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Ecco come la F.1 migliora la sicurezza stradale

Tanti eventi in giro per il mondo promossi dalla FIA e da personalità di spicco per sensibilizzare le persone

C'è relazione tra le competizioni automobilistiche e la sicurezza nelle strade di tutti i giorni? La risposta è sì, molto più di quanto si possa pensare.

Non meno di 1,3 milioni di persone perdono la vita in un incidente stradale nell'arco di un solo anno. Pensate a quanti incidenti aerei avvengono nello stesso arco di tempo: possono morire purtroppo circa 130 persone, ma gli incidenti sono fortunatamente molto limitati, mentre sulle strade si continua a morire con preoccupante frequenza.

La Federazione Internazionale dell'Automobile si è posta questo problema, non solo come governo del motorsport, ma anche come organo responsabile di tutto ciò che riguarda l'automobilismo attraverso la propria rete internazionale di club che vi aderiscono. 

Nel mese di aprile il presidente FIA Jean Todt è stato nominato inviato speciale per la sicurezza dalle Nazioni Unite attraverso il segretario generale Ban Ki-moon proprio per il lavoro che l'ex direttore generale della Gestione Sportiva Ferrari e i suoi collaboratori stanno facendo per aumentare la sicurezza stradale. Questa settimana Todt è stato presente a un evento proprio su questo tema assieme a Carlos Slim, un altro grande sostenitore della sicurezza stradale. 

"Abbiamo sviluppato la sicurezza nelle corse per decenni e molto può essere ancora fatto sulle vetture stradali. La nostra organizzazione ha il preciso dovere di promuovere e aumentare la sicurezza stradale nel mondo", ha dichiarato Todt.

"Gli incidenti stradali possono essere accostati alle più pericolose malattine della nostra epoca, ma sappiamo dove intervenire: nell'educazione, nelle forze dell'ordine e nelle infrastrutture stradali. Quindi abbiamo la percezione di quello che bisogna fare nell'immedito futuro". 

Le prime campagne per migliorare la sicurezza stradale hanno già coinvolto alcuni pilot di spicco del Motorsport. "Lo abbiamo fatto perché i giovani vedono i piloti come eroi. Quindi se loro danno consigni come non bere prima di mettersi alla guida, per esempio, o mettersi la cintura prima di partire questo torna certamente molto utile", ha proseguito Todt. "Quindi abbiamo un programma di prevenzione nel mondo che coinvolge i più grandi camioni di ogni sport, da calciatori a piloti, sino ad arrivare ai tennisti come, ad esempio, Rafa Nadal".

La F.1 prende spunto dalla prorpia storia per migliorare la sicurezza stradale.

Uno dei più grandi attivisti che aiuta Todt nella campagna per la sicurezza stradale è sicuramente Emerson Fittipaldi. L'ex iridato della classe regina del motorsport a ruote scoperte e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis ha preso spunto dagli anni più pericolosi della F.1 per portare alcuni esempi calzanti.

"Possiamo prendere come esempio gli anni 60 e 70, a mio avviso le decadi più pericolose in assoluto della Formula 1. Abbiamo migliorato tutto: vetture, circuiti, abbigliamento per i piloti e gli addetti alla sicurezza. Parallelamente alle corse, possiamo fare molto per la sicurezza nelle strade di tutti i giorni. Se pensiamo a come abbiamo migliorato le cose allora, lo stesso può certamente avvenire anche nelle strade, ad esempio migliorando le barriere che troviamo ogni giorno ai bordi delle carreggiate", ha dichiarato Fittipaldi.

Pensare globalmente, agire localmente.

Una delle maggiori difficoltà della FIA sono le esigenze di oltre 200 paesi differenti che sono riconosciuti dalle Nazioni Unite. Il numero di strade su cui intervenire risulta immenso. 

