Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Ultime notizie

E se l'Audi puntasse sulla Toro Rosso-Lamborghini?

Domenicali potrebbe costruire una squadra "italiana" per sfidare la Ferrari in una sorta di clamoroso derby

Jörg Zander è il primo tassello di un progetto ambizioso. Molto ambizioso. Ufficialmente dal 1 gennaio 2015 sarà il nuovo direttore tecnico dell’Audi Motorsport. Ma è naturale chiedersi perché sia stato chiamato proprio il tecnico tedesco che ha una grande conoscenza del mondo della Formula 1 formata negli anni in Toyota, BAR, Honda Racing, Williams, Sauber e Brawn GP.

Certo l’attenzione della Casa degli anelli è concentrata al WEC e alla 24 Ore di Le Mans, ma nel Gruppo Vw le sirene della Formula 1 si sono fatte sempre più attrattive dopo che a capo dei progetti speciali è arrivato a Ingolstadt Stefano Domenicali.

L’ex team principal della Ferrari, dopo essersi depurato dalle “tossine” dell’ultimo periodo a Maranello, è stato chiamato in Germania per rispondere direttamente al presidente Audi, Rupert Stadler, dei nuovi progetto speciali. Non ha niente a che vedere con il Reparto Corse che Wolfgang Ullrich gestisce da anni come una invincibile armata nelle gare endurance.

L’avventura del manager austriaco sta per arrivare a compimento con l’età della pensione e a Ingolstadt stanno pensando al futuro: fermo restando l’impegno ufficiale nel DTM, sta allargando la presenza del marchio nel Motorsport, aprendo in modo particolare ai clienti sportivi. La R8 LMS Ultra è un gioiello che anima i campionati Gran Turismo nel mondo, mentre parte quest’anno l’Audi TT Cup, il monomarca che sarà legato al DTM, con l’obiettivo di creare l’entry level.

Insomma sta cambiando la politica sportiva dell’Audi e non è affatto detto che nel futuro ci debbano essere per forza le gare di durata. Anzi, con l’uscita di Ullrich non è da escludere che i quattro anelli escano dal WEC per lasciare il campo aperto alla “cugina” Porsche, appena rientrata nell’Endurance con la 919 Hybrid, vittoriosa nell’ultima gara di Interlagos.

E, allora, si torna a parlare di Formula 1. È vero che Ferdinand Piech è contrario ad un ingresso nel Circus da sempre, per la disistima nei confronti di Bernie Ecclestone, il "padre padrone" che ha ripreso il controllo del mondo dei Gp, dopo essere uscito indenne dal processo a Monaco di Baviera.

Il compito di Stefano Domenicali sarebbe quello di effettuare uno studio di fattibilità per la costituzione di un team di Formula 1. I tedeschi nostalgici auspicano un ritorno dell’Auto Union, ma è più probabile che la declinazione del progetto possa prendere altre strade molto interessanti.

La base telaistica, infatti, potrebbe essere l’attuale Scuderia Toro Rosso. La sede faentina, che è in piena fase di espansione con una sempre più importante antenna tecnologica a Bicester, in Gran Bretagna, potrebbe diventare uno dei gangli vitali dell’operazione, ma il marchio intorno al quale si potrebbe realizzare lo sbarco in Formula 1 sarebbe quello Lamborghini.

La Casa di Sant’Agata Bolognese potrebbe riaffacciarsi nel Circus sfidando la Ferrari in una sorta di “derby” italiano. Due marchi separati da nemmeno 45 km di strada potrebbero tornare a sfidarsi in pista non solo nelle gare GT ma anche sulla griglia di un Gp.

Oggi l’attenzione del Reparto Corse Lamborghini, diretto da Giorgio Sanna, è puntata al lancio della Huracán LP 620-2 Super Trofeo nei tre monomarca (Europa, Usa e Asia) e alla diffusione della GT3, ma non è detto che la politica sportiva del Toro non debba cambiare prossimamente. La power unit non è detto che debba nascere per forza in Emilia, ma sulle testate potrebbe avere il prestigioso marchio Lamborghini.

Stefano Domenicali, allora, potrebbe diventare una sorta di “pifferaio magico” capace di richiamare le migliori risorse su un progetto che potrebbe essere molto ambizioso. La sfida alla Ferrari, al nuovo mondo di Sergio Marchionne sembra appassionare i tedeschi. E, non a caso, i dirimpettai di Sant’Agata Bolognese cominciano ad agitarsi nel timore che possano scappare via quegli uomini che hanno negli anni reso forte il tessuto della squadra di Maranello. Tecnici sconosciuti al grande pubblico ma che hanno sempre fatto marciare come un orologio svizzero la factory del Cavallino.

A qualcuno l’idea può sembrare solo un sogno, ma attenzione a non screditare i tedeschi: la loro presenza in quella che è chiamata la Motor Valley è molto forte e radicata, visto che alla Lamborghini si può aggregare anche la Ducati di Borgo Panigale, rivelando che in questa “Italietta” che non trova i mezzi per uscire dalla crisi, ci sono realtà produttive che funzionano in un ambiente sindacale sano.

L’acquisizione della Scuderia Toro Rosso, pertanto, sarebbe perfettamente in linea con una crescita territoriale dell’Audi in Emilia Romagna. Siamo pronti alle puntuali smentite che arriveranno dalle fonti ufficiali interessate, ma l’idea sta intrigando molto non solo l’Audi, ma in generale il mondo della Formula 1…

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Piero Ferrari: "Marchionne sarebbe piaciuto a Enzo"
Articolo successivo Manor e Caterham nella entry list 2015 aggiornata

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera