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Consiglio Mondiale FIA unanime con Todt e bacchetta i 7 team

Il presidente francese trova il pieno supporto del Consiglio Mondiale per il contestato accordo segreto con la Ferrari e anche lo staff tecnico di Nikolas Tombazis si vede rinnovata la fiducia, mentre è stato espresso un monito nei confronti di chi mette in pericolo la reputazione e l'immagine della F1.

Jean Todt, President, FIA

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Jean Todt esce rafforzato dall’ultimo Consiglio Mondiale FIA: il presidente, infatti, ha ottenuto l’unanime sostegno da parte dei membri che ne fanno parte in merito all’accordo segreto della Federazione Internazionale con la Ferrari che ha incendiato di polemiche gli ultimi giorni dopo la dura opposizione di sette team di F1 che hanno siglato un patto contro la squadra del Cavallino.

Il Consiglio è controllato dal presidente francese, ma sarebbe bastato un voto contrario per scatenare una grande bagarre che, invece, non c’è stata. Anzi la massima espressione del potere legislativo ha supportato anche l’ufficio tecnico della FIA che è stato bombardato per l’incapacità di dimostrare le irregolarità della power unit di cui la squadra del Cavallino è stata accusata nel campionato scorso.

Non c’è stata alcuna dissidenza interna e, anzi, il Consiglio Mondiale si sarebbe fortemente opposto a qualsiasi commento che metta in pericolo la reputazione e l'immagine della FIA e del campionato mondiale di Formula 1.

Alla fine, quindi, è arrivata un’ammonizione alle sette squadre che hanno espresso la loro protesta nei confronti della Federazione Internazionale per l’opacità di un patto segreto che ha lasciato molti dubbi agli oppositori che ora si vedono spuntare le armi per procedere contro la FIA se non adendo alle vie legali al di fuori del potere sportivo, portando le carte in un tribunale civile.

La sensazione è che la vicenda si chiuda a questo punto, anche se sono prevedibili altre durissime polemiche nel paddock del GP d’Australia. Jean Todt ha tenuto il punto nello scontro con Toto Wolff, capo dei team ribelli. Per quanto sia difficile pensare che il manager austriaco possa chinare il capo così facilmente. Quale diventerà il terreno di scontro a Melbourne?

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