Doppietta Ferrari a Singapore, ma vince Vettel!
Il tedesco si aggiudica il GP di Singapore davanti a Leclerc: la Ferrari domina una gara molto strana condizionata dalla tattica e da tre safety car. Seb rompe il ghiaccio con la SF90, mentre Leclerc ha patito una scelta strategica. Verstappen terzo davanti alle due Mercedes.
Sebastian Vettel, Ferrari SF90 precede Charles Leclerc, Ferrari SF90
Glenn Dunbar / Motorsport Images
E' stata una partita di Risiko, non un Gran Premio, dove la tattica ha fatto saltare il banco e i nervi oltre ai conti dei computer. E la Ferrari festeggia una doppietta con Sebastian Vettel che torna alla vittoria, davanti a un furioso Charles Leclerc che si sente privato di un'altra perla delle sue.
Per Sebastian è la 53esima della carriera, la prima di quest'anno, interrompendo un digiuno di 23 GP che durava dal Belgio 2018. E' una vittoria salutare per il pilota di Heppenheim che oggi avrà trovato le motivazioni per continuare a correre in F1 anche nel 2020.
Il tedesco centra la vittoria con Lina, macchina indigesta per il suo stile di guida, ma la SF90 con il nuovo pacchetto aerodinamico è diventata capace di vincere anche a Marina Bay, una pista dove il carico aerodinamico conta più dell'efficienza aerodinamica. E' la terza affermazione di fila della Ferrari dopo l'uno due di Leclerc a Spa e Monza che porta il conteggio a 238 vittorie.
La squadra del Cavallino si rilancia, mentre la Mercedes entra in crisi, costretta fuori dal podio con Lewis Hamilton, quarto, e Valtteri Bottas, quinto in una gara nella quale contava di strappare una doppietta. E' stata una corsa anomala che si è conclusa al limite delle due ore, per una condotta lentissima nelle prime fasi e due safety car.
Charles Leclerc, partito dalla pole, per 18 giri ha guidato una... processione: il passo gara è stato dettato dall'ingegnere di pista del Cavallino (circa 10 secondi sopra il tempo della pole!) per fare lift e coast in modo da allungare lo stint (la Pirelli aveva previsto il pit al giro 16) e tenere il gruppo compatto per evitare l'undercut della Mercedes e per fare fuel saving.
Poi si sono aperte le ostilità con Vettel chiamato al pit stop al giro19 (sosta di 3"0) seguito il giro dopo da Leclerc (2"4), mentre la Mercedes ha deciso, sbagliando, di allungare lo stint perché il gruppo con la "processione" non si era sgranato. E così alla fine della sarabanda dei sorpassi Vettel si è trovato al comando. La chiamata Ferrari, fatta per coprirsi dalla Mercedes (e Verstappen), ha giocato a favore del tedesco, ma non è stata il frutto di un gioco di squadra ordito a favore del quattro volte campione del mondo.
La doppietta Ferrari (l'ultima in Ungheria due anni fa) sancisce una Rossa che può togliersi altre soddisfazioni nel corso della stagione, ma incendia il dualismo fra i due piloti. Vettel raccoglie quanto si è visto regalare dall'andamento della corsa, ma ha fatto una gara perfetta, senza la minima sbavatura che lo ha portato a vincere dal terzo posto al via.
Sebastian non ha commesso errori anche nelle ripartenze, mentre Leclerc alle sue spalle si faceva vedere grande negli specchietti. Il monegasco ci ha provato a pungolare il compagno di squadra, ma alla fine è arrivato l'ordine di Laurent Mekies via radio di portare le macchine a casa. E il ragazzo, pur schiumando di rabbia, si è accodato, scuotendo la testa nel giro di rientro per rendere pubblico il suo disappunto, prima di abbracciare Vettel al parco chiuso. E, comunque, il ragazzo sale al terzo posto nel modiale piloti appaiando Verstappen...
Mattia Binotto avrà di nuovo da discutere con i piloti dopo Monza e l'avere due galli nel pollaio gli renderà il futuro più complicato. Ma è il segno che la Rossa è tornata: non è più ai margini della F1 e la Mercedes si deve preoccupare.
