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F1 | Caso benzine: la FIA misura la temperatura con i decimali

La questione legata ai carburanti resta aperta, segno che il tema resta molto caldo. La FIA ha ufficializzato in una comunicazione del direttore di gara, Freitas, che la temperatura della benzina verrà definita da una misurazione due ore prima della gara che riporterà i decimali. L'argomento resta di attualità perché ogni minima variazione può impattare sulle prestazioni e sull'affidabilità.

Dettaglio tecnico della Mercedes W13

Foto di: Erik Junius

La benzina continua a far discutere. Il tema resta caldo, caldissimo, a dimostrazione di una certa opacità che accompagna la comunicazione su questo argomento. Non si capisce perché la gestione di questo delicato argomento che impatta tanto sull’affidabilità che sulle prestazioni delle power unit venga spesso affidata alle direttive tecniche della FIA che restano un carteggio segreto fra i commissari federali e le squadre.

Il regolamento di F1 deve essere pubblico, ma non è così perché già ci dobbiamo sorbire norme che capiscono solo ingegneri che hanno avuto il privilegio di ricevere dalla FIA i file CAD con i volumi che definiscono le varie parti di una monoposto a effetto suolo.

E molte variazioni o aggiornamenti sono, purtroppo, racchiusi nelle direttive tecniche che la FIA manda alle squadre come fossero uno dei segreti di Fatima. L’ultima comunicazione, per fortuna, è stata diramata dal direttore di gara, Eduardo Freitas, nelle note del venerdì sull’evento di Monte Carlo nella quale si è ufficializzato che era stata cambiata la modalità di controllo della temperatura della benzina a seguito di quanto è accaduto alla Red Bull prima del GP di Spagna.

Max  Verstappen si era schierato in griglia all’ultimo momento consentito, pochi secondi prima che la l’uscita venisse chiusa, perché il carburante messo nel serbatoio non raggiungeva la temperatura minima prevista dal regolamento.

La norma è chiara: la benzina deve essere 10 gradi sotto alla temperatura ambiente che è visualizzata nel sistema di cronometraggio ufficiale FIA ​​due ore prima dell'inizio della gara o un'ora prima di ogni sessione di prove libere.

Ogni squadra ha deliberato sue procedure per arrivare in pista con la benzina nella giusta temperatura, visto che la FIA può effettuare i controlli in tempo reale grazie al flussometro che è montato su tutte le monoposto.

Finora la temperatura è stata arrotondata al grado intero più vicino. E qui viene fuori un retroscena: in Spagna la temperatura rilevata nel pre gara era poco più di 34°C, per cui i team si aspettavano che il carburante sarebbe stato portato a 24 gradi prima che le monoposto uscissero dai box.

La FIA, invece, aveva ufficializzato i 35 gradi. Chi è partito da temperature decisamente più fredde come Red Bull e AlphaTauri ha fatto particolare fatica a rientrare nei limiti, mentre tutte le altre squadre non hanno avuto problemi. I responsabili di Milton Keynes hanno discusso con la FIA mostrando i loro dubbi sulla lettura più corretta. Altre squadre sostengono che ci sia un approccio al limite di chi conduce la classifica iridata.

Fatto sta che ora si è precisato che la temperatura ufficiale verrà visualizzata con una cifra decimale. Ma come mai si crea tanta agitazione su questo argomento? La risposta è semplice: se la benzina venisse imbarcata alla temperatura ambiente ci sarebbe una perdita di potenza fra 15 e 20 cavalli. Arrivare al via della gara con il carburante più freddo possibile significa “risparmiare” fino a una decina di cavalli.

Le squadre più preparate riescono a contenere l’aumento della temperatura in 2 o 3 gradi e si spiega, quindi, che ci sia chi, come la Mercedes, che ha scelto di montare una sorta di “cappotto” in materiale atermico proprio per evitare di scaldare la benzina perdendo la parte volatile del carburante che può evaporare.

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