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Mercedes aiuta Ferrari? Potrebbe sembrare, ma...

Basta analizzare gli scenari in prospettiva per vedere che le strategie e gli interessi non sono coincidenti

La Ferrari ora fa davvero paura a tutti. Helmut Marko, l’uomo che è chiamato a sostenere le tesi più spericolate della Red Bull Racing, si è stupito per l’enorme salto che la Rossa ha fatto nell’arco di appena un inverno. E il consulente di Dietrich Mateschitz per mettere pepe alla discussione ci ha aggiunto un po’ di veleno, sostenendo che sia stata la Mercedes a favorire un rapido ritorno del Cavallino rampante.

SECONDO MARKO LA MERCEDES AIUTA LA FERRARI
Una seconda stagione dominata dalle due frecce d’argento, oltre a deprimere gli ascolti tv già in picchiata l’anno scorso, avrebbe degli effetti devastanti sulla Formula 1 che si sta preparando al dopo Ecclestone, in un momento in cui la visione del futuro è tutt’altro che lucida. Secondo Marko ci sarebbe stata una “saldatura” fra Mercedes e Ferrari nella difesa dei motori V6 Turbo ibridi oltre il 2017 e l’austriaco avrebbe sostenuto che la Stella a tre punte avrebbe rallentato lo sviluppo della power unit PU106 B per permettere alla Rossa di avvicinarsi.

PER LA SPORTBILD ZIMMERMANN SPINTO A MARANELLO DAI TEDESCHI
La SportBild sostiene che da Stoccarda avrebbero “consigliato” Wolf Zimmermann a Maranello, l’esperto di sistemi ibridi proveniente dal board di AMG, dando forza alla teoria sostenuta in Red Bull Racing sull’esistente “patto d’acciaio”. È innegabile il fatto che ci sia un buon rapporto fra Sergio Marchionne, presidente Ferrari e amministratore delegato di FCA, con il collega Dieter Zetsche, così com’è eccellente il feeling fra Maurizio Arrivabene, team principal del cavallino, e Toto Wolff, omologo di Brackley nel condividere una visione del futuro del Circus.

LA WILLIAMS HA POWER UNIT MENO POTENTI DI QUELLE UFFICIALI
“Amici nel paddock, rivali in pista”. È questo il motto di Maurizio che sintetizza con una frase lapidaria una situazione che è sotto gli occhi di tutti. Ma i più maliziosi ci hanno aggiunto altri ingredienti per dare ulteriore sapore alla teoria del… complotto: la Mercedes fornirebbe alla Williams motori meno estremi di quelli ufficiali (lo stesso accadrebbe anche per Lotus e Force India). Si parla di tre decimi di secondo al giro: quanto basterebbe a mettere le FW37 a distanza di sicurezza dalle Rosse.

LA VITTORIA FERRARI DI SEPANG HA FATTO IMPENNARE GLI ASCOLTI
Ma quale sarebbe la strategia della Mercedes? Concedere a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen di rivaleggiare con le W06 Hybrid nella prima parte della stagione, per poi ricominciare a “bastonare” tutti nella seconda frazione del Campionato. Il successo del quattro volte campione del mondo sulla SF15-T in Malesia ha avuto un effetto benefico per tutto il Circus: gli ascolti si sono impennati ovunque, diluendo le polemiche sul dominio delle frecce d’argento.

UNA "SANTA ALLEANZA" FRA RED BULL E ECCLESTONE
Sullo sfondo, però, emergerebbe una guerra di potere che potrebbe scuotere le fondamenta della F.1. Si parla di una “Santa Alleanza” fra Dietrich Mateschitz, titolare Red Bull, e Bernie Ecclestone, promotore del campionato. Il “bibitaro” si sarebbe stufato di gestire due squadre: ha già battuto i grandi Costruttori vincendo quattro titoli mondiali di fila alla conclusione dell’era dei motori aspirati. E,invece, da quando ci sono i sistemi ibridi rimedia solo figuracce per l’inadeguatezza della power unit Renault (anche la RB11 non sembra all’altezza della situazione).

