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F1: ecco cosa insegna il rogo di Grosjean

La FIA ha aperto un'inchiesta sull'incidente della Haas nel GP del Bahrain. Stando alle prime indiscrezioni sarebbe emerso che la cellula di sicurezza del telaio avrebbe retto perfettamente all'impatto, mentre a cedere sarebbe stato il posteriore provocando una fuoriuscita dei 110 kg di carburante contenuti nel serbatoio FT5-99. Oltre a inasprire i crash test sarà necessario intervenire per evitare che il fuoco possa tornare a essere protagonista.

I commissari si occupano dei resti dell'auto di Romain Grosjean, Haas VF-20, dopo il brutto incidente al primo giro

Andy Hone / Motorsport Images

Cosa insegna il rogo della Haas di Romain Grosjean nel GP del Bahrain? Il pilota francese si candida a tornare al volante della sua VF-20 in occasione dell’ultima gara in calendario ad Abu Dhabi fra poco più di una settimana se le ustioni alle mani e al piede sinistro gli consentiranno di essere dichiarato fit per la gara.

Romain se l’è cavata davvero con poco dopo aver vissuto uno degli incidenti più brutti della storia della F1. Il ritorno del fuoco ha fatto tornare alla memoria episodi che sembravano dimenticati. Ricordiamo che l’ultimo incendio di una monoposto risale al 1996 quando Pedro Diniz nel GP di Argentina a Buenos Aires riuscì a scappare via dalla Prost JS43–Mugen Honda avvolta dalle fiamme per una vistosa perdita di carburante conseguente al pit stop con rifornimento.

I vigili del fuoco spengono le fiamme causate dall'incidente di Romain Grosjean sulla Haas VF-20 nel GP del Bahrain

I vigili del fuoco spengono le fiamme causate dall'incidente di Romain Grosjean sulla Haas VF-20 nel GP del Bahrain

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Dopo 24 anni abbiamo rivisto un’autentica palla di fuoco che ha avvolto Grosjean negli interminabili 28 secondi che sono trascorsi per vederlo uscire vivo dalle fiamme. Un nemico che sembrava sconfitto è tornato a mostrare tutta la sua pericolosità: la FIA ha aperto un’inchiesta per trovare le risposte a tante domande che sono sorte nel paddock dopo il terribile crash della Haas.

Le immagini della vettura carbonizzata intrappolata nelle lamiere accartocciate dei guard rail hanno fatto il giro del mondo, ma fra gli addetti ai lavori resta indelebile l’esplosione che si è udita nel corso del primo giro, seguita da una palla di fuoco che si è alzata in alto come se fosse scoppiata una bomba.

La F1 s’interroga su cosa bisognerà fare per evitare che questa minaccia possa ripetersi in futuro. L’impatto quasi frontale (circa 35 gradi) della monoposto contro le barriere è stato devastante: si è calcolata una decelerazione di 53g mentre la vettura viaggiava a circa 220 km/h (Romain ha frenato violentemente per ridurre la velocità d’impatto).

La Haas di Grosjean incastrata fra le lame: si nota il palo di sostegno del triplo rail

La Haas di Grosjean incastrata fra le lame: si nota il palo di sostegno del triplo rail

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Il palo di sostegno della tripla lama ha fatto da perno sul quale la Haas si è spezzata in due: la monoscocca si è incuneata fra le lamiere in direzione opposta al senso di marcia, mentre il retrotreno con il motore è rimasto sul lato della pista. Tutte le connessioni fra il telaio e la power unit si sono rotte: gli attacchi del propulsore si sono strappati così come tutti i condotti di benzina, olio, acqua ed energia elettrica.

La freccia mostra non la batteria ma il suo involucro esterno rimasto allaccato al retrotreno

La freccia mostra non la batteria ma il suo involucro esterno rimasto allaccato al retrotreno

Photo by: Motorsport Images

Il contenitore in carbonio della batteria dell’ERS è rimasto attaccato al retrotreno, mentre la batteria vera e propria è rimasta penzoloni alla scocca. La cellula di sicurezza ha fatto pienamente il suo lavoro lasciando pressoché incolume Grosjean se non per le ustioni agli arti.

