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Budget cap: niente rinvii, ma 6 mesi per il taglio degli organici

I tre top team per adeguare gli organici alla riduzione dei costi dettata dal Budget cap hanno avuto una deroga di sei mesi nel 2021 per ridurre gli organici. Le norme che regolano il lavoro nei diversi paesi sono molto diverse e avrebbero potuto avere un impatto sulle vetture del prossimo anno. Oltre al semestre per attuare il "soft landing", Mercedes, Ferrari e Red Bull potranno usare 6 milioni di euro per gestire questa delicata fase di transizione.

Meccanici Ferrari effettuano un pitstop

Mark Sutton / Motorsport Images

Gli inglesi lo chiamano “soft landing”. Un atterraggio morbido. La F1 ha concesso una dilazione di tempo di sei mesi a tutti i team che dovranno portare a termine la riduzione degli organici affinché siano in linea con i limiti di costo fissati dal budget cap.

Mercedes, Ferrari e Red Bull (ma pare anche McLaren) si devono “smagrire”: con i vincoli del regolamento finanziario che impone una spesa massima di 145 milioni di dollari nel 2021 e con i blocchi regolamentari che ridurranno in modo sensibile la ricerca e lo sviluppo delle monoposto in galleria del vento e al CFD e dei motori ai banchi prova, diventa evidente che sarà necessario tagliare gli organici. I tre top team hanno strutture che superano le mille persone.

Ma siccome le leggi che governano le norme sul lavoro sono molto diverse nei diversi stati (in Italia, per esempio, c’è una tutela del posto molto più forte di quanto accade in Gran Bretagna, dove la risoluzione di un rapporto può avvenire da un giorno all’altro) è stato concesso un periodo di sei mesi per attuare la ristrutturazione in modo tale che il cambiamento non debba impattare anche sugli sviluppi delle monoposto 2021.

Sia ben chiaro che non ci sarà alcuna dilazione del Budget cap, uno dei “pilastri” del nuovo Patto della Concordia, quanto la possibilità di uno sforamento di budget di 6 milioni di euro per gestire questa importante fase di transizione.

La Ferrari ha fatto sapere che non lascerà a piedi nessuno, tant’è che sta studiando anche dei programmi sportivi alternativi (Le Mans o Indycar) nei quali impiegare una parte del personale eccedente, mentre il restante potrebbe trovare una nuova casa nella Gestione Industriale dove sono previste molte assunzioni per far fronte all’arrivo di nuovi modelli nella gamma di prodotto del Cavallino.

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