"Stiamo lavorando con tutti i nostri club situati nei vari paesi. Certo, i problemi nel Regno Unito o in Francia  - che hanno strade di buon livello - sono nettamente differenti da quelli presentati da India, Myanmar o Vietnam. Nel Regno Unito e in Francia le cose sono decisamente migliorate negli ultimi anni. In Francia siamo passati da dover piangere 18.000 morti ad appena 3.000. Ma anche questi 3.000 sono troppi. C'è ancora molto lavoro da dover fare", ha affermato Todt.

"Nei paesi in via di sviluppo il lavoro da fare è ancora più grande. Non c'è educazione, né l'applicazione di certe norme e nemmeno infrastrutture adeguate. Il numero di morti rispetto ai paesi che ho citato poco fa è infinitamente maggiore, purtroppo".

Fare la differenza in Messico.

Uno degli uomini d'affari più importanti e facoltosi al mondo, Carlos Slim, è una figura assai influente per questa campagna sulla sicurezza nelle strade. Egli ritiene che il motorsport "Sia un laboratorio di grandi innovazioni che porta beneficio sulle strade, ma anche che aiuti tramite le innovazioni tecnologiche la sicurezza dei viaggiatori e l'ambiente che ci circonda".

"Abbiamo lavorato intensamente con Croce Rossa Messicana, associazioni messicane delle istituzioni di assicurazione per avere dati reali riguardo il numero di incidenti e le dinamiche. La cosa più spiacevole che abbiamo potuto notare è che il 90% dei casi si sarebbero evitati incidenti con sistemi di prevenzione più efficaci".

"Di conseguenza la FIA ha stabilito alcune regole fondamentali di prevenzione agli incidenti, che ora condividiamo tutti a livello mondiale".

Fittipaldi ha attivato una campagna per la sicurezza stradale in Brasile.

Fittipaldi parlerà al grande evento di Città del Messico nella giornata di oggi, parlando di tutti i problemi riguardanti il suo paese, il Brasile.

"In Brasile muoiono dalle 40.000 alle 45.000 persone e rimangono ferite oltre 500.000 persone in maniera grave. Abbiamo bisogno di più infrastrutture, di prendere spunto da uno dei paesi che più ha fatto per la sicurezza stradale negli ultimi anni: il Regno Unito".

"In Brasile molte vetture sono piccole ed economiche. Non hanno airbag, non supererebbero di certo i moderni crash test, ma i prroduttori ancora le vendono. E questo è un aspetto da valutare e da migliorare. Stiamo cercando di inserire le norme che vigono in Europa anche in Sudamerica, ma questo processo non potrà avvenire in un anno, ma penso che nei prossimi quattro o cinque anni potremmo vedere significativi cambiamenti in positivo. Sarà inoltre necessario aumentare i sistemi di sicurezza all'interno delle vetture che saranno vendute nel Sud del continente americano".

La campagna sulla sicurezza stradale prosegue.

Dopo l'evento di Città del Messico di questa settimana ve ne sarà un altro che avrà sede a New York alla fine di questo mese, con Carlos Slim e altri personaggi influenti che saranno presenti alla prossima manifestazione.

"La FIA è un'organizzazione globale - ha detto Todt - che regola il Motorsport ma anche tutto ciò che è automobile al di fuori delle competizioni. Avevamo bisogno di maggire sinergia tra le due parti. Tutti quelli con cui ho parlato sono molto favvorevoli alla nostra iniziativa. La sicurezza stradale riguarda ogni individuo del mondo".

Anche Fittipaldi ha proseguito sulla stessa flasariga del presidente della FIA: "C'è la necessità di migliorare nei prossimi 15 anni, diciamo da qui al 2030, perché entro breve gli automobilisti in circolazione nelle strade aumenteranno vertiginosamente, al ritmo della crescita della popolazione mondiale. Penso che il Motorsport potrà aiutare molto la sicurezza stradale data la grande esperienza negli anni a tal riguardo".

Vi invitiamo a cercare lo spot sulla sicurezza stradale voluto dalla FIA e diretto dal grande regista Luc Besson. Il significato del video fa riflettere e porta a fare il prossimo passo nel lungo cammino della sicurezza stradale. 

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