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Alonso: "Vorrei terminare la mia carriera alla Ferrari"

Fernando ha risposto alle domande dei suoi fan su Twitter, tornando anche sugli errori di Sepang

Alonso:
Se siete un tifoso della Ferrari e di Fernando Alonso sicuramente vi piacerà quello che lo spagnolo ha detto per rispondere all'utente @jodieparker durante un'intervista che gli è stata rivolta proprio dagli appassionati sul suo profilo ufficiale di Twitter: il vice-campione del mondo aveva infatti invitato i suoi tifosi a sbizzarrirsi per conoscerlo più a fondo e non si può di certo dire che i suoi fan si siano lasciati scappare l'occasione, visto che sono giunte quasi 11.000 domande nello spazio di due giorni. Nella prima parte di interventi pubblicati sul sito ufficiale del Cavallino, però, ne spicca in particolare uno: quando gli è stato chiesto se desidera terminare la sua carriera a Maranello, Fernando ha infatti replicato: "Si, le mie scelte sono in questa direzione. E' il miglior team al mondo, non c'è nulla al di sopra della Ferrari". Un bel modo per dare un calcio alle voci che parlavano di un rapporto con la squadra un po' incrinato dopo l'incidente della Malesia. Il due volte campione del mondo è anche tornato proprio sull'errore di non fermarsi ai box per sostituire l'ala anteriore danneggiata, sottolineando come, simulazione alla mano, i punti persi siano stati tuttavia al massimo 1 o 2: "E’ facile col senno di poi dire che sarebbe stato meglio rientrare subito ai box. Ma è una decisione che è stata presa in pochi secondi, durante i quali abbiamo pensato che avrei potuto resistere ancora un giro, e sfruttare la sosta per montare anche le gomme da asciutto. Comunque le simulazioni dicono che se mi fossi fermato avrei terminato la corsa in nona o decima posizione, quindi non abbiamo perso molto. Il problema non è stata la decisione di non rientrare ai box; il problema è stata la collisione precedente, ed è una cosa che in futuro cercheremo di evitare... ;)". Alonso ha poi ammesso di aver avuto anche un pizzico di paura quando le ruote anteriori della sua F138 si sono sollevate da terra: "Ero molto attento a non tamponare Webber. Le mie gomme anteriori erano sollevate e non toccavano più l’asfalto. In quella situazione ero a 280 km/h e correvo il rischio di finire contro Mark, un contatto che sarebbe stato molto pericoloso. Fortunatamente la monoposto è andata dritta". Tornando invece ha parlare della sua carriera, ha detto di non sapere ancora se ci saranno delle altre gare alla fine della sua avventura del Circus. Una cosa però è certa: vuole restare ancora a lungo in Formula 1. "E’ un aspetto a cui non ho ancora pensato. Credo dipenderà da come mi sentirò in quel momento, dalla situazione personale….Quello di cui sono sicuro è che se continuerò a correre sarà più per il puro piacere di farlo che per altri motivi. Ma vedremo, ho ancora parecchia strada da fare in Formula Uno!" ha risposto alla domanda che gli era stata posta da @hanc0502. Per il resto tra le risposte più curiose ha indicato il V10 come il suo motore di Formula 1 preferito, Ayrton Senna come suo idolo (ma questa non è una grande novità) e, un po' a sorpresa, ha detto che il periodo più difficile per lui è stato il 2002, quando faceva solamente il collaudatore per la Renault, stupendo forse tutti coloro che pensavano avrebbe fatto riferimento alla sua seconda parentesi con la Casa francese.

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