Ferrari: motore 2020 con un inedito intercooler
Mattia Binotto è orgoglioso di disporre del miglior motore di F1: la Ferrari non ha alcuna intenzione di perdere questa supremazia e per la stagione 2020 ha preparato una power unit con alcune soluzioni interessanti.
Foto di: Giorgio Piola
La Ferrari vuole mantenere la supremazia motoristica. La Scuderia nel 2019 ha schierato la power unit più potente, strappando alla Mercedes il primato che lo deteneva dall’inizio dell’era ibrida nel 2014.
La superiorità del 6 cilindri turbo siglato 064/3 ha scatenato le illazioni degli avversari che hanno lanciato diversi sospetti di illegalità dell’unità di Maranello che, invece, è sempre risultata perfettamente in regola alle verifiche svolte dalla FIA.
“Il tema power unit è stato spinoso – ha ammesso Mattia Binotto, team principal Ferrari -, nel senso che l’anno scorso siamo stati la squadra più controllata in assoluto. Sia prima che dopo le direttive tecniche emanate dalla FIA. Quando uno acquisisce un certo vantaggio competitivo, inevitabilmente gli avversari tendono a puntare il dito”.
La power unit è certamente la parte più complessa di una monoposto di F1 e le interpretazioni regolamentari non sono affatto semplici. La FIA ha cercato di intervenire su alcune parti grigie delle norme, ma la fantasia dei motoristi supera sempre i vincoli del legislatore…
“Quello di F1 è un regolamento molto complesso in generale che, a volte, non è facile nemmeno da interpretare. Ogni Costruttore cerca sempre di interpretarlo per estrarne le massime prestazioni”.
“In passato e non è un’accusa – specifica Binotto -, ma è solo un esempio per mostrare in che ambito ci muoviamo, per anni si è parlato di consumo di olio in camera di combustione. C’è chi ha vinto dei campionati bruciando olio in camera”.
“Poi si è chiarito attraverso le direttive tecniche che non si poteva fare, per poi arrivare a una modifica del regolamento per rendere la norma ancora più chiara. Questo mostra quanto la complessità sia ampia e quanto il tema della legalità non sia sempre bianco o nero”.
“Oggi, lo dico con orgoglio, disponiamo del miglior motore che ci sia in Formula 1”.
Il motore 2020 nasce da un progetto nuovo che riguarda in particolare la parte alta del propulsore con nuove testate che dispongono di una diversa camera di combustione, ma anche i punti di fissaggio al telaio sono cambiati perché è stata ulteriormente estremizzata l’installazione della power unit nel telaio della 671 con lo spostamento di alcuni accessori importanti.
Stando alle indiscrezioni lo staff di Enrico Gualtieri ha sviluppato un inedito intercooler per raffreddare l’aria del compressore: chi pensa che si possa trattare di un adeguamento della soluzione del Cavallino alle direttive tecniche 2019 della FIA si sbaglia di grosso, perché ci dicono che a Maranello si sono lanciati nello sviluppo di un concetto che va a cercare affidabilità e prestazioni. Con una cura particolare anche all'integrazione del motore nella macchina per trarre vantaggi di natura aerodinamica.
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