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Customer car o terza macchina: questo è il dilemma?

All'idea di Luca di Montezemolo si contrappone quella di Frank Williams che difende lo status di costruttore

La riduzione dei costi è uno dei temi che riscalda la Formula 1. L’idea del budget cap è sul tappeto per il 2015 e attrae molte squadre, ma quando si deve passare dalle chiacchiere ai fatti si scopre che si tratta di un esercizio complicato perché i controlli sono difficili, se non proprio impossibili dato che le vie di fuga possono essere infinite. Luca di Montezemolo, ormai da anni, sostiene che la strada maestra da seguire sia quella della terza macchina. Vale a dire che una squadra può acquistare una vettura completa da un costruttore senza avere l’obbligo della proprietà intellettuale del progetto. Sarebbe una rivoluzione: non sarebbe più necessario avere una vera e propria factory in luogo di un più semplice e snello racing team. IL RITORNO DELLA CUSTOMER CAR Una squadra come la Toro Rosso oggi conta circa 350 dipendenti per progettare, produrre e sviluppare la STR09: parliamo di numeri impegnativi, ma che sono sempre meno della metà di quelli dei top team e non hanno niente a che vedere con quella che era la realtà Minardi, una squadra che superava di poco le cento unità. Sul tavolo dei team principal, quindi, è tornato d’attualità discutere sul futuro. Dieci squadre su undici sarebbero orientate al ripristino delle “customer car”, nella consapevolezza di poter ridurre sensibilmente gli organici della fabbrica e dell’ufficio tecnico, potendo contare su monoposto anche più competitive. WILLIAMS E’ CONTRARIO Volendo restare all’esempio faentino, vale la pena ricordare che la prima vittoria dell’era Red Bull era arrivata dalla Toro Rosso che vinse il Gp d’Italia 2008 con Sebastian Vettel, disponendo dello stesso telaio che la Red Bull Technology aveva fornito al team di Milton Keynes. L’unico che si oppone è Frank Williams. Il Sir britannico, infatti, non vuole affatto rinunciare allo status di Costruttore, anche se la sua struttura di Grove nel 2013 è stata capace di conquistare solo il nono posto nel mondiale dei team, racimolando appena cinque punti iridati: una miseria per una scuderia che vanta nel suo prestigioso palmares 9 titoli mondiali Costruttori e 7 piloti oltre a 114 vittorie. FRANK VUOLE LA TERZA MACCHINA Per Williams vale il concetto di terza macchina, ma con una declinazione completamente diversa da quella del presidente Ferrari, Luca di Montezemolo. Frank vorrebbe lasciare libere le squadre di schierare una terza vettura per riempire la griglia fino ai 26 posti concessi dal regolamento. Magari imponendo che sulla terza vettura possa salire solo un giovane pilota che deve fare esperienza. Il manager inglese, quindi, consapevole che sarà difficile trovare una quadra sul taglio dei costi, preferisce concedersi l’opportunità di incrementare i ricavi. Sono due modi diversi di affrontare lo stesso problema. GRIMALDELLO DI BERNIE Frank, negli anni, è stato spesso il “grimaldello” che Bernie Ecclestone ha usato per fare saltare il banco delle riforme che la Formula 1 più volte ha tentato nel tempo. Williams è consapevole che per un costruttore come lui avere davanti anche la terza Ferrari, Red Bull Racing, Mercedes, Lotus o McLaren renderebbe la sua presenza nel mondo dei Gp sempre più difficile, anche perché quella che oggi è la Caterham potrebbe diventare in fretta una squadra che potrebbe ambire a dei punti pesanti. IL BANDO FIA ANDRA’ DESERTO Il Circus sembra orientato verso le “customer car”: solo in questo modo si può pensare di coinvolgere delle squadre nuove ad entrare in F.1. Anche perché l’attuale bando indetto dalla FIA per accettare una dodicesima formazione nel 2015 andrà certamente deserto, per cui è meglio allargare il numero dei team impegnati nel mondiale, tanto più che sono diverse le squadre già molto indebitate che non sanno come coprire la stagione 2014 che ancora deve cominciare…

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