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Ferrari: nemmeno i pit stop sono più da primato

Binotto, team principal Ferrari, parla del GP del Belgio come una tempesta che ha imperversato sul Cavallino, ma non vuole sentire parlare di crisi della Scuderia. I problemi, invece, non sono solo tecnici: l'esempio è dato dal fatto che la squadra di Maranello non è competitiva nemmeno nei pit stop, essendo solo sesta nella speciale classifica.

PitStop di Charles Leclerc, Ferrari SF1000,

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

“Non riusciamo a sorpassare nemmeno con il DRS aperto!”. Le parole di Charles Leclerc spiegano la disfatta della Ferrari nel GP del Belgio. Spa-Francorchamps ha messo in risalto le carenze del motore 065-2 al netto dei problemi al richiamo pneumatico delle valvole che hanno assillato il monegasco per una perdita d’aria dal sistema.

È passato un anno da quando il giovane ferrarista umiliava a Monza il campione del mondo, Lewis Hamilton che con la Mercedes non reggeva il passo della SF90 pur disponendo dell’ala mobile aperta. In meno di dodici mesi il mondo si è rovesciato: la Ferrari è ultima nella lista dei motoristi, lontana una cinquantina di cavalli dalla power unit Mercedes, preceduta anche da Honda e Renault.

La FIA, grazie al famigerato patto segreto, ha ottenuto il pagamento di una multa salatissima e ha “sfiatato” il motore di Maranello con direttive tecniche che hanno tagliato le gambe a Maranello.

Era ovvia aspettarsi un reazione “aspra” da chi ha ingoiato rospi amari l’anno scorso dopo aver visto Sebastian Vettel, 13esimo, e Charles Leclerc, 14esimo arrancare con le due Ferrari fuori dai punti.

Christian Horner, team principal Red Bull, affonda gli artigli nella carne, facendo risaltare che la questione motore sta lasciando strascichi pesanti e, forse, non basterà una stagione di purga per riabilitare la Scuderia, dando risposte precise a quella che per l’inglese non è una tempesta nella quale la Rossa si dibatte, ma una vera e propria crisi che Mattia Binotto non vuole nemmeno sentire evocare.

"Ora è molto difficile per la Ferrari, perché penso che negli anni precedenti la loro attenzione si sia concentrata sulle aree sbagliate, motivo per cui sembrano avere serie difficoltà con qualunque cosa ci fosse in quell'accordo".

Insomma la Ferrari si è dedicata a sviluppare un motore che agiva nelle aree grigie del regolamento e non ha elaborato altre soluzioni per tirarsi fuori d’impaccio, ma è sotto gli occhi di tutti che è la SF1000 nel suo insieme a non funzionare, tanto che le gomme non entrano nella giusta finestra di utilizzo delle temperature e la Rossa sembra zoppa.

Il sorpasso di Kimi Raikkonen con l’Alfa Romeo a Sebasian Vettel è stato sintomatico: altro che power unit. Sul mezzo secondo di motore non si discute, ma è grave che non si capisca perché la SF1000 sia un “cancello”.

Un muro aerodinamico che ha bisogno dell’incidenza delle ali, dove gli altri vanno scarichi, per trovare quella downforce che il corpo vetture non genera se non producendo quel drag così nocivo che si mangia anche i pochi cavalli che ci sono.

Come è stata sintomatica l’imprecazione di Charles Leclerc al pit stop: il monegasco con un primo giro da autentico campione aveva portato la Rossa all’ottavo posto prima che un problema alle valvole pneumatiche lo facesse scivolare di nuovo 12esimo.

Nel cambio gomme anticipato per effetto della safety car causata dal botto di Antonio Giovinazzi, la SF1000 #16 è precipitata in coda al gruppo per una sosta di 10”4. E anche alla seconda sosta ci sono voluti 5”0 per rifornire di aria il sistema che controlla il richiamo delle valvole. Comunque troppi per un’operazione che dovrebbe essere “quasi” trasparente rispetto al cambio gomme.

GP del Belgio: la classifica dei pit stop

Pos. Team Pilota Tempo Giro Punti
1 Williams Latifi 2"37 10 25
2 Mercedes Hamilton 2"50 11 18
3 Red Bull Albon 2"52 11 15
4 Red Bull Verstappen 2"63 11 12
5 Ferrari Vettel 2"64 11 10
6 Alfa Romeo Raikkonen 2"66 10 8
7 McLaren Norris 2"66 11 6
8 AlphaTauri Gasly 2"70 26 4
9 Racing Point Perez 2"79 18 2
10 Renault Ricciardo 2"92 11 1
11 Renault Ocon 3"03 11  
12 Williams Latifi 3"7 30  
13 Haas Grosjean 3"27 10  
14 Racing Point Stroll 3"56 11  
15 Mercedes Bottas 3.58 11  
16 AlphaTauri Kvyat 3.70 11  
17 Haas Magnussen 3.70 35  
18 Haas Magnussen 3.73 10  
19 Ferrari Leclerc 5.09 24  
20 Ferrari Leclerc 10.42 10  

 

E anche le fermate di Sebastian Vettel non sono state da record: nella speciale classifica supportata dalla DHL la Ferrari figura solo al quinto posto (pit di Vettel in 2”66 contro il più veloce in 2”37 di Latifi con la Williams).

Niente a che vedere con il record della Red Bull (1”90), ma è evidente che la Ferrari non svetta nemmeno più in quello che è sempre stato l’orgoglio dell’organizzazione in pista del Cavallino, il pit stop. Ci riesce la Williams che è l’ultima ruota del carro della F1, mentre i meccanici della Rossa figurano solo al sesto posto della classifica generale.

Pit stop: la classifica generale dopo Spa

Pos. Team Punti
1 Red Bull 225
2 Mercedes 131
3 Williams 118
4 Alfa Romeo 78
5 Renault 61
6 Ferrari 33
7 AlphaTauri 31
8 Racing Point 15
9 McLaren 14
10 Haas 1

 

Certo, non si cambiano i risultati deludenti con i centesimi di un cambio gomme veloce, ma l’esempio è utile a sottolineare come la Scuderia non stia esprimendo il suo meglio in aspetti che non sono squisitamente tecnici, ma la risalita potrebbe cominciare anche da questi dettagli, perché per tornare a vincere serve una squadra al top in ogni aspetto. E, oggi, la Ferrari sembra un colabrodo…

Ecco i 10 pit stop più veloci della stagione 2020

Pos. Team Pilota Gran Premio Tempo
1 Red Bull Verstappen ES ESP 1"90
2 Red Bull Verstappen AT AUT2 1"95
3 Red Bull Albon GB GBR2 2"03
4 Red Bull Verstappen ES ESP 2"04
5 Red Bull Verstappen HU HUN 2"04
6 Red Bull Albon ES ESP 2"07
7 Williams Russell HU HUN 2"07
8 Williams Russell HU HUN 2"09
9 Red Bull Albon AT AUT1 2"10
10 Red Bull Verstappen GB GBR1 2"18

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