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Con il caso Mercedes - Pirelli finisce il divieto dei test?

Il collaudo segreto di Barcellona scatena violente polemiche e apre nuovi scenari nel Circus

Montecarlo, la fiera della vanità. Il Gp di Monaco è stato lo specchio perfetto dell’attuale Formula 1. Dove l’apparenza conta molto più della sostanza. La Mercedes celebra con Nico Rosberg l’undicesima vittoria della sua storia, la seconda dal ritorno nel Circus. Per il tedesco si tratta di un trionfo: cittadino del Principato, ha ricevuto la coppa del vincitore trent’anni dopo il padre Keke Rosberg. Una bella storia. Sarebbe anche una bella favola da raccontare. I numeri tondi, le celebrazioni piacciono molto al Circus. Non bisogna avere la memoria di un elefante per ricordare l’incredibile successo di Pastor Maldonado al Gp di Spagna del 2012 che aveva festeggiato i 70 anni di Frank Williams o l’unica vittoria di Fernando Alonso con la Ferrari F60 al Gp di Gran Bretagna dove ricorrevano i 60 anni dal primo successo di una Rossa con Froilan Gonzalez proprio a Silverstone. Sono le… coincidenze della vita, quando i numeri alimentano i grandi miti. E spesso si ha la sensazione che la gente abbia anche il bisogno di crederci alle favole. Perché in Formula 1 se ne raccontano molte. Con molta faccia di bronzo, per non dire altro. ROSBERG MERITA RISPETTO Nessuno potrà sindacare il successo limpido e cristallino di Nico Rosberg sulle strade di Montecarlo: il biondino di 27 anni, che parla quattro lingue, è stato indiscutibilmente il più veloce in tutto il week end. Le ha suonate di santa ragione a Lewis Hamilton che sulla W04 non ci ha ancora preso la mano. Sta di fatto che il top driver inglese ne esce ridimensionato dal confronto diretto, anche se resta il grande favorito della Casa tedesca non fosse altro per la classifica del mondiale piloti che lo vede al quarto posto con 62 punti a 4 lunghezze da Fernando Alonso, quello che per tutti è lo sfidante numero uno di Sebastian Vettel, leader incontrastato con 107 lunghezze. Eh sì, perché Nico è sesto nella lista iridata con 60 punti dal tre volte campione tedesco! IL RISULTATO E’ OMOLOGATO Anche la FIA ha sancito che il risultato del Gp di Monaco è omologato, per cui Rosberg può mettere il trofeo nella bacheca delle coppe e non c’è il rischio che debba restituirla. E perché mai avrebbe dovuto? Per il semplice fatto che dietro alle belle cartoline che il Principato ci offre, c’è un risvolto che ha ben poco a che fare con lo sport, con il rispetto delle regole e la trasparenza. C’è il mondo degli affari. E, soprattutto, ci sono giochi politici e scontri di potere. IL REGOLEMENTO, I CODICILLI E LE MAIL Esiste un regolamento scritto della Formula 1, che chiunque può scaricare dal sito della FIA, ma tutti ormai sappiamo tutti che quelle centinaia di pagine non contano niente. Meno della carta igienica. Perché c’è sempre una e mail, un contratto privato, un accordo segreto che distorce la realtà a dispetto di tutti gli altri. Chi ha autorizzato la Pirelli al test e perché è stato tenuto segreto? TEST PIRELLI PER 2014 E IL CANADA La Mercedes, infatti, ha effettuato un collaudo di gomme a Barcellona per tre giorni dopo il Gp di Spagna: ha risposto all’invito della Pirelli che aveva necessità di sperimentare le gomme per il 2014 (allora il contratto di rinnovo è già cosa fatta!) e verificare la consistenza delle coperture modificate che verranno portate in Canada, dopo i problemi registrati in Spagna e Bahrein. Gli altri team hanno declinato l’offerta, non ritenendo utile portare una macchina vecchia di due anni per capire gli pneumatici nuovi. LA FURBATA DI BRAWN Ross Brawn, ancora una volta astuto come una “volpe”, ha lasciato in Catalunya le