo del nuovo e modernissimo simulatore utile a consentire un importante salto di qualità del Reparto Corse.

Brendon Hartley e Pascal Wehrlein hanno voglia di tornare a correre stabilmente. Il primo nelle gare di durata e il secondo è attivo nella Formula E, per cui ci sarà posto per un nome nuovo. La squadra del Cavallino non perderà molto, visto che in particolare il tedesco non ha brillato, specie all’inizio dell’esperienza in Rosso, mentre Daniil Kvyat, l’anno scorso aveva lasciato un’ottima impressione prima di tornare alla Toro Rosso.

Stando alla vulgata che gira nella Gestione Sportiva un tester nuovo di cui non facciamo il nome avrebbe avuto un ruolo nel disastro della SF90 nel debutto stagionale in Australia, dopo i positivi test invernali della Rossa.

L’esperto collaudatore pare abbia avuto un adattamento più lungo del previsto al simulatore del Cavallino e non avrebbe esitato a tagliare nell’”erba” di qualche chicane pur di chiudere un tempo competitivo, portando completamente fuori strada i tecnici nella delibera della macchina, e nascondendo le effettive lacune della Rossa.

All’epoca dei fatti emerse qualcosa sull’argomento, ma non in termini così chiari. L’episodio non lo abbiamo rivelato per fare della polemica, ma solo per evidenziare quanto sia delicato un ruolo che è sempre meno marginale.

Dopo le prove libere di un GP, ma c’è chi fa girare i simulatore driver anche mentre le monoposto sono in pista per un immediato back to back con la pista, ma per lo più vengono provate nella notte tutte le soluzioni che possono migliorare il setup in vista di qualifiche e gara.

Diventa sempre più un lavoro che deve godere della piena fiducia della squadra e dei piloti che possono beneficiare dei benefici effetti di una giusta messa a punto. A fronte di una simulazione a volte balbettante nella delibera della Rossa prima dell’approdo in pista, corrisponde spesso una pronta reazione del team che opera a casa fra venerdì e sabato.

Qualcuno avrebbe candidato Nico Hulkenberg al ruolo di terzo pilota Ferrari, ma il tedesco sarebbe un lusso per quel posto. Costa molto (tanto che la Haas non lo ha preso come titolare), sebbene abbia contezza del simulatore Renault che è fra quelli più recenti, ma sono alte anche le quotazioni di Robert Kubica.

Il polacco, eccellente collaudatore, potrebbe incarnare un doppio ruolo: terzo pilota Haas e simulator driver Ferrari. Il team americano potrebbe beneficiare di un supporto tecnico certamente superiore a quello dei due piloti che sono stati confermati (Romain Grosjean e Kevin Mgnussen) e la squadra del Cavallino potrebbe contare sull’esperienza di un pilota che ha svolto molte sessioni sul simulatore Mercedes.

Robert alla Haas potrebbe essere seguito dallo sponsor personale e, quindi, dovrebbe guidare in diverse sessioni di FP1 oltre che in alcune sessioni di test. L’operazione potrebbe concretizzarsi se il polacco potesse guidare anche la Ferrari 2020 in un test, per avere la corretta correlazione fra il reale e il virtuale.

Robert Kubica, Williams Racing

Robert Kubica, Williams Racing

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Ferrari SF90, dettaglio dell'ala anteriore

Ferrari SF90, dettaglio dell'ala anteriore

Foto di: Erik Junius

Mattia Binotto, Ferrari

Mattia Binotto, Ferrari

Foto di: Erik Junius

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Erik Junius

Ferrari SF90, dettaglio tecnico

Ferrari SF90, dettaglio tecnico

Foto di: Erik Junius

Antonio Fuoco, Pilota di riserva, Ferrari

Antonio Fuoco, Pilota di riserva, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Antonio Fuoco, Ferrari SF90

Antonio Fuoco, Ferrari SF90

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Pascal Wehrlein, pilota di sviluppo, Ferrari

Pascal Wehrlein, pilota di sviluppo, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Brendon Hartley, Dragon Racing

Brendon Hartley, Dragon Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Ferrari SF90, dettaglio dell'ala anteriore

Ferrari SF90, dettaglio dell'ala anteriore

Foto di: Erik Junius

Ferrari SF90 in garage

Ferrari SF90 in garage

Foto di: Erik Junius

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