Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Ultime notizie

Ferrari: è una vittoria arrivata troppo presto?

Vettel regala ai tifosi il primo successo sulla SF15-T a Sepang, ma ora la Rossa può lottare per il mondiale?

L’inno di Mameli ha fatto da colonna sonora alla giornata di ieri. Una domenica da ricordare a lungo: la Ferrari ha interrotto il digiuno di vittorie (era dal Gp di Spagna 2013 a Barcellona che non c’era una Rossa sul gradino più alto del podio) e tre rider tricolori hanno monopolizzato il Gp del Qatar di MotoGP, con Valentino Rossi che con la Yamaha ha centrato la 109esima affermazione mettendosi alle spalle la coppia della Ducati con Andrea Dovizioso davanti a Andrea Iannone. L’Italia dello sport (non la Nazionale di calcio) restituisce un po’ di fiducia ad un Paese che ha voglia di uscire dalla crisi (e l’opportunista premier, Matteo Renzi, non ha perso l’occasione per congratularsi con Sergio Marchionne e il Dottore): ci siamo goduti una domenica diversa dal solito.

LO SCHIAFFONE ALLA GERMANIA
La Ferrari ha dato uno schiaffone alla Mercedes. Dopo Bernie Ecclestone che ha cancellato il Gp di Germania dal calendario 2015 di Formula 1, arriva un’altra mazzata ad Angela Merkel, la cancelliera che detta legge nelle politiche comunitarie tenendo il tallone schiacciato con lo… stivale sulla testa dei paesi meridionali dell’Europa. I tedeschi, in realtà, hanno potuto consolarsi con il successo del connazionale Vettel, avendo la sensazione di rivivere l’era, forse irripetibile, di Michael Schumacher a Maranello.

A BRACKLEY SUONA IL CAMPANELLO D’ALLARME
Nel quartier generale della Stella a tre punte, comunque, è suonato il campanello d’allarme. Le frecce d’argento dovevano essere imbattibili e già al secondo Gp della stagione hanno dovuto arrendersi alla SF15-T. Maurizio Arrivabene, per commentare la prima vittoria di Sebastian Vettel con la Rossa, ha parlato di “…una squadra che funziona come un orologio… italiano”. Il team del Cavallino questa volta non ha sbagliato niente: a fronte di una corsa perfetta del quattro volte campione del mondo, la squadra di Maranello ha azzeccato la strategia di gara a due soste e ha realizzato i pit stop più veloci, cancellando i dubbi di Melbourne.

I COMPLOTTISTI: LA MERCEDES HA TIRATO IL FRENO A MANO?
Il team principal del Cavallino aveva promesso due vittorie nel 2015, confidando negli sviluppi che arriveranno nel corso della stagione per riportare la Rossa davanti: il successo, invece, è arrivato già al secondo Gp. Come si spiega l’esplosione della Ferrari se anche per il presidente, Sergio Marchionne, la SF15-T era partita con un grave ritardo? I complottisti sostengono che la Mercedes abbia tirato il “freno a mano” per spegnere le polemiche alimentate dalla Red Bull Racing sull’esigenza di intervenire sulle regole per pareggiare le prestazioni degli “altri” rispetto alle W06 Hybrid.

IL PRIMO SEGNALE GIA’ NEI LONG RUN DEL VENERDI’
Chi parla, evidentemente, non conosce la voracità dei tedeschi, poco disposti a lasciare agli avversari anche le briciole. Paddy Lowe aveva già capito nei long run delle prove libere del venerdì che la Rossa poteva essere una spina nel fianco delle frecce d’argento. E la conferma era arrivata dalla qualifica bagnata con Sebastian ad appena 74 millesimi da Lewis Hamilton. La Ferrari è diventata “gentile” con le gomme, dopo aver patito il sottosterzo endemico della F14 T che era accompagnato dalla mancanza di trazione nel posteriore.

LA ROSSA E’ GENTILE CON LE GOMME PIRELLI
Cosa è successo in un inverno? James Allison, dt del Cavallino, ha saputo riprodurre a Maranello la caratteristica che nel 2013 aveva permesso alla Lotus (proprio con Kimi Raikkonen) di essere competitiva in gara con una perfetta gestione delle Pirelli? L’inglese certamente ha saputo trasferire il suo credo a Simone Resta, il capo progettista che a dicembre ha rilevato nel ruolo il giubilato Nicholas Tombazis. Ma c’è dell’altro…