frecce d’argento del Gp ispanico, facendo un grande “regalo” alla Pirelli che solitamente è costretta a sviluppare i suoi prodotti con una vecchia Renault del 2010, registrando valori di carico aerodinamico molto lontani da quelli reali. Una manna per i tecnici di Paul Hembery che hanno aggiunto kevlar nelle gomme posteriori e tolto fili di acciaio. PROVATA LA NUOVA SOSPENSIONE E sono rimasti anche i piloti titolari: Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Non è stato convocato il test driver. Perché oltre alle gomme Pirelli c’era da provare anche la sospensione posteriore modificata. La seconda pelle del cambio, infatti, è stata pensata apposta per spostare gli attacchi dei bracci, senza dover rifare la scatola della trasmissione in titanio (che deve rimanere la stessa per cinque Gp a norma di regolamento). La W04 si è sempre rivelata una monoposto molto veloce nel giro secco, ma anche terribilmente usurante sulle gomme posteriori. LA W04 NON CONSUMA PIU’ LE GOMME La Mercedes che nel Gp di Spagna aveva beccato un distacco di oltre un minuto dal vincitore Fernando Alonso, a distanza di due settimane è diventata la regina del Principato di Monaco. E non parliamo di miracoli, per favore! Se la Pirelli era autorizzata dalla FIA a effettuare il test, la squadra di Brackley non poteva utilizzare la W04 dotata delle ultime modifiche. Tutti hanno fatto finta di niente. Come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. LAUDA E WOLFF DUE PINOCCHI E non ci possono essere zone franche nel regolamento: se per i filming day che vengono concessi alle squadre non si possono schierare macchine con soluzioni dotate di novità tecniche, non si capisce come si possa permettere la messa a punto di una sospensione nei test di sviluppo delle gomme. Qui è la logica che salta ed entra in campo la politica, i giochi e le forze di potere. Viene da ridere amaro nel rivedere Niki Lauda e Toto Wolff in televisione prima del via della corsa minimizzare tutta la polemica che è montata sul caso dei test Pirelli. Entrambi hanno detto che era tutto perfettamente in regola. Mentivano sapendo di mentire. Con facce di bronzo scolpite. Nico Rosberg ha dominato il Gp di Monaco con la W04 ma, ovviamente, non ha beneficiato di alcun vantaggio dai tre giorni di test a Barcellona! FINE DEL DIVIETO DEI TEST? Come finirà? Con carte bollate e ricorsi, pane per gli avvocati. Red Bull Racing e Ferrari hanno presentato una richiesta di chiarimento alla FIA prima della gara. I commissari sportivi del Gp di Monaco se ne sono lavati le mani. Qualsiasi pronunciamento viene lasciato al Tribunale d’Appello della FIA, l’organo giudicante di secondo grado. Ci saranno provvedimenti? Lo scopriremo nel tempo. È certo un fatto: che il divieto dei test può considerarsi morto. LA FERRARI GIRI PER MOTIVI DI SICUREZZA Se è vero che la Ferrari F138 di Felipe Massa si è schiantata a Sainte Devote per un cedimento meccanico e non un errore di montaggio, allora la squadra del Cavallino avrebbe il diritto di fare una test, invocando la questione di sicurezza, per verificare se la modifica che verrà apportata alla Rossa sarà adeguata ai cordoli di Montreal, altrettanto impegnativi come quelli del Principato? GUERRA DI SUCCESSIONE Questa Formula 1 incapace di chiudere il rinnovo del Patto della Concordia è in piena ebollizione. Molti hanno scoperto di essere stati turlupinati, dopo aver turlupinato gli altri in precedenza. Sembra che ci sia la gara a chi è più furbo e non il più bravo. E si potrebbe arrivare ad una sorta di resa dei conti. Sullo sfondo, infatti, si delinea quella che può essere definita la guerra di successione a Bernie Ecclestone. Prepariamoci, perché è solo l’inizio…

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