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F1 | Ferrari: in Giappone per dare... fondo alle speranze

La Scuderia nel debriefing dopo Singapore ha analizzato i dati di Marina Bay: Leclerc avrebbe potuto vincere se fosse partito in testa, perché il surriscaldamento delle gomme non lo avrebbe penalizzato come stando dietro a Perez per tutto il GP. In Giappone la squadra di Maranello non troverà una pista favorevole alla F1-75, ma sulla rossa dovrebbe fare il debutto il fondo nuovo che nel weekend scorso non si era visto.

Charles Leclerc, Ferrari F1-75

Foto di: Lionel Ng / Motorsport Images

Non hai vinto? Ritenta. Sugli schermi del Cavallino non è apparsa la scritta “game over” dopo la sconfitta nel GP di Singapore, per quanto la pista di Marina Bay fosse il tracciato sulla carta più favorevole alle F1-75, perché nella Scuderia c’è la forte convinzione che la rossa possa avere il potenziale per inseguire ancora una vittoria prima della fine della stagione.

Il Circus si sta trasferendo verso il Giappone dove nel weekend il mondiale piloti potrebbe chiudersi a Suzuka, pista di proprietà della Honda. Se Max Verstappen dovesse vincere, centrando anche il giro più veloce, si laureerebbe iridato per la seconda volta, ponendo fine alla partita con quattro appuntamenti d’anticipo.

Quella nipponica è una pista molto impegnativa con diversi curvoni veloci che esaltano le doti di una monoposto che associa una buona efficienza aerodinamica alla downforce, visto che è richiesto un carico aerodinamico medio.

Insomma il terreno ideale di caccia della RB18, anche se nel debriefing dopo Marina Bay è emerso che quella di domenica scorsa è stata un’altra occasione persa per il Cavallino e magari sarebbe bello che la Ferrari potesse dare un dispiacere alla Red Bull, rinviando la festa iridata ad Austin.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Photo by: Erik Junius

Sulla carta è impresa difficile, ma non dimentichiamoci che Carlos Sainz è andato a vincere a Silverstone a… casa loro. Per cui niente è impossibile. A Maranello sono a bocca asciutta da sette appuntamenti e nessuno ha rinunciato all’idea di piazzare ancora una stoccata.

La telemetria ha dimostrato che Charles Leclerc non ha alcuna responsabilità per il sorpasso subito al via di Singapore: il monegasco ha patinato sull’umido nel passaggio alla quarta marcia e ha perso la testa della corsa, mentre Sergio Perez aveva trovato una linea con più grip.

Charles poi è rimasto praticamente tutta la corsa alle spalle del messicano, patendo un surriscaldamento delle gomme che non gli ha permesso di tentare un attacco vero e proprio al pilota latinoamericano.

Tanto con le gomme intermedie che con le medie montate dopo il pit stop, il ferrarista ha dovuto fare i conti con temperature che superavano di una dozzina di gradi la finestra dell’ideale sfruttamento degli pneumatici, impedendo un passo che permettesse a Charles di provare un attacco nell’unico punto possibile di Marina Bay con l’ala mobile aperta.

Il pit stop di Charles Leclerc durante il GP di Singapore: è arrivato lungo alla sua piazzuola

Il pit stop di Charles Leclerc durante il GP di Singapore: è arrivato lungo alla sua piazzuola

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Se, al contrario, Leclerc fosse riuscito a sfilare primo, con la macchina in aria pulita avrebbe potuto tenere un passo più veloce stimato in due o tre decimi al giro, perché il surriscaldamento sarebbe stato meno evidente.

A Maranello, quindi, la gara asiatica è stata letta in modo diverso da chi ha visto una Ferrari che ha subito la supremazia della Red Bull di Sergio Perez. E va ricordato che, probabilmente, la rossa ha beneficiato della “sospensione” della TD39 a causa dei numerosi dossi del tracciato, permettendo assetti più morbidi, ma non è bastato.

Carlos Sainz ha portato a casa un terzo posto importante nella difesa del secondo posto nel mondiale Costruttori sulla Mercedes, ma le prestazioni dello spagnolo sono state lontane dal passo di Leclerc: il madrileno non predilige Singapore e non ha mai trovato un buon feeling con la F1-75, soffrendo per tutto il weekend. In Giappone, invece, conta di tornare a essere la seconda punta dell’attacco Ferrari.

In attesa che la FIA si esprima sulle presunte violazioni del budget cap mercoledì, sarà interessante vedere se la squadra di Milton Keynes porterà a Suzuka altre novità tecniche dopo quelle mostrate a Marina Bay o se a beneficiare degli aggiornamenti potrebbe essere solo la Ferrari.

Dettaglio del fondo della Ferrari F1-75 usato a Singapore: a Suzuka ci sarà quello modificato

Dettaglio del fondo della Ferrari F1-75 usato a Singapore: a Suzuka ci sarà quello modificato

Photo by: Giorgio Piola

Sulla F1-75, infatti, dovrebbe debuttare il fondo che non si è visto nel weekend scorso, ma che era nel materiale spedito per la doppia trasferta orientale. Il cittadino di Singapore non avrebbe esaltato le doti della soluzione che, invece, dovrebbe mostrare il suo meglio sui curvoni giapponesi.

Il fondo con diverse paratie alle bocche d’ingresso dei canali Venturi dovrebbe dare alla F1-75 quell’energia in più da trasferire alle gomme: su una pista molto abrasiva come quella di Suzuka la Pirelli ha scelto le mescole più dure della sua gamma (C1, C2, C3) e sarà fondamentale trovare anche il migliore assetto meccanico fra giuste altezze da terra e angoli di camber.

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