Ferrari: il motore Superfast ha un'alternativa 2022
La power unit del prossimo anno avrà il compressore inserito nel cassoncino di aspirazione per favorire l'aerodinamica della vettura a effetto suolo, ma non è detto che abbia la camera di combustione rivoluzionaria studiata da Zimmerman. C'è poco tempo per svilupparla, per cui Gualtieri ha avviato un piano alternativo che tenga conto delle regole che imporranno il congelamento dei motori.
Foto di: Giorgio Piola
La Ferrari non vuole correre rischi: per il mondiale 2022, grazie alle nuove regole tecniche che introdurranno le monoposto a effetto suolo, la Scuderia vuole tornare a essere protagonista per lottare nel mondiale confidando, come tutti, che ripartire da un foglio bianco nella progettazione possa permettere di sconvolgere i valori di oggi, consolidati dalla supremazia Mercedes incontrastata.
I motoristi del Cavallino hanno deciso di entrare nella nuova era della F1 con una power unit che sarà molto innovativa: al di là dell’architettura del sistema di sovralimentazione che vedrà la separazione di turbina e compressore, seguendo un concetto ormai ben collaudato dalla Stella in tutti questi anni ibridi, c’è l’ambizione di introdurre il compressore all’interno del cassoncino di aspirazione, con una configurazione inedita della parte alta del 6 cilindri endotermico che favorirà molto anche l’aerodinamica.
Come abbiamo già avuto modo di anticipare su Motorsport.com, il gruppo di tecnici capeggiato da Wolf Zimmermann che si occupa delle soluzioni avanzate, ha studiato anche una versione che è stata definita “Superfast” perché adotterà una camera di combustione capace di assicurare una fase di scoppio con tempi di accensione rapidissimi, avvicinandosi sempre più ai principi noti nei motori diesel, senza arrivare alla soluzione HCCI che potrebbe tranquillamente fare a meno della candela per innescare la scintilla.
Con il motore “Superfast” dovrebbe migliorare la combustione grazie ai moti turbolenti che potranno influenzare positivamente la velocità di propagazione della fiamma, dando più omogeneità alla miscela aria-benzina e alla fase di scoppio.
In realtà i test al banco svolti finora hanno dato risultati discordanti sia in fatto di prestazioni che di affidabilità. A Maranello sono convinti che la soluzione sia giusta per il futuro, ma il tempo a disposizione per lo sviluppo non è molto e bisogna non correre dei rischi se l’unità 2022 dovrà sottostare a un congelamento senza possibilità di sviluppo fino al 2024.
È per questa ragione che Enrico Gualtieri, capo dei motoristi, avrebbe deciso di mantenere l’innovazione nella parte alta del propulsore (il compressore nel cassoncino di aspirazione), ma di varare una camera di combustione più tradizionale che parta dalle soluzioni sviluppate fino a oggi.
Siccome i collaudi al banco sono limitati per regolamento ci sarà tempo fino a giugno per portare avanti in parallelo le due opzioni di camera di combustione, ma per l’inizio dell’estate dovrà essere scelta la configurazione definitiva. La sensazione è che la versione del 6 cilindri Superfast possa essere messa in un cassetto anche per la piega che stanno prendendo le norme.
La Ferrari è sempre stata in prima linea nel lancio di idee innovative in F1, ma le ambizioni dei tecnici devono essere ritarate in funzione del momento condizionato dagli effetti della pandemia del Covid che hanno imposto pesantissimi vincoli alla fantasia progettuale.
Disporre di una power unit rivoluzionaria che non riesce a maturare in tempo per il prossimo anno è un rischio che a Maranello non si possono permettere di correre. Giusto, quindi, aver previsto un paracadute…
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