MATESCHITZ VUOLE RILEVARE I DIRITTI DELLA F.1 DALLA CVC?
Mateschitz sarebbe interessato a prendere il controllo della F.1 rilevando le quote azionarie della CVC, il fondo d’investimento che ha la gestione del Circus, e farebbe affidamento proprio su Bernie Ecclestone. Secondo alcuni osservatori del paddock, l’austriaco avrebbe interesse a far crollare il valore delle azioni della F.1 prima dell’acquisto a un prezzo al ribasso e avrebbe dato il via libera ai suoi uomini per sparare a zero sul mondo dei Gp.

DUE TEAM IN VENDITA PER EVITARE IL CONFLITTO D’INTERESSI
Qualora il titolare Red Bull volesse salire di un piano nella gerarchia della Formula 1 si dovrebbe liberare delle squadre per evitare l’accusa di conflitto d’interesse. C’è chi sostiene che l’Audi potrebbe rilevare la squadra di Milton Keynes e la Renault la Scuderia Toro Rosso.

TANTI SCENARI E QUALCHE BLA BLA
Sono tutti scenari, forse solo bla bla, che rischiano di condizionare la credibilità del Circus, che, invece, andrebbe difesa da tutti. Scopriremo nei prossimi mesi quali saranno i contesti reali. In attesa degli eventi, però, vorremmo puntualizzare alcuni aspetti.

LA PU MERCEDES CON PIU’ GETTONI DI SVILUPPO
La Mercedes ha omologato la power unit 2015 spendendo 25 gettoni dei 32 concessi dal regolamento FIA. È la Casa che più ha evoluto il suo motore dall’inizio della stagione (Ferrari ha usato 22 token e Renault solo 20): sulla carta dovrebbe disporre dell’unità più evoluta e più potente, anche se il regolamento ha ridotto da cinque a quattro le PU utilizzabili in stagione per pilota e tutti i motoristi stanno facendo fatica a rispettare i target di affidabilità.

LA FERRARI UTILIZZA GIA’ IL SECONDO PROPULSORE
La Ferrari ha deciso di sostituire i motori termici sulle SF15-T di Vettel e Raikkonen dopo la terza gara, mentre la Mercedes sembra intenzionata a spingersi fino al quinto Gp. Non deve stupire, quindi, che i tecnici di Brackley decidano di “gestire” la vita della power unit. Le forniture dei team clienti, invece, sono state tenute volutamente nei limiti per garantirne l’affidabilità prevista dai contratti. A Grove vogliono più potenza e sono pronti a correre dei rischi sulla durata. A Maranello, invece, hanno già fatto i conti come se l’uso della quinta unità sia cosa fatta, anche se non è stata ancora ufficializzata, mentre i tedeschi si sono comportati da… tedeschi.

IL MOTORONE DELLA ROSSA PER FINE STAGIONE
Due strategie molto diverse con un unico obiettivo: essere competitivi anche nella seconda parte della stagione. Mattia Binotto, capo dei motoristi del Cavallino, ha programmato due evoluzioni dello 059/4: la prima in Canada e la seconda a Monza dove arriverà il “motorone” per il fine stagione, quando anche la Rossa dovrebbe disporre di una power unit capace di sfidare alla pari quella Mercedes. Probabilmente adotterà i cornetti ad aspirazione variabile che gli altri hanno già (questa soluzione non è nel computo dei gettoni, ma è una modifica concessa a inizio anno dalla FIA).

IN SPAGNA LA PRIMA EVOLUZIONE AERODINAMICA
Il team di Maranello, quindi, dovrebbe esprimere la sua massima potenza di fuoco nella seconda parte del Campionato, se le modifiche aerodinamiche della SF15-T saranno positive in pista come in galleria del vento. La misura l’avremo già in Spagna fra due weekend: a Barcellona debutterà un nuovo pacchetto di novità (ali, fondo, diffusore) e capiremo subito se la crescita della Rossa sarà in linea con quella delle W06 Hybrid.

E’ QUASI PRONTO ANCHE IL BANCO DINAMICO AVL
Le indiscrezioni ci dicono che i dati del wind tunnel combaciano con la pista e fra poco arriverà pronto nel nuovo Reparto Corse anche il banco dinamico dell’AVL (una struttura da 40 milioni di euro) che permetterà un ulteriore salto di qualità al Cavallino. È difficile pensare ad una “mutua assistenza” fra Mercedes e Ferrari: è più probabile che i fatti di pista possano condizionare pesantemente quelli della vita da paddock. Vedremo…

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