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Ferrari: la crescita non deve essere rovinata dalla rivalità

Ogni Gran Premio diventa occasione per una divisione di vedute fra Leclerc e Vettel, con la Scuderia che deve sempre mediare. Il dualismo emerge con una SF90 che è diventata competitiva su tutte le piste, ma la Ferrari sarà chiamata a delle scelte. E Vettel si guarda intorno?

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Charles Leclerc, Ferrari SF90 Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34 all'inizio della gara

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Charles Leclerc, Ferrari SF90 Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34 all'inizio della gara

Zak Mauger / Motorsport Images

Se valutiamo il pacchetto complessivo, la Ferrari avrebbe meritato di concludere il Gran Premio di Russia con una doppietta. Non ci sono dubbi in merito, e neanche avversari che la pensino in modo differente. Ma alla fine è arrivato solo un terzo posto, piazzamento che qualche gara fa (non anni, gara) sarebbe stato tutto sommato un buon bottino, mentre oggi è visto come un brodino, anche difficile da digerire.

Questo perché la SF90 va, ed anche molto forte, ma come è accaduto più volte negli sport a motore, quando si insegue, prima arriva la performance e poi l’affidabilità. Un guasto alla parte ibrida della power unit di Vettel ha messo fine alla sua corsa quando si trovava in quarta posizione dietro il compagno di squadra, ma già ‘pittati’, quindi in prima e seconda posizione nel momento in cui le due Mercedes avessero imboccato la pit-lane per la loro sosta.

In Bahrain la Ferrari aveva perso la vittoria con Leclerc (problema alla MGU-K) mentre a Sochi una MGU-K (questa volta di Vettel) è riuscita ad essere un cecchino perfetto: due obiettivi con un colpo solo, senza lo stop di Seb non ci sarebbe infatti stata la virtual safety car costata la gara a Leclerc.

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Prima di questo episodio, le due rosse erano lanciate verso una doppietta, ma il primo stint di gara non era stato tra i più tranquilli per il muretto del Cavallino, complice un ping-pong di team-radio che ha testimoniato una tensione non indifferente tra Vettel e Leclerc.

Il piano per lo start era stato lungamente discusso nei briefing pre-gara, e ha anche funzionato. “Abbiamo rivisto le partenze delle edizioni passate – ha spiegato Mattia Binotto – e sappiamo quanto sia importante essere davanti al primo giro. Nell’interesse della squadra abbiamo deciso che la priorità per noi era essere in prima e seconda posizione al termine del primo giro, perché ci avrebbe consentito di controllare il ritmo, ed è ciò che è accaduto".

"Scattando al via dalla prima e dalla terza posizione abbiamo concordato insieme che dovevamo evitare di fornire la scia a Hamilton, ma al contrario Charles avrebbe dato la scia a Seb, il che sarebbe stato un aiuto per lui, quindi nel caso di sorpasso avremmo valutato di restituire la posizione eventualmente guadagnata. Questo era il piano, Charles è rimasto a sinistra, Sebastian ha passato inizialmente Hamilton e ha preso la scia del compagno di squadra”.

La Ferrari ha chiesto più volte a Vettel di restituire la posizione a Leclerc, ma il tedesco ha tergiversato, rifiutandosi di dare strada.
“Abbiamo rivisto subito il video della partenza – ha poi spiegato Binotto – a nostro giudizio tutto è andato come previsto, quindi abbiamo pensato che fosse giusto chiedere a Seb di scambiare le posizioni. Alla fine i due piloti possono avere opinioni diverse stando in macchina, ma è qualcosa su cui possiamo confrontarci. Inizialmente abbiamo chiesto a Seb di restituire la posizione, ma è anche giusto sottolineare che in quella fase della gara Charles non era abbastanza vicino, ed avremmo perso un po' di tempo in pista. Sapevamo che avremmo potuto decidere di farlo in seguito”.

 

Decisione che è stata presa dopo il giro 22, quando Leclerc è tornato in pista per passare alle gomme medie mentre Vettel è stato lasciato in pista per altre tre tornate.

