Gli australiani attaccano e
Bernie Ecclestone risponde... Schierandosi con loro. Nei giorni scorsi gli organizzatori della gara di
Melbourne sono arrivati a dire che il sound poco corposo dei motori
V6 turbo possa rappresentare addirittura una violazione del contratto che li lega alla
Formula 1, minacciando un'azione legale.
Per questo
Mister E ha preso la palla al balzo per ribadire quello che aveva detto da mesi, ovvero che la Formula 1 rischiava di perdere parte del suo appeal perdendo il rombo dei V8. Ed è tornato alla carica per invocare contromosse che possano migliorare la situazione.
"
Non sono rimasto inorridito dal rumore. Sono rimasto inorridito dalla sua mancanza. E mi spiace dover dire che avevo sempre avuto ragione: il suono di queste macchine non è quello di auto da corsa" ha detto al
Telegraph.
"
Ho parlato con Todt e quello che gli ho detto è che dobbiamo vedere se c’è un modo per farle cantare come delle vere macchine da corsa. Non so se sia possibile, ma ci dovremmo pensare. Non possiamo aspettare tutta la stagione, a quel punto potrebbe essere troppo tardi" ha aggiunto.
Ma forse il passaggio più interessante è quello rivolto alle squadre, perchè
Bernie prova a portarle dalla sua parte chiamando in gioco gli aspetti economici: "
Diamo loro una percentuale dell’incasso che riceviamo. Dunque, se incassiamo di meno, qualunque sia il motivo, certamente anche i team non prenderanno più così tanto. Quindi questo costerà anche a loro".
Top Comments