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Ferrari, quando la calma è la virtù dei forti

La F2012 non è vincente secondo Fry, ma non è il caso di fare processi sommari

Pat Fry, direttore tecnico della Ferrari, ha tirato un secchio d'acqua fredda sulle speranze dei tifosi del Cavallino rampante. L'ingegnere inglese ha freddato le aspettative sulla Rossa nell'ultimo giorno di test a Barcellona, quando la F2012, bene o male aveva ottenuto il secondo tempo di giornata. “In Australia non saremo da podio”. Un'affermazione che sa di resa. Eppure la Ferrari non può essere questa. SOLUZIONI CORAGGIOSE Il disagio è percepibile: era stata promessa una vettura estrema che stesse davanti a tutti dal primo Gp stagionale. La F2012 è certamente una macchina diversa, con soluzioni anche coraggiose come la sospensione anteriore a schema pull rod, ma per la stessa ammissione dei tecnici di Maranello non è ancora al top. MEGLIO NEL GIRO SECCO Eppure un difetto è stato cancellato: ora la Rossa riesce a sfruttare le gomme Pirelli nel giro secco, segno che potrà esprimere il suo potenziale in qualifica a differenza della 150° Italia. Ma contro Red Bull Racing e McLaren forse non basterà e, stando ai pessimisti, dovrà lottare anche con Mercedes e Lotus. MANCA CARICO Roba da brividi lungo la schiena per chi ha una sola ambizione: vincere il mondiale! Ma cosa manca alla Ferrari? Il carico aerodinamico. La malattia sembra endemica. E la mancanza di spinta verticale sarebbe dovuta, almeno in parte, alla carenza nel sistema di soffiaggio degli scarichi. DOVE SOFFIARE? Gli aerodinamici del Cavallino avevano scelto la soluzione giusta, quella di arrivare di nuovo al piede della ruota posteriore, soffiando fra gomma e paratia laterale dell'alettone. Proprio come ha deciso di fare la McLaren, seguita dalla Red Bull Racing con la RB8 evoluzione vista a Barcellona negli ultimi due giorni. BISOGNO D'ARIA Ma l'aria calda che dovrebbe giugere nella zona nevralgica del retrotreno era minore di quella che i tecnici si aspettavano e la F2012 ha manifestato l'esigenza di un maggiore raffreddamento con l'apertura di sfoghi d'aria che normalmente si usano solo sulle piste più calde del mondiale e non nella primavera spagnola. L'efficienza del progetto di Nicholas Tombazis si è persa in sfoghi e aperture che “perturbano” l'andamento dei flussi. SCARICHI SPOSTATI A Maranello hanno provato a raddrizzare il tiro, spostando il soffio verso l'ala posteriore, ma il carico evidentemente non è aumentato. Sembra di rivedere la McLaren dello scorso anno quando Paddy Lowe e soci erano impazziti con gli scarichi “octopus”, salvo presentarsi a Melbourne con una soluzione più simile a quella Red Bull che poi ha evitato brillantemente una debacle. SILENZIO STAMPA Saprà fare altrettanto la Ferrari? È questa la domanda di questi giorni. La Gestione Sportiva è abituata alle rincorse, la squadra sembra salda e concentrata, anche se il silenzio stampa imposto ai piloti è un chiaro segno di debolezza, tanto più che Alonso lo elude quasi che fosse alieno agli ordini di squadra. IL SOFFIO E' DETERMINANTE? L'anno scorso si diceva che gli scarichi soffianti in rilascio valessero circa un secondo al giro. Ora, dopo i vincoli imposti dalla FIA, c'è chi si azzarda a parlare solo di un recupero del 25/30%. In questo caso le possibilità sono due: gli scarichi non sono determinanti come nel 2011, per cui tutt'al più si ha una perdita di 2 o 3 decimi al giro. Un margine non tale da bocciare una monoposto completamente nuova, per molti versi innovativa. C'E' CHI FA IL FURBO? Oppure nel paddock ci stanno raccontando un sacco di panzane e chi ha saputo arrivare con i gas roventi al piede della ruota posteriore ha ritrovato un vantaggio ben più consistente di quanto non sembri. In questo caso la questione si complica perché finché non si troverà il bandolo per far funzionare gli scarichi con efficienza, non ci sarà modo di sperare in una Rossa vincente. CONSUMO DI GOMME La sensazione è che i guai Ferrari non si fermino agli scarichi: la F2012 si “mangia” le gomme posteriori troppo in fretta. É un problema di bilanciamento aerodinamico o i dati di simulazione e galleria del vento non combaciano di nuovo con quelli di pista? Questa seconda ipotesi viene scartata. Almeno un punto fermo c'è, così come non ci sono dubbi sulla parte meccanica della F2012. L'acquisto di Hideo Hamashima, ex responsabile motorsport della Bridgestone, finora non ha dato grandi risultati, segno che non basta conoscere un problema per risolverlo. ASPETTARE MELBOURNE Prima di esprimere dei giudizi, quindi, bisognerà aspettare Melbourne: la gara australiana potrà essere una buona cartina al tornasole della situazione reale del Cavallino. Pat Fry non ha voluto bluffare mettendo subito le carte sul tavolo: non aspettiamoci rivoluzioni in Australia, perché arriveranno solo dei dettagli a completare il pacchetto che si è visto negli ultimi due giorni di test a Barcellona. ALONSO MOTIVATORE I gufi già pronosticano una Ferrari incapace di entrare in Q3: basta con il catastrofismo. La F2012 non sarà vincente, ma non merita la retrocessione in serie B prima di una vera messa in moto della stagione. Alonso ieri ha fatto il motivatore della squadra nel de-briefing a Maranello: in Spagna è stato critico sulla macchina, ma in sede ha voluto caricare gli uomini che hanno i mezzi e le capacità per ribaltare la situazione. NIENTE GRATICOLA C'è pressione sulla squadra: i nomi di Pat Fry e Nicholas Tombazis sono già sulla graticola. Capri espiatori ben delineati. La Ferrari fa quadrato intorno ai suoi uomini, non vuole cadere nella caccia alle streghe. E fa bene perché si trova in una situazione molto delicata: Fry ha cambiato in fretta le metodologie di lavoro del Reparto Corse, ritenendo che quelle dell'era Schumacher non fossero più sufficienti a vincere. CREDERE NEL GRUPPO Pat ha messo suoi uomini di fiducia nei gangli vitali della Gestione Sportiva, scegliendo tecnici ex-McLaren che riferiscono direttamente a lui dai vari reparti. Mettere in discussione il “capo” equivale a mettere in crisi un sistema che intanto si era privato dei molti tecnici italiani. Non è il momento, quindi, di processi sommari, ma è una fase delicata che va superata con l'unità del gruppo. Confidando che la F2012 è un brutto anatroccolo che vuole diventare cigno...

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