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Ferrari: ci vogliono tre o quattro GP per stimare i guadagni di motore

Laurent Mekies, direttore sportivo del Cavallino, spiega che a Maranello sono perfettamente consapevoli dei numeri prodotti dalla power unit 065/6, ma è necessario aspettare qualche qualifica per capire con precisione quale sia l'effettivo confronto con gli avversari.

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Mark Sutton / Motorsport Images

Quanto è migliorata la power unit Ferrari? A Maranello hanno lavorato sodo nell’inverno deliberando un motore nuovo siglato 065/6 che dovrebbe aver ridotto il deficit di potenza che tanto è costato al Cavallino nel 2020.

Era evidente che la mancanza di velocità in rettilineo - in parte dovuta al propulsore e in parte a un'aerodinamica condizionata dal drag – aveva fortemente penalizzato la SF1000.

Le indicazioni emerse dai test collettivi e dal debutto nel Gran Premio del Bahrain testimoniano che la Ferrari è convinta di aver fatto un buon passo in avanti, anche se il team di Maranello si vuole concedere più tempo per valutare con obiettività qual è stato il salto della power unit.

Il direttore sportivo Laurent Mekies ha spiegato: “Siamo migliorati, senza dubbio, quindi siamo in linea con quello che vediamo, ma sappiamo che c’è sempre del lavoro da fare per estrarne il massimo potenziale dalla pista, perché in Bahrain si affrontano condizioni climatiche speciali. Si passa da temperature torride nel pomeriggio alle sessioni notturne”.

“Ovviamente siamo perfettamente consapevoli dei nostri numeri, ma è inevitabile pensare di comparare i nostri numeri con l’andamento degli altri. E ancora una volta, penso che le risposte più precise le avremo analizzando le qualifiche”.

"Non basta una sessione, per avere stime di confronto precise ci sarà bisogno di diverse qualifiche per avere in mano un numero affidabile grazie al quale è possibile tornare in fabbrica per dire: ‘ok, ragazzi, sappiamo cosa abbiamo fatto, e a che punto siamo rispetto agli avversari’. Penso che ci vorranno dopo due o tre, se non quattro qualifiche, per consolidare i dati".

Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ha espresso la sua soddisfazione dopo il Gran Premio del Bahrain per la crescita mostrata dalla SF21, tuttavia non era certo di quanto di quel passo avanti fosse dovuto al propulsore e quanto all'aerodinamica più efficiente della monoposto.

"Certamente il propulsore è migliorato e sono felice di vedere che Alfa Romeo e Haas hanno fatto dei progressi – ha detto Mattia - . Penso che da parte nostra siamo progrediti in tutte le aree possibili, quindi l'aerodinamica è sicuramente migliorata sia in termini di correlazione, sia nel comportamento della macchina in pista. È cresciuto l'intero pacchetto: non stiamo parlando di singole aree, ma della monoposto in generale".

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