Ferrari imprendibile scaricando l'ala posteriore
Oltre al motore Spec 3 che si è rivelato ancora il più potente, la squadra del Cavallino nelle qualifiche di Suzuka ha puntato sull'efficienza aerodinamica, riducendo l'incidenza dell'ala posteriore che ha permesso un sensibile incremento delle velocità massime.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
L’analisi dei risultati delle qualifiche del Gran Premio del Giappone, conclusesi con la prima fila ‘shock’ ottenuta dalle due Ferrari, evidenzia soprattutto due dati.
La SF90 ha incredibilmente familiarizzato con il primo settore del circuito di Suzuka, un tratto di pista dove le doti aerodinamiche fanno la differenza, ed in cui alla vigilia era atteso un predominio Mercedes. Ma oltre agli evidenti miglioramenti sul fronte del setup, a stupire è stata anche la grande differenza tra le due Ferrari e gli avversari sul fronte delle velocità massime.
La speed-trap posta al termine del secondo settore (in prossimità della curva 130R) ha visto Vettel e Leclerc transitare a 314 km/h, contro i 308 di Hamilton ed i 306 di Bottas e Verstappen.
Le due Ferrari sono risultate le due monoposto più veloci anche negli altri tre punti di rilevamento posti sul circuito di Suzuka.
Sul traguardo Leclerc e Vettel (rispettivamente 278 e 277 km/h) hanno preceduto di 4 km/h le due Mercedes, nonostante la finish-line sia posta poco dopo l’ultima curva.
Ovviamente la power unit ‘Spec 3’ di Maranello ha confermato ancora una volta le doti che l’hanno resa il motore di riferimento nel paddock, ma non è solo questione di cavalli. Dopo i riscontri non eccezionali di venerdì, i tecnici del Cavallino hanno apportate molte modifiche al setup delle due monoposto, e tra i cambiamenti c’è stata anche una riduzione del carico aerodinamico generato dall’ala posteriore.
Gli effetti si sono visti in modo netto, senza tra l’altro evidenziare controindicazioni nelle altre zone del circuito.
Un lavoro che ha stupito la stessa Mercedes, che aveva messo in preventivo di perdere qualche decimo sui tratti rettilinei ma con la speranza di bilanciare a suo favore la performance nei tratti guidati, ed invece (come a Singapore) è stato il box ferrarista a stupire con un’altra prestazione del tutto imprevista alla vigilia.
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