L’INTUIZIONE DI RORY BYRNE SULLE SOSPENSIONI
Bisogna tornare a fine ottobre, quando il super-consulente Rory Byrne è tornato dalla Thailandia dove vive stabilmente quando non è richiamato a Maranello. Il tecnico sud africano, padre delle Rosse che hanno dominato la F.1 nell’era Schumacher, ha partecipato ad una riunione sullo sviluppo della 666, la sigla di progetto di quella che poi è diventata la SF15-T e ha sentito i telaisti lamentarsi dei difetti cronici della F14 T, una monoposto insensibile a qualsiasi regolazione o modifica, insomma una “ciofeca”. Pat Fry e Nicholas Tombazis avevano penalizzato le scelte di motore (che ha poi ha pagato il capo dei motoristi, Luca Marmorini) per estremizzare alcune scelte di telaio che avrebbero dovuto favorire l’aerodinamica: motore più avanzato con lo spostamento del serbatoio dell’olio nel cambio, insieme all’MGU-K. Simone Resta, invece, aveva cominciato a rimettere ogni cosa al suo posto, favorendo una giusta ripartizione dei pesi, ma è stata un’intuizione di Byrne a dare il “boost” al cambiamento.

SULLA F14 T ERA SBAGLIATO IL CENTRO DI ROLLIO!
La Ferrari adotta tanto all’anteriore che al posteriore sospensioni pull rod: uno schema consolidato a Maranello e trasferito da una macchina all’altra. Rory ha “scoperto” in ottobre un’anomalia nel centro di rollio della F14 T, per cui l’anteriore era “inguidabile” per Kimi Raikkonen e il retrotreno non aveva trazione, per cui le gomme posteriori si consumavano dopo pochi giri.

POCHI MILLIMETRI CHA CAMBIANO UN COMPORTAMENTO
È “bastato” spostare un punto di attacco della sospensione alla scatola del cambio di qualche millimetro, per scoprire che anche la ciofeca mostrava dei segni di reazione. La modifica è stata trasferita subito alla 666 e i tecnici hanno… scoperto un mondo nuovo che ha acceso degli entusiasmi che si erano assopiti. La SF15-T è diventata una macchina sincera, con comportamenti prevedibili, risultando molto sensibile alle regolazioni.

“CURA RICOSTITUENTE” PER LA POWER UNIT 059/4
Se a tutto questo ci aggiungiamo la robusta cura ricostituente alla power unit (abbiamo sempre parlato di oltre 40 cavalli frutto della turbo-compressore più grande e dei nuovi condotti di aspirazione), si può spiegare il grande salto di qualità che ha permesso alla Ferrari di tornare a essere protagonista nel Circus. A Maranello hanno preferito non prendere rischi sull’affidabilità del motore: lo 059/4 avrà ancora 10 gettoni di sviluppo da giocare nel corso della stagione, mentre a Brixworth i tedeschi ne hanno osati di più (25 e se ne sono tenuti solo 7) cercando le prestazioni.

LE FRECCE D’ARGENTO PATISCONO IL CALDO AFOSO
La nostra sensazione è che le frecce d’argento dotate delle power unit PU106 B patiscano il caldo estremo: consumano di più le gomme e sono costrette a non spremere il propulsore 6 cilindri turbo che deve avere una vita allungata a quasi 5 Gp (quattro unità a stagione disponibili per pilota). Sepang, quindi, ha messo in difficoltà la “panzer divisionen” che ha adottato strategie di difesa per i 66 gradi di asfalto, ma non illudiamoci che possa essere lo stesso in Cina, dove di solito c’è più fresco.

LA VITTORIA E’ ARRIVATA TROPPO PRESTO?
È incontestabile che la Ferrari oggi sia la seconda forza del Circus e tocchi a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen (quando non sarà bersagliato dai problemi…) sfidare le W06 Hybrid: i tifosi del Cavallino si augurano che la Rossa possa già sfidare la stella a tre punte: sperare è giusto, ma è meglio non illudersi troppo presto. Sono in diversi a Maranello che “temono” la vittoria arrivata troppo presto e non è affatto un caso che Arrivabene predichi la calma, cercando di non far esplodere un entusiasmo “contagioso”.

WILLIAMS E RED BULL RACING NON PERVENUTE
E gli altri? Per ora non sono pervenuti. La stessa Williams che disponeva l’anno scorso del vantaggio del motore Mercedes sembra in seria difficoltà: è veloce sul dritto, ma ora paga la carenza di carico aerodinamico, mentre la Red Bull Racing ha sofferto di guai ai freni su entrambe le RB11. Brutto segno. Già si sente il parziale sganciamento di Adrian Newey? E allora non dipende tutto dal motore Renault…

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Penalizzati Maldonado, Pérez e Hulkenberg
Articolo successivo Crescono gli ascolti di Formula 1 e MotoGp su Sky

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera