Ferrari SF1000 o non più 1000? Inizia la mutazione Rossa
La monoposto che doveva debuttare nella configurazione del GP d'Australia non correrà mai: la Ferrari che vedremo scendere in pista a Baku sarà a versione rivista e corretta da Simone Resta. Il mondiale per quasi tre mesi si giocherà indoor fra simulazione, banchi prova e galleria del vento.
Foto di: Giorgio Piola
Mattia Binotto sta rientrando in Italia. Il team principal della Ferrari se ne torna al Reparto Corse senza una risposta sull’effettivo valore della SF1000. La squadra del Cavallino può essere una di quelle che può trarre un “vantaggio” dal via mondiale che sembra posticipato al 7 giugno con il GP dell’Azerbaijan.
Toto Wolff nel paddock di Melbourne ha ribadito che la Ferrari aveva fatto pre-tattica nei test invernali e la Rossa sarebbe stata in grado di dare la caccia alle frecce d’argento da subito.
La verità non la sapremo mai, perché il Coronavirus ha spazzato via ogni controprova, dal momento che i motori non si sono accesi e il mondiale è andato in stand-by.
Un fatto è certo: la SF1000 che è stata portata in Australia è una macchina che è destinata a non correre mai. Con lo slittamento del primo GP è dato per scontato che l’ingegnere Simone Resta abbia tutto il tempo per mettere mano ai problemi della Rossa e a scendere in pista sarà la macchina evoluzione che avrebbe dovuto fare la sua apparizione a Zandvoort per la prima gara europea o al più tardi a Barcellona, in Spagna, nonostante lo stop all'azienda di 12 giorni deciso dal CEO, Louis Cammilleri sabato pomeriggio.
I tempi che sembravano tirati per trasformare la SF1000 in una monoposto vincente ora si sono dilatati, per cui ci sarà l’opportunità di lavorare con una certa calma per approntare una macchina che sia in grado di lottare con Mercedes e Red Bull dal primo appuntamento che andrà effettivamente in scena nel 2020.
Cosa ci dovremo aspettare? Una Rossa più aggressiva nella parte anteriore che è parsa a tutti un po’ troppo conservativa. Non avendo l’incombenza del susseguirsi delle gare, tutti i team avranno modo di sviluppare le nuove monoposto indoor con un lavoro di simulazione e di galleria del vento.
Anche la power unit potrà essere evoluta in particolare nei concetti della camera di combustione: l'orientamento è andare verso una pre-camera più calda.
E sarà interessante scoprire quanto potrebbero cambiare i valori in campo senza avere alcun dato di confronto diretto.
Avremo una mezza stagione nella quale il mondiale si giocherà in modo virtuale all’interno delle factory e poi le prime due o tre gare determineranno se le macchine portare in pista meriteranno di essere sviluppato o se al contrario gli uffici tecnici si dedicheranno alla monoposto 2021 che apre a una rivoluzione normativa.
Il Coronavirus impone delle nuove modalità di approccio alla stagione di F1 che non potranno più essere quelle adottate fino a ieri. Maranello saprà far fruttare l’inattività imposta?
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