Dennis: "Sbagliato negare la commozione di Alonso"
Il team principal della McLaren corregge il tiro sul pilota spagnolo e assicura il suo rientro in Malesia
Ron Dennis corregge il tiro. Finalmente. Un personaggio orgoglioso che difficilmente ammette i propri errori e questa volta ha messo da parte il proprio ego. Ieri il maggiore azionista della McLaren ha fatto una pubblica ammenda sulla criticatissima posizione che la squadra di Woking ha preso a seguito dell’incidente di Fernando Alonso nell’ultimo giorno della prima sessione di test a Barcellona con la MP4-30.
Il team principal si era presentato appositamente al Circuit de Catalunya per spiegare le cause dell’incidente dello spagnolo e ha peggiorato ulteriormente la situazione:
"La mia non è stata la migliore uscita. Capisco perché la stampa mi ha letteralmente massacrato per essere stato impreciso. Volevo essere aperto, onesto. Ho fallito. Ma è il mio obiettivo è cercare di essere il più chiaro possibile in futuro”.
Ron Dennis aveva negato la commozione cerebrale di Fernando Alonso, sostenendo che la monoposto non aveva avuto alcun cedimento, sposando la teoria della folata di vento che avrebbe innescato il crash che costringe l’asturiano a saltare il Gp d’Australia, gara di apertura del mondiale 2015…
"Ci sono un sacco di aspetti legati a una commozione cerebrale. Sono cose difficili da quantificare, che vanno oltre la mia area di competenza. Ma, per quanto ne so, Fernando sarà in Malesia. Ho tutte le ragioni per credere che tornerà a lavorare con la squadra. Ho parlato con lui venendo qui in Australia. Mi ha detto che vuole correre a Sepang. Spero che lo faccia, ma sarà una sua decisione, è una scelta che non dipende da me…”.
Il boss della McLaren è consapevole che il futuro sarà molto difficile…
"Abbiamo una montagna da scalare e siamo pronti a scalarla. Arriveremo dove vorremmo essere…".
Dopo l’apertura di Ron, ora ci aspettiamo che filtri la verità sul crash di Alonso da parte della McLaren: la Formula 1 ha patito un danno enorme alla sua credibilità, lasciando nel mistero un incidente che ha alimentato mille “balle spaziali”. Forse è arrivato il momento di fare chiarezza…
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