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Ferrari: è stato dimezzato il distacco dalle Mercedes

La SF15-T è vicina a Williams e Red Bull. In Australia scelte di motore molto conservative per l'affidabilità

La Ferrari non è un bluff: anche dall’ultima sessione di test a Barcellona sono arrivate interessanti conferme sulla SF15-T che possono far ben sperare i tifosi del Cavallino in vista del debutto mondiale a Malbourne fra meno di un paio di settimane. La monoposto curata da Simone Resta rappresenta un netto salto di qualità rispetto alla deludente F14 T, ma non è il caso di illudersi, né di pensare troppo in grande. Fa bene Maurizio Arrivabene a tenere i piedi per terra e predicare il basso profilo.

LA MERCEDES HA RIVOLUZIONATO LA MACCHINA REGINA
La Mercedes resta imprendibile: Aldo Costa sulla W06 Hybrid non ha lasciato un bullone della monoposto dominatrice l’anno scorso. Ogni aspetto della freccia d’argento è stato rivisto ed esasperato alla ricerca di maggiori prestazioni. Nel team di Brackley sono stati particolarmente coraggiosi, perché non è da tutti rivoluzionare gli schemi quando si è davanti alla concorrenza.

SULLA W06 HYBRID NON C’E’ PEZZO UGUALE A QUELLO DEL 2014
Le modifiche alla power unit PU106 B, a Barcellona ha debuttato uno step evoluto nel sistema ERS con una nuova MGU-K più spinta, hanno contribuito a incrementare sensibilmente la potenza: positivo l’utilizzo del nuovo sistema di iniezione diretta Bosch che ora arriva ad una pressione di 500 bar che è quella limite concessa dal regolamento, ma è sul telaio e sull’aerodinamica che è stato fatto un salto importante. Ogni nuovo particolare regala qualche centesimo di vantaggio e l’insieme del pacchetto permette alla Mercedes di essere ancora otto decimi davanti alla Rossa che nell’inverno avrebbe recuperato oltre un secondo! Non è poco, ma, ovviamente, non basta per vincere.

LA FERRARI SARA’ COMPETITIVA IN ESTATE
Bisognerà aspettare il debutto della stagione europea, a metà maggio proprio a Barcellona, per valutare quale potrà essere il vero potenziale della Ferrari, ma solo a partire dall’estate sarà auspicabile aspettarsi una SF15-T in grado di sfidare Lewis Hamilton e Nico Rosberg per inseguire quei due successi stagionali promessi da Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene.

SULLA SF15-T CORRETTI GLI ERRORI DEL 2014
A Maranello sono stati umili nel correggere gli errori macroscopici del 2014: Kimi Raikkonen sembra un pilota ritrovato con la SF15-T, che magari non è ancora velocissima, ma è sincera nelle reazioni e particolarmente reattiva nelle regolazioni. Il sorriso del finlandese è il segno che qualcosa è cambiato nel Reparto Corse. Forse, quest’anno la Ferrari potrà fare pieno affidamento su due campioni del mondo, mentre nel 2014 è stato solo e soltanto il giubilato Fernando Alonso a tenere alta la bandiera del Cavallino, perché Kimi sembrava un zombie.

IL RISVEGLIO DI KIMI RAIKKONEN
Iceman (il finlandese in realtà è meno di ghiaccio di quanto voglia far apparire) a Montmelò è stato davanti a Sebastian Vettel di un paio di decimi e Kimi non è certo un mago del giro secco (sabato nel suo tentativo di qualifica con le Pirelli super soft non ha fatto un giro perfetto, visto che l’ideal lap poteva essere migliore di altri due decimi). L’aver ritrovato il finlandese, non vuole dire che il tedesco sia sotto tono. Semplicemente i due piloti hanno un approccio al lavoro diverso. Raikkonen ha bisogno di pochi dati per andare forte: quando “sente” la macchina sa trarne fuori il massimo. È un istintivo che porta al limite il materiale che gli viene dato a disposizione.

E VETTEL HA UN APPROCCIO PIU’ GRADUALE
Il quattro volte campione del mondo, invece, è più analitico. Vuole conoscere ogni aspetto tecnico della vettura, scoprendone pregi e difetti per contribuire allo sviluppo. Partecipa a tutti i meeting con gli ingegneri e vuole essere informato su ogni dettaglio, aggiungendo un’informazione all’altra, soppesando i dati della telemetria. Seb sta acquisendo il sistema operativo di Maranello e la sua crescita è più graduale, ma consapevole. Sarà lui il punto di riferimento della squadra per lo sviluppo della SF15-T.

LA ROSSA FRA LE INSEGUITRICI DELLE FRECCE D’ARGENTO
La Ferrari guarda al futuro con una certa fiducia, perché non è ancora capace di mettersi in scia alle Mercedes, ma può inserirsi nel novero delle sfidanti con Williams e Red Bull Racing. Tutti gli altri sembrano un passo indietro, a cominciare dalla McLaren che dispone di un motore Honda ancora acerbo. La MP4-30, però, è promettente e potrebbe regalare qualche sorpresa a Ron Dennis e ai giapponesi se sarà trovata l’affidabilità minima per concludere le gare.

QUATTRO MOTORI PER STAGIONE SONO UNA SFIDA TOSTA!
È vero che il regolamento tecnico non è cambiato (se non per i musi), ma è altrettanto vero che l’aver imposto l’uso di sole quattro power unit per stagione a pilota ha costretto i Costruttori ad allungare la vita dei motori ben oltre i cinque Gran Premi: una sfida tecnica più impegnativa di quanto possa sembrare. Sarà interessante vedere a Melbourne quanti gettoni di sviluppo utilizzerà ogni motorista nell’avvio della stagione. Meno di quanti potesse sembrare a inizio anno.

059/4 AL VIA CON MENO GETTONI DEL PREVISTO
La Ferrari, per esempio, non ha ancora completato il ciclo completo di durata con la versione più spinta dello 059/4. Mattia Binotto, il capo dei motoristi del cavallino, l’aveva detto nella presentazione web della SF15-T che a Maranello si sarebbero tenuti dei token nel corso del campionato, ma è probabile che saranno più del previsto.

QUARANTA CAVALLI IN PIU’ E LA COMPRENSIONE DELL’ERS
Il 6 cilindri turbo del Cavallino dovrebbe fare conto su una quarantina di cavalli in più rispetto al 2014, senza estremizzare le scelte di Melbourne che saranno piuttosto conservative. La Ferrari, però, beneficerà dell’accurato lavoro di comprensione dell’ERS da parte dei suoi motoristi, recuperando in parte il gap con l’unità di Brixworth. Non tutti i problemi sarebbero stati risolti: la rottura di una candela avrebbe evidenziato che ci sono ancora fenomeni di detonazione in camera di combustione (l’area nella quale i tecnici di Maranello collaborano con gli austriaci della AVL). Motivo in più per non prendere dei rischi inutili a inizio stagione, in attesa che i long run al banco dinamico diano i responsi che il direttore tecnico James Allison si aspetta, tanto più che anche le prestazioni della Sauber hanno certificato che il motore non è più un… buco nero.

CRESCE L’ATTESA PER MELBOURNE
Barcellona ha detto che la Ferrari sarebbe dietro anche alla Williams FW37, ma potrebbe vedersela con la Red Bull Racing che si è molto coperta in Spagna. Per Daniel Ricciardo l’ordine fra queste tre squadre in Australia sarà determinato da chi saprà fare meno errori, visto che sembrano disporre di monoposto tecnicamente molto vicine. Ormai è solo questione di aspettare qualche giorno per sapere come stanno le cose sul serio…

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