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Ferrari: il motore Superfast dispone di una nuova lega

La power unit destinata al progetto 672, la monoposto a effetto suolo con la quale la Ferrari deve tornare a lottare per il mondiale, sta crescendo al banco prova con risultati molto incoraggianti anche se i targe di potenza e affidabilità non sono ancora stati raggiunti. L'unità non avrà turbo e compressore separati, ma disporrà di inedite leghe che permetteranno di resistere alle sollecitazioni del 6 cilindri Superfast.

Carlos Sainz Jr., Ferrari SF21

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

La Ferrari guarda al 2022 in modo ambizioso: il progetto della 672, la vettura a effetto suolo, sta crescendo nella Gestione Sportiva e comincia a montare l’inevitabile pressione per l’attesa di un ritorno della Rossa nella lotta per il titolo mondiale.

La power unit 065/6 è stata un netto passo avanti rispetto al motore dello scorso anno, ma ancora paga un gap di potenza dai propulsori di Mercedes e Honda. A Maranello, quindi, si sta lavorando sodo per deliberare entro il mese di dicembre una power unit che sia in grado di lottare al vertice.

Al banco prova sta girando il motore “Superfast” ideato da Wolf Zimmermann, l’ingegnere a capo degli studi avanzati, che è stato rivisto dallo staff diretto da Enrico Gualtieri. Non ci saranno turbo e compressore separati come hanno Mercedes e Honda (a questa soluzione si adeguerà anche Renault), ma resteranno uniti come oggi.

Ciò non toglie che ci saranno importanti novità nell’architettura del motore con un cassoncino di aspirazione inedito che permetterà di avere un sei cilindri particolarmente basso e compatto a favore dell’aerodinamica.

Il nome “Superfast” nasce da una fase di scoppio in camera di combustione che dovrà avere tempi di accensione rapidissimi. Verranno introdotti nuovi condotti di aspirazione molto lunghi, capaci di creare dei moti turbolenti che dovranno favorire la velocità di propagazione della fiamma, in modo da favorire un contemporaneo aumento di potenza e una riduzione dei consumi.

L’obiettivo è di crescere con la pressione in camera e per assicurare l’indispensabile affidabilità è stato necessario ricorrere a nuove leghe. Gli ambiziosi target di potenza e affidabilità ancora non sono stati raggiunti, ma dalle prime indiscrezioni che filtrano non sono lontani grazie a materiali più sofisticati frutto di studi molto avanzati.

I vincoli di sviluppo dettati dal contingentamento dei banchi prova rende le cose molto più difficili, ma non per questo a Maranello si sono persi d’animo, nella consapevolezza di essere arrivati alla svolta dopo un periodo di… passione.

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