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Ferrari: Leclerc aveva la nuova sospensione già in Stiria?

La nuova sospensione posteriore idraulica Charles Leclerc l'avrebbe giù utilizzata in Stiria, ma l'autoscontro con Vettel ne aveva precluso l'analisi in gara. La soluzione portata in Ungheria sulle due SF1000 ha deluso.

Il posteriore della Ferrari SF1000

Giorgio Piola

La nuova sospensione posteriore della Ferrari non ha fatto la sua comparsa sulla SF1000 in Ungheria, ma un esemplare era già stato montato all’ultimo momento sulla Rossa di Charles Leclerc che ha corso nel GP di Stiria.

I tecnici della Gestione Sportiva erano riusciti a deliberare una sola fornitura e avevano scelto il pilota monegasco per affidarla, trattandosi del conduttore di riferimento del Cavallino, mentre Sebastian Vettel l’importante aggiornamento lo avrebbe ricevuto all’Hungaroring.

Il Reparto Corse, al di là di quanto si va dicendo, ha cercato di reagire allo choc di una macchina 2020 che si è rivelata capace di una soglia prestazionale molto al di sotto di quanto si aspettassero a Maranello.

Per la seconda gara del mondiale a Spielberg la Ferrari aveva portato un’ala anteriore nuova più scarica, un fondo modificato capace di garantire un carico aerodinamico maggiore senza penalizzare la resistenza aerodinamica, consentendo anzi di ridurre l’incidenza delle ali.

La sospensione posteriore dotata di un diverso sistema di gestione del terzo elemento idraulico e di geometrie riviste sarebbe stata una sorpresa messa in macchina per Leclerc, ma il giovane monegasco, dopo la qualifica disputata sotto alla pioggia battente, ha rovinato tutto con l’incidente alla Curva 3 nel quale ha fatto l’autoscontro con il compagno di squadra, privando il team della possibilità di raccogliere dati importanti per lo sviluppo.

La modifica, quindi, non è stata adeguatamente valutata e le difficoltà nel trovare un setup hanno complicato il lavoro di sviluppo, sebbene la nuova soluzione dovrebbe essere indiscutibilmente migliorativa nonostante una difficile regolazione degli ammortizzatori a gas.

In Ungheria, invece, le SF1000 erano state aggiornate entrambe e, fino alla qualifica, sembrava che le cose andassero meglio con le Rosse in terza fila dietro alle quattro… Mercedes, in un ruolo di terza forza che rientrava nelle aspettative di Mattia Binotto.

Lo sconforto, purtroppo, è arrivato con la gara quando le Rosse non solo non hanno mai avuto il passo per fare bella figura, ma hanno subito l’onta del doppiaggio da parte dell’incontenibile Lewis Hamilton con Vettel sesto e Leclerc addirittura fuori dai punti.

E su una pista come quella di Budapest, molto guidata e senza lunghi rettilinei, alle gravi carenze di motore si sono aggiunte le difficoltà di messa a punto dell’assetto. La Rossa non ha funzionato con nessun tipo di gomma montato (meno peggio con le Medie, male con Soft e Hard), rivelando che la nuova sospensione posteriore ha bisogno di lavoro e messa a punto per esprimere il suo meglio.

La SF1000 è parsa la monoposto con l’altezza da terra maggiore: mentre altre F1 producono scintille dallo splitter anteriore che striscia con il pattino, la Ferrari pare procedere più sollevata, perdendo quindi carico. E’ evidente che ci sono degli evidenti problemi di messa a punto che, almeno all’Hungaroring, non consentivano di trarre tutto il potenziale che la macchina del Cavallino potrebbe esprimere.

La sosta prima del GP di Gran Bretagna arriva a proposito per consentire allo staff del Reparto Corse di analizzare i dati per affrontare l’impegnativa gara di Silverstone al meglio, perché i due appuntamenti inglesi di fila che si disputeranno su un tracciato davvero ostico per le Rosse, rischiano di diventare lo scenario di altre brutte figure che il Cavallino non si merita.

Nel frattempo Binotto dovrà studiare come cambiare l’organizzazione tecnica della GeS, ridistribuendo le responsabilità, in attesa che nell’organico possano essere inseriti dei volti nuovi che arriveranno dall’esterno.

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