Il mondiale, il sesto di Lewis, non è in discussione, ma la Mercedes è rimasta fuori dal podio perché il terzo posto è andato a Max Verstappen. L'olandese ha beneficiato dell'errore strategico della squadra di Brackley che ha ritardato troppo la sosta, e porta a casa un piazzamento che va oltre le attese nonostante un motore Honda un po' sgonfiato.
Male la Mercedes: contava di rovesciare il risultato della qualifica con la strategia e, invece, Lewis e Valtteri sono naufragati proprio per la tattica. Il team aveva programmato di portare un pacchetto di novità a Sazuka e, invece, verrà anticipata già a Sochi una sospensione anteriore provata da Bottas nelle prove libere.
Bene Alex Albon con la seconda Red Bull: l'anglo-thailandese cerca un rinnovo nel team di Milton Keynes e il sesto posto non lo allontana da quell'obiettivo. Soddisfatto Lando Norris che ha vinto il GP degli altri con la McLaren, settimo e positivo l'ottavo posto di Pierre Gasly con la Toro Rosso: il francese ha saputo gestire le gomme hard montate al via fino al giro 32, finendo spesso in bagarre. E' sotto inchiesta per la ruotata rifilata a Kimi Raikkonen nella quale il finlandese ci ha rimesso l'anteriore sinistra.
Nono è Nico Hulkenberg con la Renault e di nuovo a punti Antonio Giovinazzi con l'Alfa Romeo. L'italiano con le medie è stato anche in testa al Gran Premio, ma poi la stratega del team lo ha lasciato in pista troppo a lungo per cui è precipitato nelle retrovie del gruppo. Giovi non si è perso d'animo e dopo un secondo pit stop in safety car è ripartito di gran carriera con le soft per agguantare quel punticino che ripaga la fatica. Tutto il resto è cinema...
Cla | Pilota | Giri | Tempo | Distacco | Distacco | km orari | Punti | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 |
Sebastian Vettel
|
61 | 1:58'33.667 | 156.226 | 25 | |||
2 |
Charles Leclerc
|
61 | 1:58'36.308 | 2.641 | 2.641 | 156.168 | 18 | |
3 |
Max Verstappen
|
61 | 1:58'37.488 | 3.821 | 1.180 | 156.142 | 15 | |
4 |
Lewis Carl Davidson Hamilton
|
61 | 1:58'38.275 | 4.608 | 0.787 | 156.125 | 12 | |
5 |
Valtteri Bottas
|
61 | 1:58'39.786 | 6.119 | 1.511 | 156.091 | 10 | |
6 |
Alexander Albon
|
61 | 1:58'45.330 | 11.663 | 5.544 | 155.970 | 8 | |
7 |
Lando Norris
|
61 | 1:58'48.436 | 14.769 | 3.106 | 155.902 | 6 | |
8 |
Pierre Gasly
|
61 | 1:58'49.214 | 15.547 | 0.778 | 155.885 | 4 | |
9 |
Nicolas Hülkenberg
|
61 | 1:58'50.385 | 16.718 | 1.171 | 155.859 | 2 | |
10 |
Antonio Maria Giovinazzi
|
61 | 1:59'01.522 | 27.855 | 11.137 | 155.616 | 1 | |
11 |
Romain Grosjean
|
61 | 1:59'09.103 | 35.436 | 7.581 | 155.451 | ||
12 |
Carlos Sainz Vázquez de Castro
|
61 | 1:59'09.641 | 35.974 | 0.538 | 155.440 | ||
13 |
Lance Stroll
|
61 | 1:59'10.086 | 36.419 | 0.445 | 155.430 | ||
14 |
Daniel Ricciardo
|
61 | 1:59'11.327 | 37.660 | 1.241 | 155.403 | ||
15 |
Daniil Kvyat
|
61 | 1:59'11.845 | 38.178 | 0.518 | 155.392 | ||
16 |
Robert Kubica
|
61 | 1:59'20.691 | 47.024 | 8.846 | 155.200 | ||
17 |
Kevin Magnussen
|
61 | 2:00'00.189 | 1'26.522 | 39.498 | 154.348 | ||
Kimi-Matias Räikkönen
|
49 | 1:36'21.711 | 12 Laps | 12 Laps | 154.386 | |||
Sergio Pérez Mendoza
|
42 | 1:20'32.029 | 19 Laps | 7 Laps | 158.325 | |||
George Russell
|
34 | 1:02'56.102 | 27 Laps | 8 Laps | 163.983 | |||
Guarda i risultati completi |
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