Ferrari SF21: l'ultimo stint di Sainz rivela un gran potenziale
I tecnici del Cavallino hanno analizzato i dati del GP del Bahrain traendo delle considerazioni positive sul comportamento della Rossa in certe condizioni: l'ultimo stint dello spagnolo con le hard ha mostrato un passo gara molto interessante, in linea con la McLaren di Norris e più vicino anche alla Mercedes del vincitore Hamilton. Per Imola sono attese diverse modifiche programmate per aumentare il carico della SF21.
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Lo abbiamo già detto: un sesto posto con Charles Leclerc e un ottavo con Carlos Sainz nel GP del Bahrain che ha aperto la stagione 2021 non sono piazzamenti da far sorridere la Ferrari. Eppure al Reparto Corse si respira un clima di moderato ottimismo, guardando al futuro.
La squadra del Cavallino, dopo aver messo alcuni punti fermi sulla SF21, sta decidendo quali dovranno essere gli sviluppi che lo staff tecnico diretto da Enrico Cardile dovrà portare nei prossimi appuntamenti del mondiale in una sequenza che presenta Imola, Portimao e Barcellona.
L’attenzione degli ingegneri non è, ovviamente, focalizzata su Mercedes e Red Bull, nettamente più competitive della Rossa, quanto sulla McLaren che oggi rappresenta la terza forza del mondiale e, quindi, è l’obiettivo che cerca di raggiungere il team principal, Mattia Binotto.
La SF21 ha mostrato una strana attitudine: non è male con il pieno di carburante, si difende a serbatoio vuoto e fa più fatica in mezzo. Al remote garage del Cavallino, in particolare, non è sfuggito l’ultimo stint svolto da Carlos Sainz: lo spagnolo si è fermato a cambiare le gomme al giro 37 e dopo aver montato un treno di hard in 2”7 ha iniziato un’interessante cavalcata verso la bandiera a scacchi che lo ha visto prendere un passo pari, se non migliore a quello tenuto da Lando Norris, quinto al traguardo e “primo” nel GP degli altri, vale a dire quello del “midfield” che comprende anche AlphaTauri, Aston Martin e Alpine.
La Ferrari nella fase finale della gara non ha affatto sfigurato e anche il distacco dalla Mercedes di Lewis Hamilton, sempre superiore al secondo, si è sensibilmente ridotto.
Non abbiamo preso in considerazione una fase del GP che ha visto gli avversari del madrileno tirare i remi in barca, perché Hamilton ha avuto il suo daffare a tenere a bada l’arrembante Max Vestappen nella bellissima lotta per la vittoria, e Norris ha centrato il suo giro più veloce di 112 millesimi migliore di quello di Sainz alla tornata 38.
Lo stint di Sainz che è sotto la lente
Carlos Sainz | Lando Norris | Lewis Hamilton |
37 P 1:39.631 | 37 1:34.501 | 37 1:34.740 |
38 1:55.128 | 38 1:34.396 | 38 1:34.720 |
39 1:34.661 | 39 1:34.629 | 39 1:34.816 |
40 1:34.630 | 40 1:34.756 | 40 1:34.890 |
41 1:34.876 | 41 1:34.800 | 41 1:34.334 |
42 1:34.636 | 42 1:35.090 | 42 1:34.199 |
43 1:34.811 | 43 1:34.805 | 43 1:34.163 |
44 1:35.081 | 44 1:34.733 | 44 1:34.015 |
45 1:36.024 | 45 1:34.816 | 45 1:34.583 |
46 1:34.883 | 46 1:35.049 | 46 1:34.492 |
47 1:34.693 | 47 1:34.843 | 47 1:34.591 |
48 1:34.509 | 48 1:35.030 | 48 1:34.167 |
49 1:34.636 | 49 1:35.112 | 49 1:34.136 |
50 1:34.587 | 50 1:34.768 | 50 1:34.354 |
51 1:35.110 | 51 1:35.074 | 51 1:34.579 |
52 1:35.009 | 52 1:35.308 | 52 1:34.939 |
53 1:35.163 | 53 1:35.429 | 53 1:36.155 |
54 1:35.607 | 54 1:35.900 | 54 1:34.814 |
55 1:35.577 | 55 1:35.718 | 55 1:34.706 |
56 1:35.760 | 56 1:35.733 | 56 1:34.918 |
I numeri dicono, insomma, che il potenziale della SF21 è più alto del risultato portato a casa dai due piloti che è tutt’altro che entusiasmante, considerato il distacco di un minuto accumulato sulla freccia nera del vincitore seriale britannico.
Se ci si dovesse fermare ai macro dati ci sarebbe ben poco da ridere a Maranello, ma analizzando cosa è accaduto a Carlos nell’ultimo stint, emerge che i tecnici della Gestione Sportiva possono estrarre dalla Rossa un potenziale che evidentemente c’è, ma i piloti non riescono a sfruttarlo.
Appare evidente che c’è un comportamento diverso della macchina con le diverse mescole Pirelli, ma sembra assodato che la Rossa si esalta nel giro secco (ne ha dato una prova brillante Charles Leclerc infilandosi nella griglia di Sakhir in seconda fila, al quarto posto) e con il serbatoio che va a svuotarsi.
Per Imola arriveranno i primi aggiornamenti alla SF21: si tratta di modifiche che erano già state programmate, mentre altre sono in arrivo frutto delle esperienze emerse dai test collettivi.
McLaren MCL35M, dettaglio del diffusore
Photo by: Giorgio Piola
In galleria del vento, per esempio, sono state provate le due paratie verticali che proprio la McLaren ha astutamente introdotto sotto alla parte centrale del diffusore dove non vige il vincolo dell’altezza di 50 mm dal piano di riferimento. Non è detto che la stessa soluzioni funzioni a dovere sotto al diffusore della Ferrari. L’attenzione degli aerodinamici è focalizzata alla ricerca del carico e si parla di modifiche al fondo: potrebbe essere introdotto lo scasso di Aston Martin e Mercedes sul bordo d’uscita, introducendo anche altri generatori di vortice davanti alle ruote posteriori.
Aston Martin AMR21, dettaglio del fondo
Photo by: Giorgio Piola
Non è escluso nemmeno un muso con una diversa integrazione del cape che ha il compito di indirizzare il flusso verso il fondo. E sul motore 065/6 omologato non è escluso che possano arrivare dei piccoli aggiornamenti sulle parti non vincolate per trovare ancora qualche cavallo.
Il muso della Ferrari SF21
Photo by: Giorgio Piola
Grande attenzione è posta alla gestione delle gomme: molto importante è il ruolo delle brake duct e dei condotti di aria all’interno dei cestelli che devono aiutare a smaltire il calore dei freni per mantenere il cerchio il più fresco possibile, onde non innescare il surriscaldamento degli pneumatici e un loro degrado maggiore del previsto.
I motoristi diretti da Enrico Gualtieri hanno deciso di introdurre dei nuovi componenti dopo che hanno superato un ciclo di tre long run anziché i cinque previsti fino a ora. È il segno che a Maranello sono consapevoli di aver raggiunto un buon target di affidabilità con la power unit e si cerca di ridurre i tempi dello sviluppo nelle aree concesse.
A Sakhir è parso in modo piuttosto evidente che la McLaren ha beneficiato del trapianto di motore sulla MCL35 M: la power unit Mercedes è un innegabile passo avanti rispetto a quella Renault. Se l’intenzione della Ferrari è arrivare a essere terza forza sarà indispensabile cercare di chiudere il gap dalla monoposto “papaya” in ogni settore.
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