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F1: ecco perché è giusto fare saltare i congelamenti

Racing Point e Alpha Tauri potranno aggiornare le loro monoposto 2020 con i pezzi omologati di Mercedes W11 e Red Bull RB16 senza pagare alcun token grazie a un buco regoalmentare studiato scientemente.

Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Eravamo rimasti basiti quando in giugno avevamo anticipato che Racing Point e AlphaTauri potranno avere gli aggiornamenti 2020 di Mercedes e Red Bull Racing senza pagare dei gettoni.

Quell’articolo di Roberto Chinchero non suscitò grandi reazioni perché la F1 era ancora in una sorta di stato di torpore e le nuove regole imposte da Jean Todt erano state digerite dalle squadre come un male necessario per salvare i piccoli team dal default dopo la pandemia di Coronavirus.

Mattia Binotto parlava di atto di responsabilità della Ferrari, mentre la sensazione è che qualcuno gli abbia messo una pistola alla tempia costringendo il Cavallino ad accettare delle norme capestro per purgare il maledetto accordo segreto con la FIA e la storia del motori.

Toto Wolff, in maniera sibillina, sabato ha lasciato intendere che le direttive tecniche della Federazione non hanno rivoluzionato le regole dei motori che erano già chiare prima, facendo capire, ma non dicendolo chiaramente, che la Ferrari aveva fatto la furba e adesso ne stava pagando le inevitabili conseguenze.

Insomma la Ferrari per redimersi si sarebbe venduta l’anima accettando, suo malgrado, una serie di lacci e lacciuoli che impediscono alla SF1000, macchina sbagliata, sbagliatissima, di risalire la china. Non solo lo sviluppo è limitato in questo strano 2020, ma sarà vincolato nel 2021. Per qualcuno, ma non per tutti.

La Racing Point, squadra clienti Mercedes, potrà aggiornare la RP20 con le parti della W11 che sta dominando la scena quest’anno senza pagare alcun gettone, semplicemente perché le parti sono già omologate dalla squadra di Brackley. Lo stesso potrà fare l’Alpha Tauri con la Red Bull. La domanda da farsi è una: chi ha “ispirato” queste regole e chi ha lasciato aperta questa utile via di fuga?

Per trovare una risposta non bisogna perdere troppo tempo. È lapalissiano. Ma è evidente che la stagione 2021 inizierà con delle storture. Marcin Budkowski, responsabile tecnico Renault, ha fatto sentire la sua voce: “C’è una scappatoia regolamentare che permette a due squadre di beneficiare di questa norma. Dovremo discuterne di nuovo con la FIA e gli altri team”.

Insomma la questione non è chiusa. Le regole sono state cambiate d’imperio e possono essere nuovamente modificate in corsa.

La Ferrari si sintonizza sulla stessa linea della Renault, consapevole che insieme alla Rossa saranno vittime del Cavallino anche Alfa Romeo e Haas, costrette a sorbirsi le scelte di sviluppo che saranno adottate a Maranello nella delibera dei token.

I gettoni di sviluppo si erano dimostrati un disastro all’inizio dell’era ibrida ed erano giustamente stati aboliti al secondo anno della loro applicazione. Ora ci sarà un tentativo di farli saltare molto prima perché qualsiasi vincolo alla ricerca blinda la superiorità di chi domina oggi.

E la scusa di supportare i team minori non regge più, perché per migliorare le attuali monoposto sarà necessario spendere delle fortune sui pochi particolari nei quali sarà concesso mettere le mani sulle macchine. Ma è Formula 1 questa?

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