Il ritmo di Seb è stato decisamente più lento, e dopo il pit-stop è sfilato in seconda posizione. Tutto calcolato? Secondo Binotto no:
“L’undercut non è stato fatto per restituire la posizione a Charles, ma perché la sua gomma posteriore sinistra stava accusando un degrado importante, quindi era il momento giusto per rientrare”.

Un problema notato dal muretto box del Cavallino, ma non dai tempi sul giro. Questi i passaggi di Leclerc prima del pit-stop: 1’38”769, 1’38”710, 1’38”776.

“Sapevamo inoltre che se avessimo fermato entrambe i piloti saremmo stati vulnerabili in caso di safety-car – ha proseguito Binotto - dando così la leadership a Hamilton, quindi abbiamo cercato di rimanere in pista il più possibile con Seb, semplicemente per proteggerci. Quando i tempi sono saliti, abbiamo richiamato anche Seb”.

In questo caso c’è anche la conferma dei tempi, saliti fino ad 1’39”.
“Charles è sfilato davanti – ha concluso Binotto - ma la gara non era ancora finita e ci sarebbero state molte opportunità di decidere con loro quale sarebbe stata l'opzione migliore in seguito”.

Esiste un caso ‘piloti’ in Ferrari? Sembra proprio di si. Una delle certezze nel motorsport è che quando una monoposto è vincente, le relazioni tra compagni di squadra diventano progressivamente sempre più incandescenti, ed è ciò che stiamo vedendo da quando la SF90 si è confermata in grado di portare un pilota sul gradino più alto del podio.

Per Binotto è un grattacapo, indubbiamente meno complesso rispetto al rendere vincente una monoposto, ma è un problema sotto i riflettori che rischia di compromettere la serenità nel box.

Oggi i team-radio vengono sezionati e giudicati come un eloquio formale, e diventa una notizia che tiene banco anche una cena a Sochi in un noto ristorante tra Bernie Ecclestone, Christian Horner e…Vettel.

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Che faceva li Seb? Torna alla Red Bull? Questo è ciò che genera la tensione interna, e la Ferrari sarà chiamata a mettere tutto in chiaro in tempi brevi. Lo stesso Binotto in tempi meno felici per la rossa aveva sottolineato che le relazioni tra compagni di squadra sono un dolce problema, perché vuol dire che si può vincere.

Una grana che hanno avuto in un recente passato la Red Bull (con Webber e lo stesso Vettel), la Mercedes (con Hamilton e Rosberg) ed ora è il turno della Ferrari.

Può anche essere visto come un indizio beneagurante, ma anche se il problema è dolce va comunque affrontato e chiarito, anche prima di Suzuka.

Regole ferree e tolleranza zero, perché basta una crepa e questa caratura di piloti è in grado di infilarcisi immediatamente, come ha fatto Vettel oggi a Sochi ignorando le indicazioni della squadra fino a quando è stata la stessa squadra ad intervenire. Sarebbe un peccato se una lotta fratricida dovesse tenere banco facendo passare in secondo piano il grande lavoro tecnico portato avanti nel corso di questa stagione da tutto lo staff tecnico di Maranello.

Sebastian Vettel, Ferrari, e Charles Leclerc, Ferrari, alla parata dei piloti

Sebastian Vettel, Ferrari, e Charles Leclerc, Ferrari, alla parata dei piloti

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90, dettaglio del volante

Charles Leclerc, Ferrari SF90, dettaglio del volante

Foto di: Giorgio Piola

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, ai box durante le prove

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, ai box durante le prove

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Safety Car precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Charles Leclerc, Ferrari SF90, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, e il resto delle auto all'inizio della gara

Safety Car precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Charles Leclerc, Ferrari SF90, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, e il resto delle auto all'inizio della gara

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, e Charles Leclerc, Ferrari SF90, ai box durante le prove

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, e Charles Leclerc, Ferrari SF90, ai box durante le prove

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Ferrari SF90, dettaglio del diffusore posteriore

Ferrari SF90, dettaglio del diffusore posteriore

Foto di: Giorgio Piola

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