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F1 | Ferrari: Rueda spiega il secondo pit di Sainz in Francia

Inaki Rueda ha spiegato perché il team abbia deciso di richiamare Sainz ai box nel finale di gara facendolo così retrocedere in quinta posizione ed ha anche analizzato la strategia che la squadra stava adottando con Leclerc.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Alastair Staley / Motorsport Images

È stato una Gran Premio di Francia deludente per la Ferrari. La scuderia è tornata a Maranello con i soli punti portati a casa da Carlos Sainz, quinto al traguardo ed autore del giro più veloce, e l’amarezza per un ritiro di Charles Leclerc che ha reso ancora più flebili le speranze di titolo iridato.

Oltre alla delusione per lo zero in classifica del monegasco, la Ferrari è finita nel mirino della critica per la strategia adottata con Carlos Sainz jr.

Lo spagnolo, scattato dal fondo della griglia dopo aver adottato la power unit numero 4, è stato protagonista di una bella rimonta agevolata anche dall’ingresso in pista della safety car. Una sosta lunga, condita da un unsafe release costato 5’’ di penalità, ha però ulteriormente complicato la gara di Sainz.

Quando Carlos era riuscito a sopravanzare sia Russell che Perez, ed artigliare così la terza piazza, il team ha richiamato in pit lane lo spagnolo per un secondo pit che ha fatto precipitare il madrileno in quinta piazza.

Smaltita la delusione per un’altra trasferta conclusa con un risultato al di sotto delle aspettative, Inaki Rueda ha spiegato perché il team abbia imposto a Sainz la seconda sosta.

“Ci aspettavamo di tornare dalla Francia con un buon risultato, ma sfortunatamente abbiamo portato a casa un ritiro ed un quinto posto”.

“Dopo la safety car eravamo l’unica vettura su mescola media, mentre tutti i nostri rivali avevano le hard. Avevamo quindi un vantaggio sui nostri avversari e l'avremmo avuto per i primi 20 giri, nei quali la gomma media sarebbe stata più performante, ma avremmo faticato per arrivare alla fine. Inoltre  i piloti su gomma dura sarebbero stati più veloci di noi nella fase finale dello stint".

“La durata prevista per le gomme era di 25 giri mentre lo stint dopo la SC ne richiedeva 35, quindi ci sarebbero mancati 10 giri. In questi casi, quando un pilota supera le previsioni di durata della gomma, deve prendersi cura della gomma e guidare molto lentamente. In caso contrario c’è il rischio di subire un cedimento degli pneumatici".

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Photo by: Alastair Staley / Motorsport Images

Rueda ha poi sottolineato come nel risultato finale abbia influito la penalità di 5 secondi inflitta a Sainz per unsafe release.

"La penalità di 5" ha cambiato il nostro approccio all'ultimo stint perché anche se Carlos fosse riuscito a superare Russell e Perez, non ce l'avrebbe mai fatta ad aprire un gap di 5 secondi dovendo gestire le gomme medie fino alla fine della gara”.

“Consapevoli di questa situazione  abbiamo deciso di fermare Carlos e assicurarci che tornasse in pista per ottenere il punto del giro più veloce".

Rueda ha inoltre voluto fare chiarezza sul team radio mandato in onda in diretta TV proprio quando Sainz si trovata in piena lotta con Perez.

“Bisogna ricordarsi che i team radio mandati in onda in TV hanno sempre un ritardo rispetto a quanto avviene in pista. Carlos e Perez stavano duellando nel corso del giro 41. Abbiamo visto che Carlos non riusciva a superare Checo nel rettilineo opposto ed in curva 10 abbiamo deciso di chiamarlo al pit”.

“Ovviamente lui si trovava in lotta con Perez e pensava di dover rientrare al giro successivo, per questo motivo ha risposto così in radio. Seguendo la gara in TV il messaggio radio è stato mandato in onda in prossimità di curva 15, proprio dopo l’ingresso della pit lane, e non avrebbe avuto senso una chiamata così tardiva”.

Incidente di Charles Leclerc, Ferrari F1-75, a Le Beausset

Incidente di Charles Leclerc, Ferrari F1-75, a Le Beausset

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Il responsabile delle strategie del team di Maranello ha poi analizzato la gara di Charles Leclerc ed ha spiegato per quale motivo il muretto abbia deciso di non copiare la scelta di Max Verstappen di anticipare la prima sosta.

“Charles ha fatto un lavoro eccezionale nel tenere Verstappen alle sue spalle nel corso del primo stint, e Max ha anticipato di molto la sosta”.

“Pensavamo che in questo caso Charles avrebbe potuto ignorare quanto fatto da Max e concentrarsi sulla propria gara. Purtroppo è stato costretto al ritiro, ma siamo fiduciosi che se fosse andata in un altro modo avrebbe potuto ritardare la sosta di 5 o 6 giri per poi avere il passo per tornare in scia a Verstappen e superarlo per la vittoria”.

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