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Ferrari con meno benzina di Red Bull, ma il pacchetto funziona

I grafici della telemetria elaborati dopo la seconda sessione di prove libere del GP d'Olanda mettono in evidenza come si sono formati gli oltre decimi di distacco fra Charles Leclerc e Max Verstappen. Per Marko la Rossa non sarà una minaccia in qualifica per la Red Bull, ma la Rossa ha esaltato le sue doti su una pista come quella di Zandvoort nella quale il motore conta molto meno che a Spa-Francorchamps.

Telemetria FP2 GP Olanda: Leclerc vs Verstappen

Foto di: Matteo Bobbi

Helmut Marko non crede a una Ferrari competitiva a Zandvoort e ha bollato le prestazioni della Rossa nelle libere del venerdì come frutto di una supremazia dettata dalla minore quantità di carburante imbarcato nel serbatoio. Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno concluso la giornata di ieri davanti a tutti e sono attesi oggi alla contro prova dei fatti nella qualifica del GP d’Olanda.

Va detto che i due piloti del Cavallino non hanno alimentato troppe illusioni per il proseguo del weekend, registrando, comunque, una SF21 capace di tornare a essere protagonista dopo la flessione che si era registrata a Spa-Francorchamps.

Nella squadra di Maranello c’è la consapevolezza di aver riportato la macchina ai valori noti, per cui c’è l’ambizione di puntare a una seconda fila, senza alimentare troppe speranze per quella che potrebbe essere la terza pole position stagionale.

La telemetria dello staff Bobbi ci permette di mettere a confronto il miglior giro di Leclerc con quello che è valso a Max Verstappen la quinta posizione nella tabella dei tempi: l’olandese nei due tentativi di giro secco non è mai riuscito a esprimere il vero potenziale della RB16B a sua disposizione perché prima la gomma usata e poi la bandiera rossa causata da Mazepin gli hanno impedito di puntare in alto.

Il distacco di 362 millesimi non è certamente realistico e si è concretizzato soprattutto nella parte centrale del tracciato (due decimi) che è caratterizzata dai curvoni in appoggio.

Analizzando i dati emerge, infatti, che la Ferrari è risultata nettamente più veloce della Red Bull nei rettilinei, nelle accelerazioni e anche nelle pieghe in percorrenza (da 170/180 km/h) dove di solito la SF21 fa sempre un po’ di fatica.

Per contro Verstappen è parso più in forma laddove si esalta il carico aerodinamico: nella già mitica sopraelevata Curva 3 Max ha guadagnato 3 km/h e addirittura 5 km/h nella Curva 9, segno che la Red Bull si è un po’ coperta, senza dare fondo alla potenza del motore Honda, temendo proprio i numerosi banking che determinano lo scuotimento del lubrificante nel carter, generando una cavitazione dell’olio per effetto della forza centrifuga che in alcuni istanti può lasciare alcune parti del propulsore a rischio dell’affidabilità.

È possibile, pertanto, che si possa vedere un riallineamento dei valori in FP3, ma le due Ferrari hanno rivelato di essere state messe in pista con un buon lavoro svolto a casa: sulle piste ad alto carico la SF21 riesce a far valere le sue doti di trazione, confermando di disporre di un ottimo carico aerodinamico a bassa velocità.

Zandvoort, inoltre, non esalta le prestazioni delle power unit, per cui non deve stupire se ieri nella tabella dei tempi c’era terzo Esteban Ocon con l’Alpine motorizzata Renault dietro alle due Ferrari: qualcosa vorrà pur dire…

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