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Ferrari ha fatto appello contro la reprimenda Racing Point

La Scuderia porta avanti l'azione contro le F1 copia. Il team di Maranello non ha ritirato l'appello al Tribunale Internazionale sulle brake duct posteriori della Racing Point che sono identiche a quelle della Mercedes W10, ma ha anche protestato la decisione dei commissari sportivi di Spa che hanno sanzionato la squadra di Silverstone con un raprimenda. Leclerc intanto non ha patito alcun provvedimento dopo essere stato messo sotto investigazione.

Lance Stroll, Racing Point RP20

Lance Stroll, Racing Point RP20

Charles Coates / Motorsport Images

L’uscita di scena della Renault dal caso Racing Point non ha concluso la vicenda legata alla monoposto ‘clone’. Al termine del Gran Premio del Belgio la FIA, come ormai da prassi, ha confermato la reprimenda nei confronti delle monoposto di Sergio Perez e Lance Stroll, e questa volta è stata la Ferrari ad appellarsi contro la decisione presa dal collegio dei Commissari Sportivi.

Per quattro volte era stata la Renault a portare avanti la sua azione contro la Racing Point, e dopo la decisione presa dalla Casa francese di uscire dalla vicenda, il testimone è stato raccolto dalla Ferrari, intenzionata a portare avanti la sua richiesta di chiarimenti alla FIA.

Si è, invece, risolta senza provvedimenti la vicenda riguardante Charles Leclerc, chiamato dal collegio dei Commissari Sportivi per aver percorso molto lentamente un dei giri di pre-griglia, percorso in due minuti in sei secondi, contro i due minuti e quattro secondi fissati come limite massimo dal regolamento sportivo.

“Dopo aver ascoltato il pilota – recita il verdetto della FIA – è emerso che il pilota dopo aver attraversato la linea SC2 innescando il cronometraggio per il giro, si è fermato per circa 12 secondi per eseguire una partenza di prova, completando successivamente il giro di ricognizione”.

Nessuna sanzione quindi per Leclerc, per non aver commesso alcuna violazione.

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