Confronto tecnico: il megafono Ferrari penalizza la SF1000
Abbiamo messo a confronto il retrotreno della Rossa con quello della Red Bull: non bisogna essere ingegneri per capire come lo sfogo d'aria della SF1000 sia sensibilmente più grande di quello della RB16. Si spiega la mancanza di velocità della Ferrari a Barcellona che teme il calore più degli altri top team.
Foto di: LAT Images
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Ferrari non sta brillando nel weekend spagnolo di Barcellona, pista che è considerata una sorta di galleria del vento all’aperto, sede dei test invernali.
Per la prima volta si corre al Montmelò in agosto e il grande caldo è il principale nemico da combattere, per cui basta andare a dare uno sguardo al retrotreno delle monoposto per capire chi soffre e chi, al contrario, non teme l’incremento delle temperature per l’affidabilità della sua power unit.
Giorgio Piola ha messo a confronto la SF1000, a sinistra, con la Red Bull RB16, a destra. L’immagine chiarisce in modo inequivocabile come la Rossa abbia rinunciato all’efficienza aerodinamica per garantirsi un adeguato raffreddamento della power unit.
Lo sfogo d’aria calda dalla Red Bull è indiscutibilmente minore nel bordo di uscita dalla pancia: la carrozzeria, infatti, resta racchiusa fra i due triangoli della sospensione posteriore, mentre la Ferrari ricorre ad una sorta di grande megafono per estrarre il calore dai radiatori.
Un’apertura, però, che penalizza la velocità in rettilineo e aumenta la resistenza all’avanzamento, peggiorando il comportamento della Ferrari rispetto a quanto si era visto a Silverstone. In Spagna la Scuderia ha dato la sensazione di patire il bloccaggio aerodinamico causato dai radiatori montati a sandwich (un pacco di masse radianti montate una sull’altra) per cui la fluidodinamica all’interno delle pance è penalizzata da un passaggio di aria minore di quello che servirebbe, richiedendo, quindi, degli sfoghi molto più giunonici rispetto a quelli degli altri top team.
La Red Bull, invece, è riuscita a ottimizzare la durata del motore Honda con le esigenze aerodinamiche di Milton Keynes.
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