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Ferrari: la AVL realizza il banco dinamico per la Rossa

La squadra del Cavallino avrà in casa uno strumento efficace quasi come se girasse in pista

La Ferrari vuole essere all'avanguardia e sta mettendo a punto un inedito banco dinamico nella nuova sede della Gestione Sportiva. OmniCorse.it vi aveva anticipato a fine dicembre che la squadra del Cavallino rampante ha allacciato una collaborazione con la AVL di Graz, la società leader nella ricerca e simulazione sui motori e sui telai. La Gazzetta dello Sport, con la penna di Luigi Perna, ci dà conto che l'attività non si limita solo allo sviluppo dei pistoni e la camera di combustione della power unit della Rossa, ma ci sarebbe molto di più.

A Maranello hanno capito che il ritorno dei test in pista come base di lavoro per sviluppare una monoposto è un'utopia, per cui hanno deciso di dotarsi di un banco dinamico sul quale la monoposto completa potrà "girare" raccogliendo dati esattamente come se stesse effettuando un collaudo in pista.

Chiariamo subito che non si tratta di una galleria del vento, visto che l'aria che verrà immessa sarà solo quella necessaria al raffreddamento dei sistemi e non a svolgere un'indagine aerodiniamca (altrimenti la Ferrari infrangerebbe i limiti sulla ricerca in wind tunnel), ma si tratta di una piattaforma mobile con sofisticati sistemi di rilavazione dei dati utile alla delibera di ogni nuova soluzione meccanica olre che per la definizione degli assetti e la verifica delle strategie.

La Ferrari, per esempio, ha insistito per liberalizzare nel corso della stagione l'adozione dei 32 gettoni di sviluppo sulla power unit per una semplice ragione: non era in grado di mettere in... macchina tutte le soluzioni che sono allo studio nel raperto di Mattia Binotto, perché prima di essere deliberata ogni modifica deve essere sottoposta a simulazioni di vita di almeno cinque week end di Gran Premio.

A Maranello entro giugno saranno attivi quattro banchi dinamici (meno spinti di quello appena descritto) che permetteranno uno sviluppo molto più rapido delle soluzioni che potranno essere montate sulle Rosse.

Secondo la Gazzetta dello Sport a Maranello sarebbe stato finanziato un investimento di 40 milioni di euro per questo progetto. Va detto che non si tratta del primo team di Formula 1 che usa questi sistemi: la Red Bull, infatti, per cercare di risolvere i guai alla power unit Renault all'inizio della scorsa stagione aveva mandato una Toro Rosso alla sede AVL di Graz per fare girare la STR9. Il caso era emerso per una lettera anonima che aveva informato la FIA di questi test che erano stati considerati illegali da qualcuno.

I team principal sostengono che i test in pista sono troppo costosi, ma quando si investono 40 milioni di euro per un banco dinamico si capisce che si tratta solo di scuse belle e buone che alcuni team usano per mantenere il vantaggio tecnologico che hanno acquisito. E siccome la Ferrari non vuole più essere la "Cenerentola" della simulazione, si sta adeguando e rilancia dotandosi dei nuovi sistemi di ricerca.

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