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Bottas: "Remissivo? Nessuno sa come lavoro dietro alle quinte!"

Il finlandese non ci vede niente di cambiato nell'atteggiamento con la squadra di Brackley: "In merito al team-radio, sono contento che sia piaciuto a Toto, ma in quel momento non ero così felice della situazione in cui mi trovavo e le emozioni emergono anche se sono nordico". Valtteri assicura di essere molto schietto nei briefing con il team: "E finora non mi hanno chiesto di aiutare Lewis. Ci sono ancora 16 gare ed è troppo presto".

Valtteri Bottas, Mercedes

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

È carico Valtteri Bottas, un mix di stizza e determinazione che in passato non era mai trasparita in modo così chiaro. La grinta emersa nei team-radio durante il Gran Premio di Francia è stata confermata anche oggi a Spielberg nella conferenza stampa del giovedì, un incontro con i media che ha proposto un Bottas molto determinato.

Valtteri, però, dice che non c’è nulla di nuovo, che in fondo nessuno (a parte il team) assiste ai briefing pre e post gara, rivelando l’esistenza di un Bottas capace di picchiare i pugni sul tavolo quando le cose non vanno come vorrebbe.

In merito al futuro, il finlandese si aspetta di avere risposte in estate (come accade annualmente dal 2017) ma è cosciente che dovrà mettere sul tavolo risultati di peso per convincere la Mercedes che non serve puntare su un altro pilota. E in merito alla possibilità che il team gli chieda di indossare i panni di scudiero di Hamilton, Bottas ha ricordato che mancano ben sedici gara alla fine del Mondiale.

Durante il Gran Premio di Francia non sei sembrato soddisfatto delle scelte della squadra sul fronte delle strategie. Hai avuto la possibilità di chiarire tutto dopo la corsa? Sei soddisfatto?
“Penso che ‘soddisfatto’ non sia la parola giusta, ma ho avuto la possibilità di valutare la situazione nel complesso, con più dati. Ovviamente quando sei in macchina non si ha una visione completa, quindi oggi capisco meglio la situazione, ma resta il fatto che mi sono trovato con le gomme compromesse. Quando si verificano queste situazioni a posteriori l’aspetto più importante è affrontarla in modo onesto e trasparente, e imparare da quanto è accaduto”.

Si è avuta la percezione che la squadra non ti abbia ascoltato. Avresti potuto fare qualcosa di diverso per imporre il tuo punto di vista?
“Anche dal punto di vista di un pilota credo che ci sia sempre la possibilità di migliorare, intendo il modo in cui ci si relaziona. Forse avrei dovuto essere più diretto, ma credo che nel team abbiano capito che dovrebbero sempre ascoltare il mio punto di vista. Come ho detto prima, si migliora sempre, si vive e si impara, quindi penso che le cose andranno meglio da ora in poi”.

Lo scorso anno ti sei confermato molto veloce qui in Austria. Credi di avere la possibilità di ripeterti anche questo in weekend?
“Mi piace molto questa pista, sette anni fa proprio qui ho conquistato il mio primo podio in Formula 1 con la Williams e successivamente qui ho vinto due Gran Premi. Anche quando non sono riuscito a far mia la gara sono sempre stato molto vicino, quindi alla vigilia di questo weekend non posso che essere fiducioso in questo fine settimana, non vedo motivi per cui personalmente non dovrei essere competitivo, quindi questa è la mia mentalità per il weekend. E senza dubbio ci aspetta una bella battaglia con la Red Bull, ma forse anche con altre squadre, quindi penso che non sarà facile”.

Hai sottolineato che forse dovresti essere più diretto nelle tue richieste. Credi di essere stato troppo gentile in questi anni?
“Penso di aver chiarito cosa volevo in gara, ma credo anche che fosse già troppo tardi. Forse avrei dovuto farmi sentire di più prima, ma ci sono certe cose che via-radio non è sempre facile spiegare, perché si cerca di non far capire alle altre squadre i tuoi piani e le tue intenzioni. Dobbiamo pensare anche a questo aspetto. In merito al mio essere ‘troppo gentile’, beh, nessuno sa come lavoro con la squadra dietro le quinte, e non voglio aggiungere altro”.

Toto Wolff ha dichiarato dopo la gara del Paul Ricard di aver apprezzato il tuo team-radio, sottolineando che stavi esprimendo la tua opinione in modo trasparente. Questa grinta denota un nuovo approccio a questa stagione?
“Provo sempre a fare tutto ciò che mi è possibile quando mi preparo ad un nuovo campionato, mi chiedo sempre cosa posso migliorare. Come ho detto, nessuno sa come mi relazione con il team, e non credo ci sia nulla di nuovo, cerco sempre di essere diretto".

"In merito al team-radio, sono contento che sia piaciuto a Toto, ma in quel momento non ero così felice della situazione in cui mi trovavo e le emozioni emergono, anche questo è parte delle corse. È difficile descrivere la sensazione quando sei in macchina, non siamo in un tea-party ma in uno sport di altissimo livello. Voglio fare bene, voglio che la squadra faccia bene, e a volte ci sono delle emozioni, anche per un finlandese…”.

C’è chi ha visto dietro questo episodio un segnale che denota un rapporto, tra te e la squadra, non più eccezionale come in passato. Come la vedi?
“Posso essere molto diretto nel rispondere: è una percezione completamente falsa. Abbiamo un buon rapporto, non ci sono problemi e questo tipo di situazioni accade spesso. Sono sicuro che non tutti i team-radio vengano trasmessi, ed anche in passato è stato così, i messaggi sono sempre stati molto diretti ed in linea con i sentimenti del momento, quando pensi che ci sia un modo per far meglio lo fai presente. Quindi non c’è niente di nuovo”.

Perez è chiaramente a disposizione per dare una mano a Max in chiave titolo Mondiale. Credi che avrebbe senso per Mercedes operare nello stesso modo? Ti hanno parlato di questa possibilità?
“No, non ne abbiamo discusso. Penso che sia troppo presto, tutti devono ricordare che mancano 16 gare alla fine della stagione, e sono tante. Al momento non ci sono state discussioni a riguardo, e non credo che ci saranno a questo punto del campionato”.

Montoya ha parlato con Motorsport TV della tua situazione contrattuale, sottolineando che a suo parere non sei in una situazione facile e dovresti chiarirla al più presto…
“Innanzitutto, come molti sanno, quella in cui mi trovo non è una situazione nuova per me. Sono stato ogni anno nella stessa condizione, ovvero in attesa di capire cosa mi riserverà il futuro, ovvero la prossima stagione. Tutti sanno come funziona questo sport, ovvero se ottieni risultati importanti guadagni sul campo il sedile che meriti di avere, viceversa la squadra potrebbe avvertire la necessità di cambiare pilota. Anche in questo caso… mancano sedici gare, la squadra sa di cosa sono capace e sa quanto sono stato prezioso negli ultimi anni per vincere i campionati che abbiamo vinto. Non è ancora il momento delle discussioni, sono sicuro che nelle settimane estive di riposo avremo tempo per confrontarci sul futuro”.

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