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Analisi

Divieto "Party mode": la FIA teme certe scappatoie?

Nella Direttiva Tecnica che spiega come scatterà il divieto della mappa da qualifica emergono anche i dubbi su alcune pratiche che potrebbero essere adottate per ritrovare certi picchi di potenza: sensori e attuatori possono diventare strumenti utili a modificare certi parametri di motore senza passare per la centralina.

I radiatori della Mercedes AMG F1 W11

Foto di: Giorgio Piola

È iniziata una fase di ricerca parallela: la FIA ha introdotto la direttiva tecnica che vieta l’uso di una mappa da qualifica, perché la stessa dovrà essere utilizzata anche per tutta la gara. Un risultato relativamente facile da conseguire semplicemente riducendo le prestazioni. Ma sappiamo tutti che in F1 si cercano tutte le opportunità per cercare il massimo delle performance, per cui non devono stupire richieste di modifiche alle power unit che sarebbero finalizzate alla durata dei motori e che, invece, sono pensate a ritrovare, almeno in parte, quella potenza che andrà perduta.

La TD emanata la scorsa settimana per confermare le restrizioni che scatteranno dal GP d'Italia fa riferimento all'Appendice 4 del Regolamento Sportivo di F1, che copre il periodo di omologazione dei propulsori che va fino al 2025.

I Costruttori possono chiedere alla FIA degli aggiornamenti di motore per “… problemi di affidabilità, sicurezza, riduzione dei costi, packaging in vettura e fornitura".

Nella direttiva tecnica la FIA sostiene che certe modifiche non sono finalizzate all’affidabilità ma al ritrovare il limite delle prestazioni, come nell’uso del “party mode”:

"In molti casi è praticamente impossibile per la FIA accertarsi che le richieste di modifica sui motori siano effettivamente per gli scopi consentiti dai regolamenti e non abbiano alcun effetto sulle prestazioni".

La FIA si attacca ad altre due norme per giustificare il bando del “party mode”: l'articolo 2.7 del Regolamento Tecnico F1, che riguarda l’obbligo da parte dei team di dimostrare il rispetto delle regol, e l'articolo 27.1 del Regolamento Sportivo, che il pilota guidi la monoposto "da solo e senza aiuti".

In sostanza i tecnici della Federazione Internazionale sostengono che ai piloti vengano richieste, per attivare il “party mode”, delle regolazioni sul volante-computer senza che ne conoscano la funzione e gli effetti”.

E siccome gli interventi che vengono fatti non sono funzionali alla salvaguardia della vita della power unit, ma la ricerca della massima potenza, da Monza dovrà essere usata una sola mappa dall’inizio delle qualifiche fino alla fine della gara, ma solo quando il pilota sarà impegnato a sfruttare la massima potenza.

In altre modalità, come abbiamo anticipato ieri su Motorsport.com, per qualsiasi giro più lento del 20% rispetto alla pole sarà permesso adottare una mappa diversa (giri di lancio, di formazione della griglia, di rientro ai box e in fase di safety car e virtual safety car).

Nelle qualifiche e in gara dovrà essere usata la mappa deliberata che potrà essere diversa per ogni evento. I parametri di motore, inoltre, potranno cambiare nell’arco del giro, secondo uno schema che dovrà essere ripetitivo giro per giro.

Non solo, ma ogni Costruttore dovrà dare la stessa mappa anche ai team clienti, senza alcuna differenza con il team ufficiale.

Verrà concessa una certa tolleranza per le unità di potenza già in uso e che possono avere diversi livelli di chilometraggio e / o danni che una squadra deve tenere in considerazione quando vengono azionate. I team che decideranno di adottare un motore nuovo a Spa dovranno già adottare le modalità che gli altri motori adotteranno da Monza in poi.

In caso di problema è possibile adottare una mappa più conservativa per cercare di salvare il motore, ma in quel caso sarà indispensabile informare la FIA e sarà necessario dimostrare cosa non stava funzionando. Ovviamente si dovrà vedere un evidente calo prestazionale e in nessun momento sarà consentito tornare alla modalità originale durante la gara.

Solo in gara sarà concessa un potenza extra per fare dei sorpassi, sfruttando la piena potenza della MGU-K e bloccando la wastegate. In caso di violazione i commissari tecnici faranno una segnalazione agli sportivi anche di chi cercherà di manipolare deliberatamente dei dati di telemetria o il funzionamento di certi sensori e attuatori.

Alcuni motoristi, infatti, stavano studiando il modo di riproporre le estremizzazioni del “party mode” senza fare ricorso a mappature elettroniche estreme, ma sfruttando certi sensori in modo non solo diagnostico. Insomma ad azione corrisponde immediata reazione…

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