Mercedes F1 W08: ecco i carichi a cui deve sottostare l'Halo per l'omologazione

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Photo by: Giorgio Piola

Abbiamo detto e ripetuto che l’Halo è stato determinante per evitare che il rail brutalizzasse il corpo di Romain, ma starebbe emergendo che la zona del serbatoio avrebbe patito un cedimento che avrebbe innescato la copiosa fuoriuscita di carburante.

Le frecce indicano i punti dove le pelli esterne del telaio hanno ceduto, ma la cellula di sopravvivenza ha fatto il suo dovere

Le frecce indicano i punti dove le pelli esterne del telaio hanno ceduto, ma la cellula di sopravvivenza ha fatto il suo dovere

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

A bordo c’erano i 110 kg di benzina del pieno che hanno alimentato lo spaventoso rogo dal quale il pilota francese ha saputo uscire con i suoi mezzi dopo tre tentativi di uscire dall’abitacolo rimasto sospeso nel buco che si era creato fra le tre lame.

Ecco come si è deformata la scocca della Haas nel posteriore dopo che si è staccato il retrotreno

Ecco come si è deformata la scocca della Haas nel posteriore dopo che si è staccato il retrotreno

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

È saltato anche il “tappo” di sinistra del rifornimento e il serbatoio realizzato dalla ATL per tutti i team di F1 secondo le specifiche di sicurezza FT5-99, non ha retto al cedimento posteriore per il forte impatto contro il palo che reggeva la barriera. La sacca è stata esposta e non è certo che i quick-connector che dovrebbero chiudere istantaneamente il flusso di carburante dal serbatoio al motore abbiano evitato una perdita di benzina. L’esplosione conseguente al crash ha fatto il resto.

Il vigile del fuoco spegne le fiamme causate dall' incidente di Romain Grosjean, Haas VF-20, al primo giro del GP del Bahrain

Il vigile del fuoco spegne le fiamme causate dall' incidente di Romain Grosjean, Haas VF-20, al primo giro del GP del Bahrain

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

I soccorritori si sono trovati con la batteria che è rimasta per terra e non è esplosa, ma per effetto dell’enorme calore che si è prodotto con l’incendio, ha continuato a “friggere” anche quando le fiamme erano state domate dagli estintori, producendo crepitii e piccoli scoppi. Le fiamme più scure probabilmente erano dovute alle sostanze contenute nella batteria.

Telaio Ferrari F60, serbatoio carburante e batteria KERS (in basso)

Telaio Ferrari F60, serbatoio carburante e batteria KERS (in basso)

Photo by: Giorgio Piola

La Formula 1, quindi, si dovrà interrogare su cosa sarà possibile studiare per evitare che in situazioni analoghe il fuoco possa tornare a essere protagonista. Il coperchio del serbatoio, probabilmente, dovrà essere più resistente, così come potrà essere migliorata la struttura anti-intrusione che finora è stata pensata solo per proteggere il pilota.

Le frecce rosse indicano dove i coni anti-intrusione si sono frantumati nell'impatto

Le frecce rosse indicano dove i coni anti-intrusione si sono frantumati nell'impatto

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

I coni in carbonio laterali si sono divelti per effetto del crash, ma hanno protetto Grosjean: l’inchiesta della FIA dovrà analizzare tutti i dati che i commissari di Nikolas Tombazis e Jo Bauer hanno raccolto con testimonianze video, fotografiche e telemetriche. Il relitto della Haas è a disposizione in un box di Sakhir.

Romain Grosjean, Haas F1

Romain Grosjean, Haas F1

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Sarà interessante scoprire se le immagini della camera HD che la FIA monta sotto all’Halo di tutte le F1 per analizzare cosa accade ai piloti durante un incidente, ha raccolto dei frame sull’accaduto prima di cuocersi. Quasi sicuramente avrà registrato dei file fino all'impatto quando la monoposto si è speazzata e tutti i cablaggi si sono tagliati.

Ricordiamo che nel regolamento 2022 che introdurrà in F1 le monoposto a effetto suolo sono già previsti degli inasprimenti dei crash test dopo l’incidente mortale di Antoine Hubert l’anno scorso a Spa-Francorchamps nella gara di Formula 2. In particolare l’anti sfondamento laterale richiederà un carico laterale statico mostruoso rispetto a oggi e renderà molto più complicata l’omologazione delle scocche.

Il lavoro di ricerca della FIA, quindi, non si è mai fermato, ma il fuoco di domenica ha aperto altri fronti di discussione che dovranno essere attentamente esaminati.

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