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Ferrari: power unit rivoluzionaria per il 2022!

Per la Rossa a effetto suolo che è in fase di progettazione a Maranello hanno deciso di scommettere su un motore con turbo e compressore separati, seguendo l'indirizzo dettato dalla Mercedes a inizio dell'era ibrida. La novità è che il compressore potrebbe andare nel cassoncino di aspirazione, determinando la miniaturizzazione della parte alta del propulsore. Una soluzione coraggiosa specie se verrà deciso il congelamento delle PU dal prossimo anno.

Dettagli della Ferrari SF1000

Dettagli della Ferrari SF1000

Giorgio Piola

Mattia Binotto ha deciso di rischiare. Il team principal ha scelto: nel 2022 la Ferrari sulla monoposto a effetto suolo adotterà una power unit con soluzioni molto innovative per dare uno strappo con il recente passato e cercare di riconquistare la leadership fra i motoristi.

Si tratta di un’operazione molto coraggiosa perché non sarà senza rischi: stando alle indiscrezioni che filtrano da Maranello la monoposto del prossimo anno nascerà con una disposizione del sistema di sovralimentazione del tutto inedito.

Wolf Zimmermann, a cui è affidato lo sviluppo della power unit per il nuovo regolamento tecnico, ha intenzione di separare il compressore dal turbo, andando in direzione di ciò che la Mercedes persegue dall’inizio dell’era ibrida nel 2014, vale a dire con la sistemazione del primo nella parte anteriore del 6 cilindri, lato telaio, e il secondo dislocato come sempre in coda, mentre oggi entrambi sono raggruppati direzione cambio.

Naturalmente i due elementi saranno collegati da un alberino secondo le prescrizioni regolamentari, seguendo un indirizzo tecnico che è stato sviluppato dalla Stella, ma poi seguito anche dalla Honda.

La Ferrari, però, non si limiterà a copiare un’architettura, perché cercherà di spingere la ricerca in direzione di una soluzione inedita, vale a dire portare il compressore all’interno del cassoncino di aspirazione del 6 cilindri, e con una nuova sistemazione dell’intercooler.

I motoristi del Cavallino, quindi, starebbero sperimentando un lay out davvero insolito che potrebbe portare anche alla rinuncia del sistema delle trombette a geometria variabile, grazie alle quali è possibile trovare una giusta erogazione della potenza ai diversi regimi di rotazione del propulsore.

L’obiettivo, molto ambizioso, è di disporre di un motore potente come gli altri, ma con un packaging della power unit che dovrebbe favorire in modo drastico l’aerodinamica, limitando la resistenza all’avanzamento che è stata uno dei gravi difetti della SF1000.

La Ferrari, insomma, si lancerebbe in una sorta di miniaturizzazione della parte alta del motore che porterebbe anche ad un sensibile risparmio di peso: stiamo parlando di un qualcosa che non si è mai visto in Formula 1 con grandi rischi dal punto di vista dell’affidabilità, trattandosi di una soluzione del tutto nuova che avrà bisogno di tempo per essere sviluppata e messa a punto.

Nel gruppo di lavoro diretto da Enrico Gualtieri c’è chi avrebbe preferito portare avanti anche una power unit più tradizionale, figlia del motore che andrà in macchina sulla SF21, ma i vincoli dettati dal poco tempo a disposizione, e, soprattutto, dall’introduzione del budget cap e dei vincoli alle prove al banco, hanno imposto che si prendesse una decisione per perseguire una sola direzione di sviluppo.

E bisogna riconoscere a Mattia Binotto il fegato di aver scommesso sul futuro, nella piena consapevolezza che la power unit del 2022 non avrà evoluzioni nel corso dell’anno e che potrebbe essere congelata per i successi campionati.

È fin troppo evidente che a Maranello hanno deciso di correre dei rischi, ma la Ferrari se ha l’ambizione di tornare al vertice per sfidare alla pari le Mercedes deve tornare a essere protagonista con scelte tecniche che potrebbero fare scuola nel Circus e non solo.

Si è detto che nel Reparto Corse negli ultimi anni si sono fatte scelte troppo conservative, per cui è stato voluto osare con un concetto che è stato pensato in collaborazione con la AvL, la società austriaca di Graz che ormai da anni ha una partnership con il Cavallino rampante.

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