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F1 | Condivisione tecnologica: i team vogliono una riforma

La stretta collaborazione in atto tra Haas e Ferrari ha fatto storcere il naso a molti team principal che ritengono impossibile per la FIA verificare se tutto avvenga nel rispetto delle regole.

Mick Schumacher, Haas VF-22, Carlos Sainz Jr, Ferrari F1-75, Kevin Magnussen, Haas VF-22

Foto di: Carl Bingham / Motorsport Images

L’inizio di stagione decisamente positivo della Haas ha fatto sorgere in capo ad alcuni responsabili dei team rivali dubbi circa la collaborazione che la scuderia americana vanta con la Ferrari.

Il team Haas nel passato ha acquistato molte parti realizzate dalla scuderia di Maranello, ma quest’anno il rapporto tra le due squadre è diventato ancora più stretto e nella cittadina emiliana è stato realizzata una sede nella quale sono confluiti ex dipendenti Ferrari.

I timori sono quelli di un possibile travaso di conoscenze arrivato alla squadra americana, qualcosa che i team privi di un legame del genere non possono ottenere. La FIA, tuttavia, si è detta soddisfatta del rapporto entro i limiti tra Haas e Ferrari, ma questo non ha fermato altri team principal dal chiedere una revisione dei regolamenti in futuro.

Il primo ad esporsi è stato Toto Wolff: “Penso che serva una riforma perché vogliamo evitare le discussioni e le polemiche che ci sono state nelle ultime settimane. Tutti meritano di lavorare bene, e quando ciò avviene si deve dare il giusto credito, ma alcune collaborazioni creano delle tensioni non necessarie per questo sport”.

“Come sapete, due anni fa abbiamo avuto la Aston Martin nella nostra galleria del vento e c’è stata una grande polemica per questo. Noi abbiamo gestito il tutto con la massima diligenza, ma in futuro nessuna delle squadre dovrebbe essere in grado di collaborare nel modo in cui stiamo vedendo oggi”.

Kevin Magnussen, Haas VF-22

Kevin Magnussen, Haas VF-22

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Andreas Seidl ha sottolineato come la F1 dovrebbe adottare una linea dura a riguardo: “Per noi è chiaro che la Formula 1 dovrebbe essere un campionato con 10, 11 o 12 costruttori. Questo significa che non ci dovrebbe essere alcun trasferimento di qualsiasi proprietà intellettuale. Il massimo che dovrebbe essere consentito sarebbe solo la condivisione di power unit e degli elementi interni del cambio”.

“Non ci dovrebbe essere alcuna condivisione di infrastrutture e cose simili. Se si permette questo per la FIA diventa difficile controllare la condivisione di informazioni, e se qualcosa non si può controllare allora si deve vietare”.

“Speriamo che le discussioni attuali che stiamo avendo tra team e Federazione possano portare a qualche correttivo per il futuro”.

Non tutti i team principal hanno espresso la stessa linea di pensiero. Fred Vasseur, infatti, ritiene che le regole attuali siano abbastanza efficaci.

“Non sono sicuro che si debbano cambiare le regole. Queste sono abbastanza severe e se ci si attiene alle regole va più che bene. Per questo ci fidiamo della FIA, perché sono coloro che devono far rispettare le regole. Per me va bene così”.

Una posizione di mezzo è stata espressa da Otmar Szafnauer: “Posso sposare la tesi di Vasseur. In un mondo ideale le regole sono abbastanza chiare, ma la parte difficile è la sorveglianza”.

“Se il controllo delle regole è complicato, allora dovremmo cambiare le regole in modo da facilitare il compito di chi deve vigilare. Penso che si debba discutere con la FIA di questo quando parliamo di riforma delle regole”.

Chiamato in causa sull’argomento, Gunther Steiner ha chiarito come il rapporto tra la Haas e la Ferrari non infranga alcun regolamento ed ha risposto alle richieste di Seidl di ridurre le collaborazioni al solo scambio di power unit e componenti del cambio.

“Per fortuna Andreas non gestisce la FIA. Delle volte ci sono delle cose regole che se non vanno bene per te non puoi cambiare”.

“La Mercedes ha vinto il campionato per otto anni di fila. Avevano un ottimo motore ed hanno fatto un buon lavoro, ma nessuno ha mai chiesto di cambiare le regole sui motori solo perché la Mercedes stava dominando”.

“C’è una governance in atto. Se qualcuno crede di poter cambiare tutto semplicemente parlando, beh questo non accadrà”.

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